Capitolo Diciotto | First date

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— Ti hanno chiamata? — mi chiede.
— Non ancora, e sto iniziando a preoccuparmi. Tu sei stato chiamato? — gli rispondo.
— No. Ma sono sicuro che presto ti chiameranno. —
— Chanyeol, questo discorso vale per te. — gli dico.

Nonostante ora abitiamo nella stessa città, continuiamo a sentirci tramite Omegle.
È strano come un sito tanto inutile quanto squallido mi abbia fatto conoscere un ragazzo come lui.

— Ma sentila! — esclama, prendendomi in giro.
Ridacchio, purtroppo non posso tirargli il cazzotto (leggero) che gli avrei tirato se stessimo parlando dal vivo.
Segue, poi, un imbarazzante silenzio.
— Hai voglia di uscire, uno di questi giorni? — mi chiede, ad un tratto.
Inizio a sentire le guance accaldate, molto accaldate.
Credo mi stia proponendo un appuntamento, e io ho bisogno di stabilizzarmi mentalmente, per realizzare tutto ciò.
— Si, certo. Però non conosco bene Seoul, quindi sta a te decidere dove andare. — rispondo, imbarazzata, ma cercando di non farlo trapelare.
— Ho già in mente un posto perfetto. — dice, strizzandomi l'occhio.

Ad un tratto, la porta della sua camera si spalanca, facendolo sobbalzare, e facendo sobbalzare anche me.

— Hyung! — urla Kai, saltandogli addosso.
— Ma che fai? Sei impazzito? — esclama Chanyeol, tentando di toglierselo di dosso.
Kai non sembra notarmi, in un primo momento.
Dopo aver grattato il capo del suo amico, punta lo sguardo dritto sullo schermo del suo computer, rivolgendomi un sorriso smagliante.
— Hey, SoYon! Come va la vita? — dice.
Si volta a guardare Chanyeol, subito dopo aver pronunciato tali parole.
— Ah, ecco come stanno le cose, allora! — afferma Kai, spostandosi da dosso a Chanyeol e spostando lo sguardo da lui a me, da me a lui.
— Tu avevi detto di non poter venire con noi solo per parlare con lei! Che stupido, avrei dovuto capirlo prima! — prosegue, dandosi un piccolo pugno sulla testa, in modo didascalico.
Sento le farfalle nel mio stomaco svolazzare allegramente, al pensiero che Chanyeol abbia davvero fatto una cosa del genere.

— Beh, hyung, non c'è niente di male! — esclama Kai, dandogli una pacca sulla spalla, notando lo sguardo truce che Chanyeol gli sta rivolgendo.
— Fuori! — gli urla Chanyeol, sta volta anche lui rosso in viso.
— Hey, hey, non trattare così male il secondo maknae! — ride Kai.
— Okay, okay, vado. Ero solo venuto a vedere come stavi, ci vediamo! — dice di nuovo, dandogli un'altra pacca sulla spalla e uscendo dalla sua stanza.

Chanyeol sta fissando il vuoto, imbarazzato.
È così ... dolce?

— Davvero tu hai ... ? — incomincio a dire.
— Quando sei libera? — mi interrompe.

***

— Perché stai sorridendo come un'idiota? — mi chiede Jungkook, bevendo un sorso del suo frappé alla  fragola.
Venerdì, ovvero fra tre giorni, uscirò con Chanyeol per la prima volta.
Non riesco a non crederci che tutto ciò stia accadendo sul serio. .
Andremo a visitare un Luna park.
Non esattamente una meta romantica, ma per me è perfetto.

— Qualcosa mi dice che c'entra Chanyeol. — continua.
— Venerdì usciamo insieme. — confesso, arrossendo.
— Ah sì? E dove andrete? — mi chiede il mio amico, incuriosito.
— Luna park. Passerà a prendermi lui. — dico.
— Sicura che tua madre ti lascerà uscire con un ragazzo più grande di te che non ha mai visto? — mi chiede, con fare lievemente provocatorio.
— Mh. — mormoro, non avevo pensato a questo, in effetti.
— Non è che potresti ... ? — tento di chiedere a Jungkook, come se fossi un cucciolo ferito e indifeso.
— No, non pensarci neanche. — risponde, in modo freddo.
— Dai, ti prego! — lo imploro, giungendo le mani e assumendo l'espressione di un cucciolo ferito.
— No, Shin SoYon, non proverò a convincere tua madre a farti uscire con un ragazzo che neanche sopporto. — afferma, sembrerebbe convinto.
— Sono così prevedibile? —
— Non lo farò, SoYon. — continua, fermo sulle sue convinzioni.

