E poi nacqui io, e mia madre smise una volta per tutte di pattinare, conclusi.
Lino ascoltava estasiato quella storia, non riuscendo a trattenere commenti e osservazioni.
Anch'io sono figlio d'arte, mi aveva confessato un giorno.
Lì per lì non avevo compreso, ma lui aveva continuato a raccontarmi la storia.
Sua madre era un'abile pattinatrice che non aveva avuto l'opportunità di coronare il suo sogno di partecipare alle selezioni nazionali.
Poi, con la nascita di Lino, aveva deciso insieme al marito di regalare al figlio l'opportunità di praticare questo sport e, in linea con le sue aspettative, il piccolo Lino aveva imparato a pattinare ancor prima del compimento dei tre anni.
Rideva, piegando la testa su di un lato, come di consuetudine, e continuava a raccontare di quella volta in cui, dopo l'ennesima caduta, aveva deciso di abbandonare i suoi pattini.
I suoi genitori non lo avevano rimproverato, né tantomeno costretto a riprendere gli allenamenti. Anzi, avevano assecondato la sua scelta.
Poi, dopo pochi giorni, la voglia di calzare quelle scarpe a quattro ruote si era rifatta viva nel piccolo Angelino, che invano aveva provato a respingere i suoi impulsi che lo portavano a scivolare sul pavimento della sua casa, mimando l'atto di pattinare.
Allora i suoi genitori si erano seduti al tavolo, di fronte a lui, e gli avevano fatto un discorso.
Lino sosteneva di essersi sentito grande, per la prima volta, in quella situazione: gli venne ricordato di non sentirsi mai costretto a compiere dei gesti o, in quel caso, praticare uno sport, solo per paura di deludere madre e padre.
Il mio amico ricordava con gioia quell'insegnamento, e l'aveva fatto suo. Da quel momento, non pattinò più per rendere felice sua madre, ma continuò a calzare i rollerblade perché ne avvertiva la necessità. Per lui, il pattinaggio era una vera e propria passione, a prescindere da ciò che pensavano in merito i suoi genitori.
Sarebbe piaciuto anche a me avere quel tipo di rapporto con la mia mamma, ma sfortunatamente la vita l'aveva distrutta, portandola a condurre una mera sopravvivenza.
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Il volo dell'angelo
Teen Fiction"I miei rilucenti capelli biondi che fino ad allora avevo considerato insignificanti, sfrecciavano nel vento, come una bandiera che con fare trionfante illustra al popolo la sua magnificenza. Il caldo sole di aprile picchiava sulle nostre teste am...
