Differente

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Mi ci vollero mesi prima di accettare pienamente l'idea che Lino, il ragazzino che aveva dato una sferzata di vita alla mia esistenza, potesse essere niente di meno che un... angelo, proprio come il suo vero nome.
E ancor più tempo trascorse prima che mia madre riuscisse a riprendersi del tutto.
Probabilmente non si riprese mai.
Non le parlai di ciò che era accaduto nel corso di quell'estate, né lo raccontai mai ad alcuno.
Non mi avrebbero creduto, e li comprendevo. Probabilmente, se non avessi vissuto tutto ciò sulla mia stessa pelle, anch'io penserei che si tratti di una storiella inventata, una fandonia. Riderei, poi me ne andrei scrollando le spalle e considerando il mio interlocutore come un matto.
Eppure, ciò che avevo vissuto nel corso di quei mesi, era stato reale. Avevo appreso delle tecniche molto complesse, ed avevo imparato storie e tradizioni riguardanti questo sport.
Avevo riso, osservando il suo strano modo di piegare la testa su un lato, ed avevo corso nel vento a suo fianco.
Da quel fatidico giorno di primavera, la mamma era cambiata moltissimo.
Mi aveva finalmente mostrato delle foto che ritraevano Lino, e nel guardarle, lacrime d'emozione avevano inondato il mio viso.
Le targhe e le coppe recanti il nome della mamma erano state ripulite a dovere ed esposte nel salone della nostra casa, ed ora troneggiavano fiere dalle mensole più alte.
Svolgevo i miei compiti per caso e, di tanto in tanto, alzavo lo sguardo e le ammiravo.
Un giorno, anch'io avrei partecipato a delle competizioni. Tuttavia, avevo deciso di terminare la scuola dando il meglio di me, cercando di raggiungere il massimo dei voti a cui avevo sempre aspirato, e solo successivamente mi sarei dedicata pienamente al pattinaggio agonistico.
Era buffo notare come il pattinaggio si fosse insinuato ad ogni costo nelle nostre vite.
Prima mia madre, poi l'incontro con mio padre, dopodiché Lino... e per ultima perfino io!
Tuttavia, se da una parte Lino si era sentito costretto a calzare dei pattini in linea per volere di sua madre, giovane promessa dello sport, e suo padre, allenatore professionista, io lo avevo fatto di mia spontanea volontà, ed avevo scelto di condurre la strada della mia vita sfrecciando su dei pattini in linea.
Il giovane agonista continuò sempre a vivere nei nostri cuori, ed io decisi di rendergli onore continuando la sua carriera, dal punto in cui lui l'ebbe interrotta.

Il volo dell'angeloWhere stories live. Discover now