***

— Si, signora, posso confermarlo. Chanyeol è un bravo ragazzo, sua figlia sarebbe in buone mani. — dice Jungkook a mia madre, palesemente controvoglia, ma non tanto da non risultare credibile agli occhi di mia madre.
Le parole di Jungkook hanno sempre avuto un certo rilievo, con mia madre.

«Chi era che non avrebbe provato a convincere mia madre?» penso, sorridendo.

— E va bene. Devi tornare prima delle undici, però. — si arrende mia madre, con un sospiro.
— Si! Si! Grazie mamma! — esclamo entusiasta, gettandole le braccia al collo.
— Okay, okay, basta, fila via prima che cambi idea. — dice mia madre, con un lieve sorriso.
Non perdo ulteriore tempo ed esco nuovamente di casa, saltellando come un coniglio.
— Sei contenta? — mi chiede Jungkook.
— Grazie, sei il migliore! — esclamo, mettendogli un braccio intorno alle spalle.
— Già, ma non ti lascerò uscire con un tipo di cui non sappiamo nulla. — continua.
— Cosa vuol dire che non mi lascerai uscire? Chi sei, mia madre? — ritiro il braccio dalle sue spalle, guardandolo male.

Ho sempre apprezzato l'istinto protettivo di Jungkook nei miei confronti, ma in certi momenti esagera.

— Non fraintendermi, non voglio fare la parte della mammina, ma ho paura che questo ragazzo abbia cattive intenzioni. — mi spiega.
— Non ne ha. Lo conosco. —

Lo conosco, si, ma non da tantissimo tempo.
Ma posso dire di conoscerlo abbastanza da sapere che non ha cattive intenzioni.

Posso venire anche io con voi? — chiede, naturalmente, palesemente scherzando.
— No! — gli rispondo secca, trattenendo una risata.
— Immaginavo. — dice.

***

*Chanyeol's POV*

Appena apro la porta del garage di Sehun, partono domande a raffica, neanche il tempo di entrare.
— Quindi tra poco uscirai con la ballerina, eh? — chiede Baekhyun.
— Dove andrete? — continua Kyungsoo.
— Che farete? — prosegue Suho.
— Il suo amico è d'accordo? — persevera Kai.
— Basta! — urlo io.

— Come fate a saperlo? — chiedo, appena si zittiscono.
— Beh... — mormora Kai, guardandosi vagamente intorno.
— Non mi dire che hai origliato. — dico, aggrottando le sopracciglia.
— Ma no, ho ascoltato accidentalmente mentre entravo e uscivo dalla tua camera. Non ho origliato. Non di proposito, almeno. — continua a guardarsi intorno.
Mi siedo con la grazia di un elefante, sul divano.
Caccio un enorme sospiro, per poi ricevere una notifica.
Controllo immediatamente il cellulare, constatando che si tratta di un suo messaggio:

Da SoYon:
Approvato, venerdì usciamo insieme!
6:29 PM

Non riesco a trattenere un sorriso.
Guardo per qualche secondo il messaggio, finché non inizio a sentire qualcosa sul collo.
Come un soffio leggero.
Mi giro lentamente.
Tutti, e dico tutti, si trovano alle mie spalle, guardando il mio cellulare.

— Volete finirla?! — urlo, facendoli sussultare.

Non riesco a non ridere.

Iniziano a ridere anche loro, finché non si buttano tutti su di me, prendendomi a cuscinate e tirandomi scappellotti, ridendo e prendendomi in giro.























— Spazio autrice —
Heya
Non credo che riuscirò a ringraziarvi mai abbastanza.
La storia è arrivata quasi a duemila visualizzazioni, e io sono al settimo cielo.
Vi ringrazio davvero, davvero tanto.
Vi voglio bene💖

OMEGLEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora