La scelta di Rose

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<<Sono venuta a salutarti, Des. Me ne vado.>>

Lui sembrò stupito. Socchiuse le labbra, volse lo sguardo altrove.

<<Che cosa c'è?>> gli chiesi.
<<Niente. È solo che... avevo come la sensazione che saresti rimasta qui. Nonostante andarsene sia la cosa giusta da fare.>>
<<La sensazione? Vuoi dire... quella tua capacità di sentire le cose?>>
Sorrise, scosse la testa.
<<Già. Penso che dopotutto non sia poi questo gran dono. Non funziona>> mi disse ridendo.

Lo guardai negli occhi e risi anche io.

Desmond aveva la capacità di farmi sentire tranquilla nei momenti peggiori. Era anche per questo che lasciarlo mi sarebbe dispiaciuto.

<<Grazie per ciò che hai fatto per me, Des.>>
<<Dove andrai adesso? Sembra strano, ma io non so nulla di te, Rose.>>

Ci pensai per qualche istante.

Era vero, io e Desmond non avevamo mai parlato delle nostre vite prima del nostro incontro quella notte nel bosco.

<<Forse è meglio così>> gli dissi <<ci sono cose che a volte non è importante sapere. Comunque andrò da mio padre, in Carolina. Dove vivevo prima di arrivare qui a Saint Claire.>>

Lui annuì, poi indicò mia madre, che stava ancora parlando con lo sceriffo.

<<E lei?>> mi chiese.
<<Resterà qui. Se riesci, tienila d'occhio. Non vorrei che si mettesse in qualche guaio.>>
Desmond accennò un sorriso, poi indicò con la testa lo sceriffo O'Hara.
<<Lo farò, ma sembra che qualcuno si stia già impegnando per tenerla al... sicuro.>>

Scoppiammo a ridere di nuovo entrambi, forse per allentare la tensione che in modo diverso ci portavamo dentro.

Ero contenta per Cecile. Il fatto che potesse provare qualcosa per lo sceriffo non mi dava fastidio. Aveva vissuto giorni bui anche lei, ed era giusto che cercasse di inseguire in qualche modo la felicità.

<<Tornerai, prima o poi?>> mi chiese Desmond, prendendomi all'improvviso una mano.

Non me lo aspettavo.

<<Io... nom lo so, Des. Dipende da ciò che succederà qui. In questo momento, non penso che tornerò. Sarà mia madre a venire in Carolina quando vorremo vederci.
Se vado via è perché mi sono resa conto che è meglio così. Per tutti.>>

Lui annuì, e mi sembrò che fosse d'accordo con le mie parole. Però i suoi occhi erano ancora più tristi, adesso.
Come se in fondo fosse dispiaciuto per quanto gli avevo appena detto.

<<Va bene>> disse, lasciando andare la mia mano <<fatti abbracciare, Rose.>>

Mi avvicinai di più a lui, lasciandomi avvolgere dalle sue braccia.

Mi sentii fragile, in quel momento. Più del solito. Perché fino ad allora non avevo mai incontrato nessuno che sembrasse triste nel vedermi andare via.
Desmond invece, con tutti i difetti che aveva, era diventato in poco tempo un punto di riferimento importante per me, e lasciarlo mi dispiaceva davvero.

<<Non fare sciocchezze, Des. Non ci sarò più io a salvarti>> gli sussurrai, sorridendo.

Anche lui sorrise, e alla fine ci allontanammo.

Sentii la voce di mia madre che mi chiamava, la guardai.
Era ferma davanti all'auto dello sceriffo e mi stavano aspettando.

<<Ciao, Des. Mi mancherai.>>

Lui esitò per qualche altro istante, si guardò intorno, poi mi guardò un'ultima volta negli occhi e alla fine mi accarezzò una guancia.

<<Non avrei mai pensato di dirlo, ma anche tu mi mancherai, Rose.>>

Gli sorrisi, lo guardai per qualche altro secondo, quindi incominciai a dirigermi verso l'auto dello sceriffo.

Non pensavo che separarmi da lui sarebbe stato così triste.

Poi, percorrendo il breve tragitto che mi divideva dallo sceriffo O'Hara e da mia madre, cercai un'ultima volta con gli occhi lo Sconosciuto.

Ormai ero certa che non l'avrei più incontrato, eppure una parte di me, in profondità, mi chiedeva disperatamente di non arrendermi, di non smettere di credere che avrei potuto rivederlo.

Lui, però, non c'era.

Per quanto potessi sforzarmi a guardare ovunque, non c'era.

Avrei voluto piangere, forse perché non potergli dire nemmeno addio era la cosa che più mi faceva male in assoluto. Sapevo che non poteva essere colpa mia, e anche per questo tutto era ancora più difficile da accettare.

Raggiunsi l'auto dello sceriffo, e lui mi salutò e mi aprì la portiera quando, all'improvviso, sentii dei passi veloci dietro di me.

Mi voltai e lo vidi.

Desmond, con un'espressione di terrore sugli occhi, mi fissava.

<<Rose>> mi disse.
<<Des! Che cosa c'è?>>

Uscii dall'auto superando lo sceriffo e lo raggiunsi.

<<Cosa c'è, Des?>>

Mi guardò negli occhi intensamente, come forse non aveva mai fatto prima di quel momento.

<<Io... l'ho appena visto.
E l'ho sentito.
L'uomo con l'impermeabile nero.

Stai attenta all'uomo con l'impermeabile nero, Rose.>>

Rose e lo SconosciutoWhere stories live. Discover now