Capitolo XXXV | Discovered

1.6K 139 88
                                    

*Chanyeol's POV*

Sono passati diversi giorni, dal secondo provino.
Ho appena finito di scrivere la canzone per SoYon.

Il telefono di Kai sta squillando, ma lui non sembra essersene accorto.
O magari lo sta ignorando.

— Idiota, il cellulare. — dico, continuando a smanettare con il computer.

Lui sbuffa, prendendolo.

— Cosa c'è, Jonghyun? — risponde.
— Che? E io cosa posso farci? ... Sono a casa di Chanyeol, in questo momento. ... No che non ho portato la macchina, abita a venti metri da casa mia! ... Se posso venirti a prendere con l'auto di Chanyeol? — dice, guardandomi.

Mimo un no con le labbra, scuotendo la testa.

— Ha detto di sì. Dove sei? — dice.

Mi metto una mano in fronte.

— A casa dell'alunna dove fai ripetizioni? E dove abiterebbe? ... Ah-ah, si. Ho capito. — dice, riagganciando.

— Quale parte della parola no non capisci? — dico.
— Avanti, Chanyeol! —
— Non ti lascio guidare la mia macchina. — dico.
— E se mi accompagnassi tu? —

Che scocciatura.
Dovrei ultimare gli ultimi dettagli per la canzone di SoYon.

— E va bene. — dico, prendendo le chiavi della macchina.

* * *

*SoYon's POV*

Oggi Hyuna non è venuta con Jonghyun.
Ha l'influenza.

— Cerca di essere gentile, con lui. — mi ha detto Jungkook.
— Non è colpa sua se il tuo fascino l'ha stregato. —

Sbuffo.

Da un lato, non ha tutti i torti.
Non che io pensi di avere chissà quale fascino, sia chiaro, ma non c'è nessun motivo, in realtà, per il quale io debba trattarlo male.
Anzi, dovrei essergli grata.

No, non esageriamo.
Mia nonna lo paga, per darmi lezioni private.
Non sta facendo un favore a nessuno.

— Mi stai ascoltando? — dice Jonghyun.

Una frase che ripete fin troppo spesso, per i miei gusti.

— Si. — rispondo.

Dalla sua freddezza, è passato a una gentilezza quasi irriconoscibile.

Sento la mancanza di Hyuna e delle sue occhiate.

— Mh, è ora che io vada, mi sa. — dice, guardando il suo orologio.

Non rispondo.

Mi sento in colpa, a pensarci bene.
In questo periodo, non gli ho risposto molto bene.
Senza motivo, per giunta.
Solo per Chanyeol, che tra l'altro non ne sa nulla.

— Professore ... — dico.
— Jonghyun. — mi corregge.
Mi schiarisco la voce, imbarazzata.
— Jonghyun, vorrei chiederti scusa, se sono stata poco educata, nei tuoi confronti. — dico.

Vorrei aggiungere altro, ma non so cos'altro potrei dirgli.

— Ti ringrazio, per le lezioni e per la pazienza che stai avendo con me. — aggiungo, poi.
— Non preoccuparti. — dice, spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

OMEGLEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora