Rivedere lo Sconosciuto

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Lui strinse di più la mia mano, e riuscii a sentire tutto il suo calore avvolgermi.

<<Non ha importanza come lo so. Lo so, e sono qui per aiutarti. Ci sono così tante cose nascoste, che devono venire alla luce. Se fosse stato sicuro lasciarti qui da sola, lontana da me, non sarei tornato.>>

<<Non saresti più tornato?>> gli chiesi, con una nota di tristezza nella voce.
Non avrei voluto che si capisse così tanto, ma non ero mai stata brava a controllare le mie emozioni.

<<Non sarei tornato perché ero certo che lontana da me la tua vita sarebbe stata più semplice. Più normale.>>
Fece una pausa, si guardò intorno, guardò il letto sul quale mi trovavo. La stanza d'ospedale.
<<Ora però so che non è così. So che anche lontana da me sei in pericolo. Forse ancora di più, in realtà.>>
<<È per questo che sei qui, allora? Soltanto perché pensi che io sia in pericolo?>>

Lo Sconosciuto mi guardò a lungo negli occhi. Come se volesse dirmi qualcosa di più profondo, di più intenso. Ed era tutto ciò che avrei voluto sentire.

<<Sono qui perché ormai non sei più al sicuro da sola. E sì, sono qui perché non voglio continuare a restare lontano da te. Ma non è soltanto per questo.>>

Si fermò, distolse lo sguardo, poi i nostri occhi si incrociarono di nuovo.

<<Sono qui perché so che vuoi scoprire di più sulla morte della tua madre biologica. La tua vera madre, Melissa Clarkson.>>

Provai un brivido intenso attraversare il mio corpo e annullare tutti i miei pensieri.

<<Io... è così. Ho bisogno di sapere. Non posso... non posso fare finta di niente e andare avanti lo stesso. Ma tu come puoi aiutarmi?>>

Prese anche l'altra mia mano nella sua. La strinse.

<<Posso, Rose. Ci sono tante cose che non sai, ma non sarà sempre così. Ho capito che lontano da te è tutto grigio. I colori... non hanno più senso, se tu non ci sei.>>

Il cuore forse si fermò per un attimo dentro il mio petto. Perché nessuno mi aveva mai parlato in quel modo prima di quel momento. E in una sola frazione di secondo sentii riemergere all'improvviso tutti i sentimenti che provavo per lui, e che si erano nascosti da qualche parte nel profondo di me.

<<Avrei potuto continuare a vivere lontano da te soltanto se fossi stato certo che lontana da me saresti stata al sicuro. Ora che so che non è così, non ho più intenzione di lasciarti andare via. Neanche per un solo istante. E se ciò che vuoi è scoprire la verità sulla morte di tua madre, allora lo faremo insieme. So che non cambieresti idea per nessuna ragione al mondo, quindi l'unica soluzione che ho trovato è quella di aiutarti a scoprire cosa è successo davvero.>>

Smisi di pensare a qualsiasi cosa, rimasi qualche secondo immobile ad ascoltare il suo respiro.

<<Lo faresti, per me?>>

Lui mi si avvicinò ancora, poi appoggiò la sua fronte contro la mia ed io, in quell'istante, riuscii per la prima volta a sentire realmente tutto il calore che si portava dentro.

<<Lo farei un miliardo di volte per te, Rose.>>

Rimanemmo così, fronte contro fronte, per diversi secondi. Tanti, pochi, non lo so.
So che da lui e da quel momento non avrei mai più voluto staccarmi.

<<Non sarà facile>> mi sussurrò <<i pericoli che hai corso fino ad oggi erano reali, e lo sono ancora. Ci sono tante cose che sono fuori dal mio controllo, quindi anche con me non sei completamente al sicuro. Ma capisco che tu voglia conoscere la verità sui tuoi veri genitori, perché questo significherebbe conoscere anche la verità su te stessa.>>

Annuii, perché era davvero così. Poi lui riprese a parlare.
<<E c'è qualcosa che devo dirti al riguardo.>>

<<Che cosa?>> sussurrai.

La porta della mia camera si aprì, e vidi mio padre che con un sorriso sulle labbra si stava apprestando a raggiungere il mio letto.
Sapevo che cosa mi avrebbe detto.

Lo Sconosciuto non si voltò a guardarlo, e si avvicinò ancora di più a me.

Poi, un attimo prima che Mitch ci raggiungesse, sussurrò qualcosa al mio orecchio.

<<Ho conosciuto tuo padre, prima di venire qui.
Il tuo vero padre, Rose.>>

Rose e lo SconosciutoNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