Capitolo Ventisei | The truth

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A Chanyeol:
Ti va di fare colazione insieme, domani mattina?
11:52 PM

È da un po' di tempo che sento Chanyeol distante.
Da quando mi ha accompagnata a casa l'ultima volta, e YiFan mi ha aperto la porta.

Da Chanyeol:
Si, non c'è problema.
11:55 PM

Che gli ho fatto?
Io sono convinta che non sia gelosia, la sua.
Non ne avrebbe motivo.
Non siamo nulla, noi due.
E, quando si è presentata l'occasione di diventare un qualcosa, lui si è tirato indietro.
Anche se ...

A Chanyeol:
Alle 10:00 alla caffetteria nella piazzetta vicino casa mia ti va bene?
11:56 PM

Da Chanyeol:
Certo.
11:58 PM
                                   * * *

Sto aspettando da almeno un quarto d'ora.
Chanyeol mi sta snervando.

Lo vedo arrivare in lontananza, con tutta calma.

Odio quando le persone arrivano tardi agli appuntamenti.

— Buon giorno. — dice, sedendosi al tavolo.

Chiama con un cenno il cameriere, per poi ordinare un cappuccino con una brioche.
Soltanto per sé.

— Chanyeol, io ho bisogno di parlarti. — dico.
— Parla pure. — dice, mandando un messaggio.

Faccio un bel respiro.

— Posso sapere che cosa ... — inizio a dire.
— Potrei avere anche dello zucchero? — dice, interrompendomi.

Mi sto innervosendo.

SoYon, mantieni la calma.
Non scoppiare in una crisi di pianto, come tuo solito.

— Chanyeol! — dico, alzando la voce.
— Parla, ti sto ascoltando. — dice, impegnandosi a bagnare la sua brioche nel cappuccino.

Adesso mi ha rotto il cazzo.
Prendo la brioche e me la metto nella borsa a tracolla.
Sembra sorpreso dal mio gesto.

— Mi ascolti? — dico.

Lui mi guarda semplicemente.

Questa è l'occasione giusta.
Non è distratto da nient'altro.

— Sei strano, ultimamente. Non ti sei mai comportato così, nei miei confronti. — dico, guardandolo dritto negli occhi.
— È solo impressione tua, SoYon. — dice.

Continuo a guardarlo.

— Potrei riavere la mia brioche? — dice.
— No. Non l'avrai finché non mi dirai che cazzo ti prende. —

Lui sbuffa.

— Chanyeol, io ho bisogno di saperlo. Ho bisogno di sapere se ho fatto qualcosa di sbagliato. Se ti ho ferito. Per favore, dimmelo. — dico, quasi supplicandolo.

Mi guarda per qualche secondo, per poi chiamare di nuovo il cameriere.

Adesso mi sono stufata.

— Tieni, eccoti la tua cazzo di brioche. — dico, sbattendogli la brioche sul tavolo.

Mi alzo, e me ne vado.

Sento gli occhi che iniziando a riempirsi di lacrime.

— SoYon, aspetta! — dice, seguendomi.

No, Chanyeol. Hai sprecato la tua occasione.

— SoYon! — mi chiama.

Ora le lacrime stanno scendendo sul mio viso.
Non è un pianto di disperazione.
Non è un pianto di tristezza.
È un pianto di rabbia.
Non sopporto di essere trattata in questo modo.
Dio solo sa quanto mi costi insistere così tanto con una persona.
Il punto è che, la cosa che mi frega, è la convinzione che per Chanyeol ne vale la pena.

— SoYon. — dice, prendendomi una mano.
— Lasciami. — dico, tentando di camuffare la voce rotta.
— Guardami. — dice lui.
— No. — dico, scrollando la mano e incamminandomi di nuovo.

Non voglio che mi veda piangere.

Mi prende la mano, di nuovo, sta volta più forte.
Mi fa voltare verso di lui, per poi tenermi per le braccia.

Ora, non posso più nascondermi dal suo sguardo.

— Stai ... piangendo? — dice.
— No, mi stanno semplicemente sudando gli occhi. — rispondo, ironica.
— SoYon, io ... — dice, guardandomi negli occhi.

Mi guarda per alcuni secondi, per poi trascinarmi dietro un muro.

— Voglio dirti le cose come stanno, perché sono stufo di nasconderlo. — dice, facendo un bel respiro.
— La verità, SoYon, è che non sopporto l'idea che tu viva con uno come quello là. Ci tengo a te, ci tengo fin troppo. E sapere che tu vivi con un ragazzo che sembra essere appena uscito da un set per un book fotografico, mi manda in bestia. Non so perché, ti giuro che non lo so. Ho sbagliato a prendermela con te, ne sono consapevole. So di essere un idiota. So di non meritare una persona come te. Ma ti chiedo di perdonarmi. Non meriti di stare così per una testa di cazzo come me. — dice.

Rimango del tutto senza parole.

Si, avevo intenzione di chiarire. Ma non mi aspettavo mi dicesse cose di questo tipo.

Attenta, SoYon.
Non illuderti.
Non ha detto di essere pazzo di te.

— Chanyeol, ma cosa c'entra questo con il nostro rapporto? —
— Non lo so, SoYon, non lo so. —
— YiFan conviverà con me solo per qualche altro giorno, il tempo che suo padre torni dal suo viaggio di lavoro con mia madre. Ma questo non avrebbe mai influenzato in minima parte il nostro rapporto. —

Lo stai influenzando tu con i tuoi atteggiamenti, Chanyeol.

— Sono uno stupido. Lo so. — dice.

Sembra sinceramente pentito.

— No, non sei uno stupido. — dico, abbracciandolo.

Lui ricambia il mio abbraccio.
I suoi abbracci sono così dannatamente belli.

— Sono geloso, SoYon. Ecco la verità. — mi sussurra, mentre mi abbraccia.
— Odio il fatto che lui possa starti vicino più di quanto non faccia io. —
— Non penso che questo sia possibile. — dico, stringendolo più forte.












— Spazio autrice —

Heyaaa
Quasi 5mila visualizzazioni ...
...
...

Mi sentirete sparare i botti, tra poco.
Davvero, non so cosa dire.
Grazie, grazie mille.
Non avrei mai pensato di raggiungere un risultato simile, non ho parole per ringraziarvi.

Se vi va, passate a dare un'occhiata anche ad un'altra storia che ho scritto, sulla nostra dance machine~

saranghae, buona giornata💖

OMEGLEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora