L'ultima speranza

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Rimasi immobile.

La voce alle mie spalle era la stessa che mi aveva fatto scoprire cosa significasse innamorarsi di qualcuno, nella vita.

Avrei voluto continuare ad andare avanti, verso l'oscurità del lago.
Feci ancora qualche passo, mentre il freddo gradualmente bloccava il mio corpo, i miei pensieri.

<<Rose..>>

Era più vicina, adesso.
La potevo sentire così bene. Perfettamente.

Mi voltai, lo vidi.

Lo Sconosciuto, come me, era entrato nel lago. Mi era vicino, adesso.
Vicinissimo.

<<Vattene, ti prego. Vattene.>>

Mi guardò negli occhi, e il mondo sembrò fermarsi per sempre.

<<Rose, fermati. Se andrai oltre, se continuerai ad andare avanti, nel lago, finirà tutto. Non avrai le risposte che stai cercando. Non rivedrai mai più nessuno di noi, né tantomeno Desmond. E la parola "domani" sarà soltanto più un ricordo.>>

Non so dire che cosa provai in quel momento, sentendo quella frase.

So che volevo andare incontro a ciò che mi stava dando la caccia perché ero certa di essere arrivata al limite della sopportazione. Un confine nero, oltre il quale c'era solo più il buio. Ma lo Sconosciuto era così sicuro di quanto stava dicendo.

Ebbi un attimo di esitazione e lui fece ancora un passo verso di me.

<<Non abbiamo molto tempo, Rose. Se resti qui ancora un po', tra poco non sarà più una tua scelta. Andrai giù. E nessuno di noi potrà fare nulla per evitarlo.>>

Tremai.
Guardai in lontananza davanti a me.

Il cielo immenso.

<<Sono stanca. Sono stanca di scappare, di vedere le persone che amo in pericolo a causa mia. Non è.. Non è così che voglio vivere.>>

<<Non è così che vuoi morire, Rose. E non è così che vuoi permettere che tutto quello che è stato il tuo mondo svanisca per sempre. Ricorda ciò che ha detto Nate. Lui sta vivendo una vita da fuggitivo per te. So che sei sconvolta per tutto, e so che hai paura per ciò che potrebbe essere successo a Desmond. Ma se ti lasci andare adesso, non potrai mai più tornare indietro.>>

Avrei voluto svanire, essere invisibile.

Le sue parole mi entrarono dentro con forza, in modo violento. Scossero ogni emozione, ogni sentimento che avevo coltivato da quando ero diventata capace di farlo. Stravolsero tutto il mio dentro.

<<Non può essere tutto su di me. Tutto questo peso, tutta questa responsabilità. Non sono.. Non ho la forza per reggere. Non ce l'ho>> dissi, sottovoce, scuotendo la testa.

In quello stesso istante, sentii l'acqua che, incredibilmente, sembrava volermi avvolgere con più forza. Come per attirarmi più in là, oltre la riva, verso il centro del lago.

<<Ce l'hai, Rose. Hai quella forza che non credi di avere. Soltanto che non ne sei ancora consapevole.>>

Esitò per un secondo, poi guardò alle mie spalle l'acqua che sembrava muoversi più velocemente verso di me.

<<La senti? L'acqua. Sta iniziando ad avvolgere il tuo corpo, come una spirale. Tra pochi minuti, non potrai fare nulla se non raggiungere il centro del lago, e non dipenderà più dalla tua volontà. Succederà e basta, ed io non potrò salvarti. Sarai sola. Come nella tua visione.>>

Sospirai. Tremavo. Non c'era modo di descrivere come mi sentissi.

Chiusi gli occhi, sentii una lacrima bagnare il mio viso.

La forza dell'acqua intorno a me era diventata realmente sempre più travolgente, e aumentava di secondo in secondo.

Lo Sconosciuto mi si avvicinò ancora di più, ma non cercò di costringermi con la forza a prendere una decisione piuttosto che un'altra.

Mi guardò a lungo negli occhi, e per un attimo mi sembrò di riconoscere sentimenti umani anche nei suoi.

Qualcosa che non avevo mai visto prima.

<<Io ti amo, Rose. Ti amo nello stesso modo in cui si può amare la propria vita. Tutto il resto è aria, pioggia, vento.
Ti amo perché non l'ho scelto, così come tu non hai scelto di essere chi sei. Ci sono cose che non si possono cambiare. Ma ce n'è una che ti voglio far vedere. E ti dirò tutto.>>

La sua voce tremava. Non l'avevo mai sentito parlare così.

Fece esplodere tutti i miei pensieri, tutte le mie paure, tutti i miei rancori.

Mi resi conto, come svegliandomi da un incubo atroce, che se mi fossi lasciata andare avrei perso ogni cosa comunque.
Non mi sarei data nemmeno una chance.

Tesi la mano verso di lui, e lui mi trascinò con forza contro di sé. Sentii il suo corpo sul mio.

Era l'ultima speranza alla quale potessi aggrapparmi, ma forse era davvero più grande di tutto il resto.

Mi trascinò lentamente e a fatica fuori dall'acqua, e mi resi conto che l'energia del lago era fortissima da contrastare anche per lui.

Una volta a terra, non ci fermammo.

Mi strinse la mano e senza dire nulla entrò nel bosco.

Camminammo per diversi minuti, lasciando che i rami ci graffiassero in continuazione e ascoltando soltanto il rumore degli uccelli che si mischiava ai nostri respiri.

Percorremmo il bosco andando verso una direzione che non avevo mai seguito prima.
A ovest, sempre dritto.

Alla fine, arrivammo all'estremità più lontana della foresta, dove gli ultimi alberi andavano a coprire la base di una delle tante montagne che circondavano Saint Claire.

Camminammo per un po' lungo un sentiero perpendicolare rispetto alla strada da cui eravamo arrivati e poi improvvisamente ci fermammo.

Lo Sconosciuto fissò la montagna sopra di noi ed io lo guardai.

<<Che cosa stiamo facendo?>> gli chiesi, esitando.

Lui posò delicatamente la mano contro la parete rocciosa.

<<Te l'ho detto>> rispose <<ti dirò tutto.>>

La parete, al suo tocco, si aprì e mostrò ai nostri occhi l'ingresso di un tunnel nero come la notte.

Rose e lo SconosciutoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora