Capitolo XLV | Party's accidents

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Okay, posso farcela.

Poso il giubbino di pelle su uno dei divanetti.
Vado nel mezzo della pista, circondata da un altro centinaio di ragazzi che si muovono in un modo a dir poco sgraziato.
Il mio spazio è davvero molto più piccolo del dovuto, e ho paura che, ballando, potrei colpire qualcuno.

— Avvicinati a me, non vorrei che qualcuno ti colpisse, ubriaco. — dice Chanyeol, tirandomi di più a sé.

Tutte le ragazze si stanno strusciando sul loro partner, ma io non voglio fare questo.
Cioè, in realtà si, potrei volerlo, ma ho paura di essere impacciata, e di fare una figuraccia con Chanyeol.

Lui mi sta guardando, in attesa.

SoYon, sei una ballerina.
Non ha senso avere paura di essere impacciata.
Sciogliti.

Faccio un bel respiro.

Metto un braccio intorno al collo di Chanyeol, portando il suo viso a pochi millimetri dal mio, in un modo per niente delicato.
Lui, in risposta, mette le sue braccia intorno al mio punto vita, attirandomi ancora di più a sé.
Inizio a lasciarmi trasportare dalla musica.
Chanyeol sembra essere sciolto, in discoteca.
Iniziamo a muoverci a ritmo di musica.
Muovo i fianchi a destra e a sinistra, facciamo piccoli passi.
Facendo delle onde, mi abbasso all'indietro, mentre lui si china su di me, per poi risalire.

Sorrido, constatando che riesco muovermi con disinvoltura anche in uno spazio che corrisponde ad un quadratino.

Mi giro di spalle, e, prendendogli le mani, scendo fino ad accovacciarmi sul pavimento, muovendo il bacino.
Appena mi rialzo, lui mi fa fare una giravolta, per poi tirarmi di nuovo a sé, tornando ad abbracciarmi.

— Niente male. — mi dice, sorridendo.
Gli faccio una linguaccia, per poi baciarlo.

                                    * * *

Sono esausta, ho ballato davvero molto.
Cosa che non mi sarei mai aspettata di fare, in un locale del genere.

— Prendiamo qualcosa da bere? — dico a Chanyeol, appena ci allontaniamo un po' dalla pista da ballo.
— Si, ma non esagerare, SoYon. — dice, prendendomi la mano e conducendomi verso il bancone dove servono i drink.
Mi siedo su uno degli sgabelli.

— Vado a cercare Kai, non muoverti da qui. — mi dice.
Annuisco.

Guardo il foglio su cui ci sono tutti i drink possibili e immaginabili.
Non voglio tornare a casa ubriaca, voglio un drink poco alcolico, se non analcolico.

— Guarda guarda, chi si vede. — sento una voce alle mie spalle.

Mi volto.
Camicia stretta, che mette in risalto tutti i muscoli.
Voce fin troppo conosciuta, ma in un altro contesto.
Jonghyun.

Non sembra per niente un ventiseienne con due lauree, stasera.

— Ciao. — lo saluto.
— Mi permetti di offrirti un drink? Dato che hai declinato il mio invito ad uscire. — dice, sedendosi accanto a me e avvicinandosi.

Puzza di alcol.

— Sei ubriaco, Jonghyun. — dico, arricciando il naso e allontanandomi lievemente da lui.

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