Come ti chiami?

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<<Rose..!>>

Mia mamma continuava a chiamarmi.
Corsi in camera e chiusi la porta alle mie spalle.
Ero tanto curiosa quanto spaventata, mentre una marea di altre sensazioni mi affollava la testa.
Non avevo scelta, dovevo raggiungerli al piano di sotto.
Mi infilai un paio di jeans e una maglietta, corsi in bagno e mi lavai la faccia e i denti.
Per qualche ragione, e nonostante mi rendessi conto di quanto quella situazione fosse assurda, volevo essere almeno presentabile.
Mi guardai allo specchio ancora per un istante.

Ok, Rose. Ce la puoi fare. Rilassati.

Sospirai; poi, lentamente, mi diressi verso le scale. Lo Sconosciuto era ancora dove l'avevo visto poco prima. Adesso, mentre scendevo, sentivo il suo sguardo addosso. Le gambe mi tremavano.
Mia mamma era seduta accanto a lui, gli aveva anche preparato il caffè.
<<Ciao, Rose. Hai visto? Il tuo amico è passato a trovarti>> mi disse con un sorriso. Aveva un'espressione serena, quasi rilassata. Non sembrava stupita del fatto che io potessi avere trovato un amico in appena un giorno, e ciò mi meravigliò. Eppure sapeva che non ero mai stata una ragazza socievole o popolare.
Ero sempre più turbata.
Arrivai davanti a loro e guardai lo Sconosciuto negli occhi. Non l'avevo mai visto così da vicino, alla luce. Era cento miliardi di volte più bello e pieno di fascino di come mi era sembrato in precedenza. Non c'era nulla di stonato in lui, nessun dettaglio che potesse essere migliorabile. Se mi avessero chiesto di descrivere il concetto di bellezza umana, ero certa che da quel momento in poi avrei descritto lui.
Era diverso da tutti i ragazzi che avevo conosciuto prima. Era diverso dalle star del cinema. Era diverso dai cantanti. Ma non era soltanto questo. Me ne resi conto non appena mi avvicinai a lui, perché capitò la stessa cosa che era capitata soltanto poche ore prima.
Mi sentii immediatamente e irreversibilmente attratta da lui, come se fosse qualcosa che non dipendeva da me e che non potevo gestire in nessun modo. E non significava necessariamente che avrei voluto baciarlo. Oddio, forse significava anche quello, sì. Ma era qualcosa di molto più profondo. Era come se lui emanasse una forza indescrivibile che mi faceva provare il bisogno, la necessità immediata e incontrollabile di restargli vicino, quasi attaccata. A prescindere da tutto il resto.

Non avevo mai provato qualcosa di simile.

Mi sedetti accanto a lui e a mia madre.
Lui piegò leggermente la testa e sembrò accennare un sorriso.

<<Allora, Rose>> mi chiese lei <<non mi presenti il tuo nuovo amico?>>
Sprofondai nel panico. Non avevo idea di che cosa rispondere.
Mia mamma si rivolse direttamente allo
Sconosciuto: <<Non mi hai detto come ti chiami.>>

Lui sembrò esitare, quindi si guardò intorno.
Poi puntò gli occhi in quelli di mia madre e qualcosa di strano accadde. Fu come se lei si fosse dimenticata all'improvviso della domanda che gli aveva appena posto, perché senza aspettare che lui le rispondesse dicendole il suo nome, passò subito a una domanda successiva.

<<E come vi siete incontrati?>>

Impallidii. Lo disse come se lo Sconosciuto le avesse detto come si chiamava; come se stesse passando a una fase successiva e a quel punto ovvia della conversazione.

Mi alzai di scatto dalla sedia e camminai intorno al tavolo. Diedi un bacio su di una guancia a mia mamma e posai una mano su una spalla dello Sconosciuto.

<<Parleremo un'altra volta, mamma. Adesso io e lui dobbiamo andare. Ieri mi ha promesso che mi avrebbe fatto fare un giro della città. Ci vediamo più tardi.>>

Cecile si alzò e lo Sconosciuto fece lo stesso. Ci avviammo verso la porta ed io, prima che mia mamma chiudesse, le sorrisi con dolcezza come per farle capire che anche se avevo appena conosciuto il mio nuovo accompagnatore, poteva stare tranquilla perché mi fidavo di lui.

Per qualche motivo che non riuscivo a spiegare neanche a me stessa, era davvero così.

Mia madre richiuse la porta e fui io, quella volta, a puntare i miei occhi in quelli dello Sconosciuto.

C'erano delle risposte che volevo avere e - con mio grande stupore - adesso mi sentivo completamente determinata ad ottenerle.

Rose e lo SconosciutoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora