Di ghiaccio

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Di ghiaccio.

Fu così che mi sentii.

Era come se il cuore mi fosse appena esploso dentro al petto, e i suoi pezzi si stessero spargendo ovunque nel mio corpo.

Poi, i miei occhi incrociarono quelli dello Sconosciuto, e il resto accadde in una frazione di secondo.

Incominciai a corrergli incontro mentre lui, con il corpo di Desmond tra le braccia, usciva dal lago e raggiungeva la sponda.

Lo lasciò a terra. Mi guardò ancora una volta, poi si voltò verso l'acqua e vi si tuffò dentro, scomparendo dalla mia vista.

Avevo raggiunto Desmond ormai.

Mi chinai su di lui. Le braccia, le mani, il volto: c'erano lividi ovunque. Ma respirava.
L'avevo visto fare solo nei film, eppure all'improvviso sentii una forza nuova dentro di me guidarmi nella giusta direzione.
Appoggiai le labbra su quelle di Desmond e gli praticai una respirazione bocca a bocca completamente improvvisata.
Non avevo idea di come si facesse, eppure lo stavo facendo. Era come se qualcuno o qualcosa mi stesse davvero indirizzando correttamente.

Gli posai le mani su petto, spinsi, respirai, guardai i suoi occhi chiusi. Sentii il mio cuore accelerare i battiti.

Ma ancora nulla, Desmond non si svegliava.

Continuai così per un po', ma quella sensazione di terrore che avevo cercato di tenere sotto controllo stava cominciando ad uscire allo scoperto, impadronendosi di me.

Poi, di colpo, quando ero sul punto di rassegnarmi, accadde qualcosa.

Desmond incominciò a tossire, a muovere la testa, a sollevare il collo.

Alla fine, riaprì gli occhi.

Mi sorpresi a provare improvvisamente una sensazione bellissima.
Dimenticai, almeno per un attimo, lo Sconosciuto e ciò che avevo visto.

Gli strinsi le mani, gli accarezzai la fronte.

<<Rose>> mi disse, tossendo e sputando acqua fuori dai polmoni.
<<Va tutto bene, Des. Va tutto bene.>>
Mi guardò con aria interrogativa.
<<Des?>> disse, in un sussurro.
Io sorrisi. Ero felice, in modo assoluto, che fosse vivo. Mille pensieri mi attraversavano la testa, ma non sarei stata in grado di sopportare la morte di qualcun altro.

<<Sì, ho deciso che da oggi ti chiamerò così. Des. Ti piace?>>

Lui annuì, poi si sollevò con la schiena.

<<Ci devo pensare>> disse, sempre tossendo.

Restammo ancora qualche istante sulla riva del lago, e cercai di aspettare che si fosse ripreso del tutto resistendo alla tentazione enorme di porgli almeno alcune delle infinite domande che continuavano a rincorrersi nel mio cervello.

Dopo un po' lui si alzò, ed io feci lo stesso.
Osservai l'acqua, piatta, immobile.
Dello Sconosciuto non c'era più traccia. Non avevo idea di dove fosse andato. Forse aveva raggiunto un'altra sponda, forse no. Ciò che mi tormentava non era solo quello, però. Non capivo perché non fosse venuto verso di me, né che cosa fosse successo con Desmond.
Mi rivolsi a lui, senza pensarci più.

<<Cosa è successo?>>

Desmond scosse la testa, mi guardò con un'espressione incerta, confusa.
La stessa che avevo già visto sul volto di Susan e Joey e su tutte le altre ragazze.

<<Non lo so, Rose. Davvero.>>
<<Cosa ricordi?>>
Esitò, poi scosse nuovamente la testa.
<<Ero venuto qui... In cerca di una risposta, di una spiegazione. Volevo capire che cosa stesse succedendo sul lago, perché tutta quella negatività che sentivo.. doveva significare qualcosa.>>
<<Sei arrivato fin qui, ok. E poi?>>
<<E poi mi sono tolto le scarpe. Ho provato ad entrare nell'acqua.
Non avrei voluto immergermi, infatti ho tenuto i jeans e la maglia. Ma dopo..>>
<<Dopo?>>

Esitò, poi fissò un punto indistinto davanti a noi.

<<Non lo so, non riesco a ricordare nulla. Solo il nero. E.. Forse qualcosa di metallico, non so. Forse.. Sì, la sensazione di toccare qualcosa di metallico.>>

<<Di metallico?>>
Scosse ancora la testa.
<<Non sono sicuro di niente, Rose.>>

Mi avvicinai, lo guardi negli occhi.

<<E lui?>> gli chiesi.
<<Lui chi?>>
<<Il ragazzo della locanda. Lo stesso dal quale mi hai detto di restare lontana.>>

Esitò ancora, fece un passo indietro.

<<Eri tra le sue braccia, Des. L'ho visto uscire dal lago mentre ti teneva tra le braccia.>>

Mi guardò con aria sconvolta. Davvero non riusciva a ricordare nulla?

<<Non lo so, Rose. Io non.. non l'ho visto nel lago. Ma non ricordo ciò che è successo dopo che sono entrato. Non ci riesco.>>

Lo guardai, più confusa di prima. Osservai il suo corpo.

<<Togliti la maglietta>> gli dissi.
Lui spalancò gli occhi.
<<Come?>>
<<Fallo, Des. Voglio vedere una cosa.>>
Mi guardò in modo strano, poi mi obbedì.
Si tolse la maglietta.
Era muscoloso. Non troppo, ma abbastanza. Aveva un fisico asciutto, attraente. Ma non era non era per quello che gli avevo chiesto di spogliarsi.
Contemplai la sua pelle e poi la sua espressione dopo che anche lui ebbe fatto lo stesso.

Era pieno di lividi, ovunque.

Lividi che sulle altre ragazze non avevo visto. Li aveva sul petto e su tutto il resto del corpo. Anche in viso.

<<Non ti ricordi nemmeno di questi?>>

Scosse la testa, mi guardò negli occhi.

<<Non ne ho idea, Rose.>>

Guardai ancora una volta il lago, e ancora una volta non vidi nulla.

<<Torniamo a casa, Rose.>>

Annuii. Era l'unica cosa sensata da fare.

Attraversammo il bosco e non successe più nulla. Parlammo un po' e un po' restammo in silenzio.

I miei pensieri, le mie emozioni, i miei desideri: tutto, in me, era caos.

Lo Sconosciuto mi aveva vista, aveva abbandonato Desmond sulla sponda del lago e poi era scomparso, come se io non fossi mai esistita.

Arrivammo davanti al cancello della mia casa.
Desmond mi guardò, e si avvicinò a me.
Posò delicatamente una mano sulla mia spalla, poi disse qualcosa che non mi sarei aspettata.

<<Grazie per avermi salvato, Rose. Sono in debito con te.>>

Sorrisi, anche se dentro di me era tutto l'opposto.

<<Non dirlo, Des.>>

Lui fu sul punto di andarsene, poi una luce nuova sembrò brillare nei suoi occhi.

Tornò a guardarmi.

<<I tubi, Rose! Ho visto.. Ricordo... Qualcosa.. I tubi. Li ho visti. I tubi di cui anche Joey mi aveva parlato.
Li ho visti anche io, Rose. Li ho visti.>>

Rose e lo SconosciutoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora