I tasselli mancanti

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Ascoltavo per la prima volta quella storia dopo tredici anni di vita. Mia madre aveva deciso di aprirsi e sfogarsi con me, e finalmente, dopo aver immaginato per anni come fosse andato il corso degli eventi della vita della mamma, ora lei era qui dinanzi a me, in lacrime, a parlarmi, per la prima volta, del suo passato.
Mi sembrava che la mamma stesse parlando di un'altra persona: non poteva essere davvero lei la giovane e atletica Marta della sua storia! L'avevo sempre vista trascinarsi a fatica dalla camera da letto alla cucina, senza alcuna elasticità, e mai avrei pensato che il suo passato potesse essere stato tanto roseo.
E poi pensai a mio padre. Il suo nome era Gianni, ed era stato il suo allenatore, poi suo marito.
Dopo la caduta che aveva messo fine alla carriera dell'atletica Marta, i due avevano deciso di stabilirsi in questa casa e costruire una pista di pattinaggio. Ebbene sì, proprio lei: la pista, la mia amatissima pista.
Mia madre era diventata allenatrice ed aveva insegnato tecniche e acrobazie a piccoli e grandi. Ben presto, tutti in paese conobbero la giovane coppia di pattinatori, e fu fatta breccia nei loro cuori.
Ogni pomeriggio, la pista brulicava di bambini e adulti che, tra cadute e gridolini, imparavano a pattinare e trascorrevano ore spensierate.
Tutto procedeva per il meglio.
Poi, improvvisamente, circa quattordici anni prima, tutto era terminato così come era cominciato. Mio padre aveva inaspettatamente mollato mia madre, e questa, dal canto suo, aveva messo via definitivamente i suoi pattini.
Mancavano senz'altro dei tasselli a questa storia, ed ora ero assolutamente intenzionata a scoprirli. Non avevo più nulla da perdere.

Il volo dell'angeloWhere stories live. Discover now