Capitolo XLIV | I can have fun

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— Si, ti do il mio permesso. Sei quasi maggiorenne, ormai. Ma non tradire la mia fiducia, SoYon. Non ubriacarti, non accettare roba come pillole, o droga di altro tipo. —

Queste sono state le raccomandazioni di mia madre.

— Ah, non ti azzardare a tornare a casa dopo l'una di notte, siamo intesi? — ha aggiunto, poi.

Sembra che la presenza di Chanyeol la tranquillizzi.
Solitamente, non mi consente di tornare a casa dopo mezzanotte.

Ho appena finito di truccarmi, vestirmi, e di arricciarmi i capelli.
Ho preso in prestito un paio di tacchi di mia madre.

— SoYon, Chanyeol è qui! — sento urlare mia madre dal piano inferiore.

Fai un bel respiro, SoYon.
È una festa, non c'è nulla di cui preoccuparsi, o emozionarsi.

Indosso un giubbino di pelle, metto tutto ciò che mi serve in una borsetta nera, ed esco dalla mia stanza, dopo un'ultima occhiata allo specchio.

Chanyeol è in piedi, sta parlando con mia madre all'ingresso.

Appena sente il rumore dei miei passi, si volta.
Riesco a percepire il suo sguardo su di me, mentre scendo le scale.
Lo guardo.
Non so descrivere esattamente il modo in cui mi guarda, ma mi mette a disagio, e non poco.
Sorride leggermente. 
Abbasso lo sguardo sui gradini, vorrei evitare di cadere e di fare una figuraccia colossale.

— Respira, ragazzo. — dice mia madre a Chanyeol.

Lui fa una risata nervosa, per poi arrossire.
È la prima volta vedo Chanyeol arrossire così.

Appena sono davanti a Chanyeol e mia madre, lui mi porge il braccio, che io prendo.

— Sei bellissima. — mi sussurra.

Arrossisco, inevitabilmente.
Mi sto perdendo nei suoi occhi scuri.

— Avanti, andate, su! — dice mia madre, ridendo e spingendoci fuori casa.

Non la riconosco più.

— Non oltre l'una di notte, Chanyeol, okay? — gli dice.
Lui annuisce.
Non posso fare a meno di fare un sorriso divertito, davanti a ciò.
Salutiamo mia madre, per poi uscire.

Mi apre la portiera del passeggero, facendomi entrare.

— Che gentiluomo. — gli dico, sorridendo e salendo in macchina.

— Ciao, SoYon! — dice una voce, dal sediolino posteriore, facendomi sussultare.
— Ciao, Kai. — dico, sorridendogli.
— Ti ho riservato il mio posto, sentiti onorata. — mi dice, scherzando.
Chanyeol rotea gli occhi, e io non posso fare a meno di ridere.

Durante tutto il tragitto, Chanyeol è molto attento alla strada.

Cerco di guardarlo senza farmi notare.
Ha una camicia bianca, che gli mette in risalto le braccia muscolose, e un jeans scuro, con delle scarpe nere.
È a dir poco bellissimo.
Arrossisco più di una volta, mentre lo guardo.

Arriviamo alla discoteca dopo circa venti minuti.

Ha l'aspetto di un cubo, non sembra molto grande.

Chanyeol mi prende la mano.

— Sembra un buco, ma non lo è. Non perdiamoci di vista, e nel caso capiti, chiamami. — mi dice, all'orecchio.

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