Un amore disumano

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Guardai i pianeti sospesi davanti a noi. La Terra, Seneca ed Elios Terzo.

Ripensai a tutto ciò che avevo appena scoperto.

Il sistema solare che aveva garantito loro la vita stava morendo, e gli abitanti di Elios avevano invaso Seneca. La Terra era stata oggetto di studio per chissà quanto tempo, sia da parte degli uni che degli altri, e poi erano partite le prime spedizioni esplorative. Durante una di queste, Nate aveva conosciuto Melissa ed ero nata io.

Mi guardai le mani, le gambe. Tutto, in me, sembrava così normale. E nulla, in realtà, lo era.

Spostai gli occhi su quelli dello Sconosciuto, e ripensai a tante altre cose. A Desmond, a Joey, a Susan.
Ai rischi che aveva corso Mitch a causa mia, a quelli che aveva corso Alex. A Cecile e alle parole del vecchio Jackson riguardo il destino di Des.

<<Quelle ragazza quindi.. Joey e Susan.. Sono morte perché erano simili a me? Perché proprio loro?>>

Lo Sconosciuto rivolse lo sguardo verso un punto lontano davanti a noi. Come se stesse contemplando il vuoto.

<<Loro sono morte a causa degli esperimenti. Gli abitanti di Elios Terzo, quelli che si trovano sott'acqua, nel lago, sono lì da anni. Tantissimo tempo durante il quale hanno avuto modo di studiare ogni singola strada che potesse portarli alla sopravvivenza qui sulla Terra. Hanno scoperto che esistono gli Ibridi, e si sono resi conto che un ibrido può vivere normalmente fuori dall'acqua. Non appena l'hanno capito, hanno dato inizio alla caccia. Ed è una caccia che non conosce limiti. Hanno tanti mezzi a disposizione, tante vie per raggiungere il loro obiettivo. Quello che non sanno, forse, è che gli ibridi sono molto più forti degli umani e sono al tempo stesso più completi dei loro simili, proprio perché sono anche umani. Quindi per loro catturare un ibrido non è semplice. I tuoi poteri, come hai visto, hanno cominciato a mostrarsi solo dopo che hai compiuto diciotto anni.>>

Lo guardai, cercando di cogliere il senso più profondo di ciò che mi stava dicendo.

<<È una forma di protezione, Rose. Gli abitanti di Elios sapevano che esistevi, ma hanno sentito la tua presenza soltanto dopo che hai compiuto diciotto anni. Non sono riusciti a trovare proprio te perché è come se tu avessi una specie di corazza invisibile, che ti nasconde da loro. Come una sorta di protezione. Quindi, sanno che ci sei e sanno che caratteristiche fisiche hai, ma non sanno davvero chi sei. Però il lago, che è la loro forza, è collegato tramite loro a te. Il richiamo che sentivi e che senti ogni volta che ti trovi lì, ma più in generale il pericolo che ti circonda quando sei a Saint Claire, è dovuto a loro. È come se ti stessero richiamando, perché sentono quanto sei vicina.>>

Scossi la testa, cercando di respirare normalmente. Non era semplice. Avevo paura. Paura di me, anche.

<<E tu?>> gli chiesi, avvicinandomi di più a lui. Cercando il suo calore.

<<Come mi hai trovata, tu? Come hai fatto?>>

Lo Sconosciuto rimase in silenzio. Scosse la testa, esitò. Poi mi rispose.

<<È stata una forza esterna a fare in modo che io ti trovassi. Una forza che nessuno di noi può controllare. Alcuni di voi lo chiamano destino. In realtà, è qualcosa che due persone hanno dentro da sempre. Come ti dicevo, uno dei tuoi poteri è quello di sentire le cose in modo più intenso degli altri. Lo stesso, per te, vale con l'amore. Sapevo che a Saint Claire sarebbe arrivato qualcuno che mi avrebbe amato in modo infinto, oltre ogni limite umano. In effetti, sapevo che sarebbe arrivato qualcuno, in questa piccola cittadina, capace di amarmi in modo non umano. E allora ho capito. Ho capito che saresti arrivata tu.>>

Non risposi nulla. Sospirai, intensamente. Lasciai che l'aria riempisse i miei polmoni. Lo guardai, ma poi lasciai che i miei occhi corressero altrove, come se avessero paura di incontrare i suoi.

<<Tu lo sapevi.. Sapevi che io mi sarei innamorata di te>> dissi, in un sussurro, senza capire che cosa stessi provando.

Lui mi strinse la mano e la portò contro il suo cuore. Ne sentii i battiti. Erano identici ai miei.

<<Lo sentivo, Rose. Ma involontariamente. Sapevo che saresti arrivata. E sei arrivata qui a Saint Claire a causa loro. Non è stato un caso. Il divorzio dei tuoi, la scelta di questa nuova casa.. Tutto. Era tutto parte di un piano al quale una forza più grande, incontrollabile, stava lavorando già da tempo per condurti qui.>>

<<Il divorzio dei miei...?>>

Sentii il cuore stringersi. Quindi Mitch e Cecile si erano lasciati per fare in modo che io mi avvicinassi a Saint Claire.
Avrei volti piangere, fare uscire tutta la rabbia che sentivo dentro.

<<Loro possono modificare gli eventi a loro piacere, Rose. Nel caso di Mitch e Cecile, però, hanno semplicemente alimentato un demone che già esisteva. E io sapevo che ti saresti innamorata di me, ma il mio unico obiettivo era allontanarti il più possibile da qui. Però c'erano allora tante cose che ancora non conoscevo, compreso il fatto che farti scappare sarebbe stato inutile.>>

Scossi la testa, mi guardai intorno. Ritrovai, ancora una volta, i suoi occhi incredibili.

<<E poi?>> gli chiesi, sottovoce.

<<Poi ti ho vista, e ho scoperto di provare qualcosa che non avrei mai pensato esistesse. La necessità di averti accanto a me ogni singolo istante di ogni giorno, per sempre.>>

Diede fuoco a tutte le mie paure, a tutto il terrore che si era accumulato in me.

Mi baciò, ed io sentii dentro qualcosa di indescrivibile. Come la certezza che, insieme, saremmo riusciti a sconfiggere qualsiasi cosa.

Era ciò di cui avevo bisogno. Era tutto ciò che mi sarei portata dentro una volta uscita da quella montagna. Non sapevo che cosa avremmo fatto, ma averlo accanto a me valeva più di tutto il resto. Infrangeva limiti e mi dava coraggio.
Mi sarei dovuta sentire a pezzi, e invece mi sentivo forte.

Intrecciò le sue dita con le mie. Le guardò, e stavano tremando.
Alzò gli occhi su di me, poi sorrise, ed il mondo divenne, in quell'istante, un posto bellissimo.

<<Lo vedi?>> disse, indicando le dita che mi tremavano <<vedi cos'è l'amore che hai, quello di cui ti sto parlando?>>

Non gli risposi, lo baciai. Lo baciai a lungo, cercando di regalargli tutto il bene che sentivo di avere dentro di me.

Poi, di colpo, sentii come un colpo trafiggermi il cuore.

Qualcosa di violento, di estremo.

Come un'esplosione.

E lo vidi, nella mia testa.

Desmond.

Rose e lo SconosciutoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora