Per trovare te, Rose

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Salimmo sulla Ford, lo Sconosciuto accese il motore ed io presi il cellulare e composi il numero di Desmond.

Squillò una volta. Due volte.
Quattro volte. Cinque.

Nessuna risposta.

Chiamai nuovamente.

Ancora nulla. Solo il suono della linea libera.

Lo Sconosciuto mi guardò e senza dire nulla partì.

<<So dove trovarlo>> sussurrò, dopo che i miei occhi si furono posati su di lui.

<<Alla locanda>> risposi io, come se stessi parlando da sola.

Annuì.

Avrei dovuto sentirmi meglio, ma non fu così. C'era un velo di inquietudine che stava prendendo una forma sempre più grande, sempre più profonda dentro di me.

Perché Desmond non rispondeva?

Lo chiamai ancora, e ancora.
Sperai che avesse dimenticato il telefono da qualche parte, ma una voce che veniva dal profondo mi suggeriva che non era andata così. Era solo una sensazione, non aveva senso darle tanta importanza. E allora perché sentivo l'ansia correre all'impazzata dentro di me?

<<Rose, lo troveremo alla locanda. Starà lavorando con Jackson. Desmond sa cavarsela. Non devi preoccuparti. Starà bene.>>

Lo guardai. Come faceva ad esserne così sicuro? Sapevo che non era il caso di mettere in dubbio le parole dello Sconosciuto, però c'era qualcosa in me che era impossibile da controllare.

Come se tutto il bene che Desmond aveva cercato di regalarmi ora corrispondesse alla preoccupazione che di secondo in secondo si allargava in me. Nel cuore e nel cervello.

<<Cos'è successo tra di voi durante la mia assenza?>> gli chiesi, portando gli occhi sul finestrino accanto a me, cercando di evitare il suo sguardo.

<<Non lo so. È...è cambiato qualcosa tra noi. Ha smesso di incolparmi della morte di Joey e Susan. Credo che Jackson abbia parlato con lui per questo.

Scossi la testa. Non mi stava dicendo nulla di nuovo.

<< Lo conoscevi già da prima?>>

Lui esitò, come se ancora una volta stesse cercando di capire fino a che punto potesse rispondere alle mie domande.
Stavo per perdere la pazienza. Meritavo di avere delle risposte. Meritavo di capire anche che cosa io fossi ai suoi occhi.

Chi io fossi.

Poi, sorprendendomi, incominciò a parlare.

<<Non l'avevo mai visto prima, Rose. L'ho conosciuto quando l'hai conosciuto tu. Ma prima di incontrare te non ho vissuto a Saint Claire. Come te, sono qui da poco tempo.>>
<<Dove vivevi prima?>> gli chiesi, sconvolta per il fatto che, per la prima volta, mi stesse dando davvero delle risposte.

<<Ovunque. Ho girato il mondo, in realtà. America, Canada, Europa. Australia, Asia. Sono stato ovunque. Africa. Dappertutto.>>

Lo guardai, senza sapere che cosa pensare.

<<Perché?>>

Lo Sconosciuto rimase in silenzio.
Guardai dallo specchietto Cameron alle nostre spalle. Anche lui sembrava sconvolto.

<<Perché hai girato il mondo?>>

Mi guardò dritto negli occhi, continuando a guidare come se stesse controllando la strada davanti a sé, anche se non lo stava più facendo.

<<Per trovare te, Rose.>>

Rimasi in silenzio. Quelle parole pesavano come un macigno.
Ancora una volta, i miei pensieri si azzerarono, annullandosi completamente.

<<Tu... Tu mi stavi cercando?>> chiesi, con un filo di voce.

Lui annuì, tornando a fissare la strada che correva veloce davanti a noi.

<<Sì, ti stavo cercando. Sapevo.. Sapevo che da qualche parte nel mondo tu esistevi. Ma fino al tuo diciottesimo compleanno, le mie possibilità di trovarti erano quasi pari a zero. Eppure..>>

<<Eppure?>>

Lui scosse la testa, come se fosse arrabbiato con se stesso per quanto mi stava dicendo.

<<Eppure anche allora ne valeva la pena. Anche quando le mie possibilità di trovarti erano nulle, io sapevo che tutta quella fatica non sarebbe mai stata uno spreco.>>

Ero confusa, stordita, disorientata. Ma avevo bisogno di capire di più.

<<Perché fino al mio diciottesimo compleanno era difficile trovarmi?>>

<<Perché non eri ancora riconoscibile, Rose.>>

<<Non ero riconoscibile? Riesci a spiegarmi di che cosa stai parlando?>>

Il mio cuore correva a mille. Le mani, immobili, non esistevano più. Sui miei piedi era come se fosse caduto un blocco di ghiaccio enorme. Tutto, in me, era fermo.

<<Pensaci. Prima dei tuoi diciotto anno nessuno ti ha mai cercata. Nessuno ti ha dato la caccia come sta succedendo adesso. E tu non hai mai avuto nessuna visione. Hai vissuto una vita normale, dopotutto. Ma poi qualcosa è cambiato, no?>>

Scossi la testa, cercando di non togliere gli occhi dal finestrino. Non ero in grado di guardare lui.

<<Che cosa vuoi dire?>>

<<Ciò che ho detto. Qualcosa è cambiato. I tuoi genitori adottivi hanno smesso di andare d'accordo.>>
Fece una pausa, poi riprese. <<Alla fine si sono separati. Tu e Cecile vi siete trasferite qui a Saint Claire. Proprio qui. E poi tu hai incominciato ad avere quelle visioni. Pensaci, Rose. Le avevi mai avute, prima?>>

Chiusi gli occhi. Presi un respiro profondo, e poi pensai alla sua domanda.

<<No, mai. Ma io pensavo che fossi stato tu a... >>
<<A fartele avere?>> chiese lui, interrompendomi.
<<Si, esatto. Pensavo che fossi stato tu a far nascere quelle sensazioni, quelle...capacità in me.>>
Scosse la testa.
<<Non è così. Non ho fatto nascere nulla in te. Ciò che sei non dipende da me. Ciò che sei in grado di sentire non è merito o causa mia. Sei tu ad essere così, Rose.>>

Cercai di rallentare il respiro, lasciando che l'aria entrasse nei miei polmoni.

Alla fine, gli feci la domanda che più mi stava tormentando.

<<Perché mi stavi cercando? Perché mi hai cercata per tutto questo tempo?>>

Lo Sconosciuto fermò l'auto. Eravamo arrivati davanti alla locanda di Jackson.

Guardai Cameron, che era rimasto immobile dietro di noi e che non aveva detto nulla.

Scese dall'auto lasciandoci soli.

Mi avvicinai di più allo Sconosciuto e gli strinsi una mano. Sentii il suo calore avvolgermi, completamente.

Lui sembrò esitare, poi fu sul punto di aprire la portiera, senza rispondermi.

Lo fermai, stringendolo con più forza. Con tutto l'amore che avevo dentro.

Poi in un filo di voce, gli chiesi nuovamente ciò che più mi stava a cuore.

<<Perché hai cercato proprio me, per tutti questi anni?>>

Rose e lo SconosciutoWhere stories live. Discover now