Capitolo XXXIII | Anxiety

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Sto notando sempre di più degli atteggiamenti strani, da parte di Jonghyun.
Gentilezza a non finire.
Mi mette a disagio.
Mi guarda dritto negli occhi, quando mi spiega le cose.
Sembra che ci sia solo io, nel mio salotto.

Hyuna sembra non esistere, per lui.
Ogni tanto, le lancio uno sguardo.
Lei mi risponde con uno di quegli sguardi che sembrano dire «te l'avevo detto».

Inoltre, ho notato un improvviso cambiamento nel suo stile.

Invece di maglioncini orribili, sta indossando delle semplici camicie.
Camicie che mettono in risalto i suoi muscoli.
Perché li ha, e si vede.
Con mia sorpresa.

Gli occhiali continua a portarli, ma ha cambiato montatura.
Non sono più degli occhiali rettangolari e lunghi, sottili.
Sono più spessi, un po' come si portano in questo periodo.

Non so cosa fare.

Si, ho notato anche io che sta avendo degli strani atteggiamenti, nei miei confronti.

Non voglio piacere al mio insegnante.
Anche se non è male, non voglio entrare in queste situazioni da serie TV. 

Si è reso più guardabile, si, ma non sarà certo questo a farmi cadere ai suoi piedi.

La cosa che mi provoca una paura tremenda, è che Chanyeol, in un modo o nell'altro, possa venire a saperlo.

È troppo tardi perché io glielo dica.
È passato troppo tempo.

— SoYon? Mi ascolti? — la voce di Jonghyun mi riporta alla realtà.

Gli rispondo con un verso.

                                    * * *

*Chanyeol's POV*

Non riesco a trattenere una risata.

— Stai dicendo sul serio? —
— Si, hyung. Mio cugino, il perfettino, serio e senza stile Jonghyun, si sta facendo bello per una ragazza. — mi risponde Kai.

Ho avuto l'occasione di conoscere Jonghyun.
Non esattamente il tipo di persona con cui andrei d'accordo.

— Tipo? Che cosa ha fatto? — gli chiedo.
— Ha cambiato modo di vestire, montatura, e sta mettendo molto più in mostra tutti i muscoli che ha tenuto nascosti al mondo intero. —
— Ha muscoli? — chiedo, esterrefatto.
— Se deve essere il ragazzo perfetto, deve esserlo anche fisicamente, non ti pare? Poi, se non vuole mostrare parte della sua perfezione, è un altro discorso. — dice, ridendo.

Sorrido.

— Cosa pensi di portare al provino, hyung? — mi chiede, ad un tratto.
— Ho intenzione di portare un pezzo rap. Mi sono reso conto di essere molto più bravo nel rap, che nel canto. Tu, invece? —
— Non so. Probabilmente non mi presenterò neanche. —

Per poco non sputo il caffè.

— Che? Perché non dovresti presentarti? — chiedo.
— Mi sembra tutta una perdita di tempo. Non potevano chiamare prima? Non mi piace aspettare a lungo. — dice, con nonchalance.
— Ma che ragionamento è? Hanno esaminato tutti, e, appena hanno potuto, hanno chiamato le persone che ritenevano talentuose. Tu sei una di queste, quindi pensaci. — dico.
— Probabilmente hai ragione. Poi si vedrà. — dice, stravaccandosi sulla sedia del bar.

Chissà cosa porterà SoYon.

— Come va con la canzone, invece? — mi chiede, ad un tratto.
— Benone. Ho scritto il testo, e ho quasi ultimato la musica. Non è una canzone molto lunga, ma con quella canzone praticamente le confesso tutto. — dico, con lo sguardo basso.

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