Preda nella notte

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Raggiungemmo la strada e la Lexus di Alex.
Mi guardai indietro ancora una volta ma non riuscii più a vedere le due figure alle nostre spalle.
Salimmo in auto e Alex accese il motore, senza partire.
Fissava un punto indistinto davanti a sé.

<<Alex, andiamo. Parti.>>

Scosse la testa, poi mi guardò.

<<Non capisco, Rose. Ti stai comportando in modo strano. Cosa ti succede?>>
Guardai nuovamente dietro di me ma non vidi nessuno.
Per un attimo cominciai a pensare di essere diventata paranoica.
Forse erano solo due persone che stavano semplicemente camminando verso di noi. Ma dentro di me quella sensazione terribile di angoscia non si era placata, anzi, era aumentata.
Era come se sentissi qualcosa di incombente, di pericoloso nelle vicinanze.
<<Alex, ti prego, parti!>>
Scosse la testa nuovamente, quindi uscì dal parcheggio e cominciò a guidare senza dire nulla.

Mi dispiaceva per lui, perché capivo che cosa stesse provando.
Prima avevo evitato di baciarlo e poi avevo voluto lasciare di corsa la spiaggia.

Mi dispiaceva perché ero certa che da quel momento in poi anche lui, l'unico ragazzo che a Mainwood mi aveva trattata da persona normale, adesso avrebbe incominciato a guardarmi con occhi diversi.
Ma le sensazioni che provavo erano reali, di pelle, di cuore. Come le visioni che avevo avuto.
Mi chiesi perché le due persone alle nostre spalle fossero scomparse e dove potessero essere.

Guardai dietro di noi, nello specchietto, ma non vidi nulla. Solo la strada buia che correva via veloce.

<<Mi dispiace per come è andata la serata, Alex. Non avrei voluto che succedesse.>>

Lui non rispose, annuì.

<<Dico davvero. Non pensavo che avresti provato a baciarmi. È solo che..>>
<<Non è ciò che vorresti anche tu. Ho capito, Rose. Stai tranquilla. Pensavo che per qualche motivo ci fosse qualcosa di diverso tra di noi. A volte è così difficile rendersi conto di come stanno davvero le cose. Scusami se ti ho messa in imbarazzo. Se è per questo che hai deciso di lasciare la spiaggia così all'improvviso io lo poss..>>

Smise di parlare, guardò nello specchietto dietro di sé, ed io riconobbi per la prima volta un'espressione di stupore sul suo volto.

<<Che cosa c'è?>> gli chiesi.

Lui esitò, ma non smetteva di guardare lo specchietto.

Mi voltai e li vidi.

Due fari che tagliavano la notte dietro di noi. Era l'unica auto alle nostre spalle. In quel momento su quella strada non c'era nessun altro.
Alex accelerò, cercando di allungare la distanza che separava la nostra vettura dalla loro.

La sensazione di sconforto che stavo provando già da un pezzo aumentò quando mi accorsi che anche l'auto alle nostre spalle aveva accelerato e adesso era nuovamente a un passo da noi.

Alex mi guardò, distogliendo per un attimo gli occhi dalla strada.

<<Che cosa sta succedendo, Rose? Ci stanno seguendo! Sono le persone che guardavi quando mi hai detto che dovevamo andarcene?>>
<< Non lo so. Io.. Non lo so, davvero. Ho paura di sì.>>
<<Si può sapere chi diavolo sono? E cosa vogliono? Li conosci?>>
<<Non lo so, Alex! Non so chi siano, non li ho mai visti prima d'ora. Mi sono solo accorta che sulla spiaggia stavano venendo verso di noi!>>

<<Provo a seminarli>> disse, con la voce che lasciava trasparire tutta la paura che anche lui adesso doveva aver incominciato a provare.

Al primo incrocio svoltò a sinistra, quindi proseguì sempre dritto.
La nostra auto prese velocità, e all'improvviso ci ritrovammo in una strada che sembrava ancora più buia e ancora più stretta e deserta di quella di prima.

Mi voltai indietro ad osservare la strada e tutto, adesso, sembrava tranquillo.

Poi, di colpo, li vidi ancora.

Gli stessi fari.

Non riuscivo a capire chi ci fosse al volante, era troppo buio.
Al posto del passeggero riuscivo a distinguere un'altra persona, ma nessun dettaglio.

Sentii il cuore battere più veloce nel mio petto e le mani che incominciavano a sudare.

Mi voltai ancora una volta indietro e finalmente riuscii a vedere meglio l'auto che ci stava seguendo, perché ormai era arrivata a mezzo metro dalla nostra.

Era nera, e al volante c'era un uomo. Non l'avevo mai visto prima, e i suoi occhi, privi di espressione, non guardavano la strada.

Guardavano me.

Rose e lo SconosciutoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora