Capitolo Undici | Lee JiSoo

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*Chanyeol's POV*

Se lei non ti lascia fare ciò che vuoi, non è innamorata di te come dice di essere.

Queste parole mi stanno tormentando da quando ho chiuso la chiamata con SoYon.
— Chanyeol, c'è JiSoo. — mi avvisa mia sorella, entrando in camera.
— Si, arrivo. — le rispondo, spegnendo il portatile.
Mi alzo, esco dalla mia camera e mi dirigo in salone, con ben poca voglia di vederla.
È seduta sul divano.
Sta parlando tranquillamente con mia madre.
Appena mi vede, si alza dal divano, venendomi incontro. Mi dà un bacio sulla guancia, prende la mia mano.

— Andiamo? — mi chiede, con un sorriso smagliante.
Di che diavolo sta parlando?
Non riesco a trattenere la mia espressione interrogativa, e lei lo nota.
— Non dirmi che l'hai dimenticato. — mi ammonisce, cambiando espressione.
Non rispondo, cercando di capire a cosa si riferisca.
Mentre le parole di SoYon continuano a risuonarmi nel cervello.
— Ma no, non l'ha dimenticato! Sa benissimo che oggi dovete andare a vedere gli anelli per il vostro fidanzamento ufficiale, ne stavamo parlando poco prima che arrivassi! — dice mia madre, salvandomi.

Ah, ecco. Cazzo.

— Non pensate di correre un po' troppo? — chiede Yoora. Sono d'accordo, in effetti.
JiSoo la fulmina con lo sguardo.
Mia sorella non ha ancora capito che JiSoo ha intenzione di sposarsi il prima possibile, per togliersi il pensiero.
Così potrà dedicarsi allo studio, alla carriera, senza la scocciatura del matrimonio.
Purtroppo io non sono dello stesso parere, ma non ho il coraggio di dirglielo.
O almeno, non l'ho avuto fino ad ora.

— Perché aspettare? — risponde.

Stiamo insieme da due anni e mezzo, ed è convinta che finiremo sposati.
Non ha fretta per me, non ha fretta perché mi ama.
Ha fretta di diventare una donna di successo.
Sposerebbe anche una pietra, per realizzare al più presto le sue ambizioni.

Da quando parlo con SoYon, in realtà, il mio modo di vedere JiSoo è cambiato.
Non sento nulla, quando la vedo, quando le parlo.

— In realtà, JiSoo, dovrei parlarti. — le dico.
Mia madre mi rivolge uno sguardo interrogativo.
È convinta anche lei che sposerò JiSoo, ed è felice per questo. Pensa che di ragazze come lei non ce ne siano più, nella società di oggi.
Beh, credo che lei non ne capisca molto.

Parla, ti ascolto. — mi risponde, lasciando la mia mano e incrociando le braccia al petto.
— Direi che non è il caso, qui. — le faccio notare.
— Sono certa che potrà aspettare. Ci sono tante coppie che si stanno fidanzando ufficialmente in questo periodo, sai? Faremo meglio a sbrigarci. — continua a dire, trascinandomi, ignorandomi del tutto.
Guardo mia sorella. Scuote la testa.
È l'unica dalla mia parte, in questa situazione.
L'unica che, purtroppo, non può fare nulla per aiutarmi.

***

Come per qualsiasi altra cosa, ha scelto lei gli anelli da prendere. Non mi importa degli anelli.
Per me, poteva anche farli con carta e colla.
Siamo in camera mia, lei sta ammirando soddisfatta la sua scelta, seduta sul mio letto.
— Sono bellissimi, non pensi? — mi chiede, tentando di assumere un tono seducente.

Rispondo con un verso, scarabocchiando qualcosa su un foglio di carta.
Le sento posare gli anelli, mentre si avvicina a me.
Inizia ad accarezzarmi i capelli, mentre io rimango impassibile.
Niente.
Nota la mia assenza di reazione.
Si siede sulle mie gambe, inizia a darmi dei baci sulla guancia, per poi passare al collo.
Niente.
Nessun effetto.
Prende una mia mano, portandosela al seno.
Sta cercando di provarci, ottenere una mia reazione.
Se lei non ti lascia fare ciò che vuoi, non è innamorata di te come dice di essere.

La guardo.
Non è più la stessa.
Non è più la ragazza di cui mi sono innamorato tanto tempo fa. Ora è una ragazza matura, concentrata sulla sua futura carriera. Una ragazza che pensa solo a sé stessa.

E io mi sento in gabbia.
Mi sento intrappolato da lei, dalla mia famiglia, che vuole a tutti i costi che rimanga insieme a lei, all'infinito.
I miei amici mi invidiano, mi invidiano solo perché JiSoo è il prototipo di ragazza di ogni ragazzo: bella, alta, slanciata, ambiziosa, intelligente. Tuttavia, anche egoista, opportunista, quasi cattiva, oserei dire.
L'unica che sembra capirmi è mia sorella.
E SoYon.

— Cosa c'è, Chanyeol, sei stanco? — mi chiede.
— Già, sono molto stanco. — rispondo, spostando la mia mano dal suo corpo.
Si alza in piedi, guardandomi come se le avessi mollato un ceffone.
— Ci vediamo domani, allora. — mi dice, prendendo la sua borsa dal mio letto.
— No, devo parlarti. — la fermo, alzandomi in piedi.
Si blocca sul posto, voltandosi lentamente verso di me.
— Ho intenzione di fare un provino come cantante. — proseguo, sicuro di me stesso, come non sono mai stato.
Il suo occhio sinistro inizia a tremare impercettibilmente, se non la conoscessi neppure l'avrei notato. Fa sempre così, quando qualcosa non le va a genio.

— Ah sì? E quand'è che vorresti farlo? — mi chiede, con un tono di voce palesemente infastidito.
— Appena sarò pronto. Il prima possibile. — le dico.
Sorride amaramente.
— Poi vedremo. Ci vediamo domani, amore. — mi saluta, avvicinandosi a me e sollevandosi sulle punte per baciarmi. Volto il viso, schivando le sue labbra.
Lei rimane perplessa, ma gira i tacchi ed esce alla mia stanza, chiudendo la porta alle sue spalle, senza sbatterla. Stranamente.

Pochi minuti dopo, mia madre entra in camera mia.
— Sei impazzito? — mi chiede, guardandomi severa.
Le rivolgo uno sguardo interrogativo.
— Vuoi farti lasciare, per caso? Non ti conviene, Chanyeol, lo sai. — mi ammonisce, aggrottando le sopracciglia.
— Non mi lascerà mai, lo sai benissimo. — le faccio notare, senza guardarla.
— Oh, io credo proprio di sì. Ci sono tantissimi ragazzi che vorrebbero stare insieme a lei. — mi ricorda.
Le rispondo con un'alzata di spalle.
Si avvicina a me, lentamente.
— Tu, non provare a lasciarti sfuggire una ragazza come lei. — sembra arrabbiata, quasi.
Non riesco a spiegarmi il suo atteggiamento.
— Questo è più importante della mia felicità, mamma? — le chiedo, alzando il tono della voce.
Mia madre fa un gran respiro.
— Il pranzo è pronto. — mi comunica, per poi uscire dalla mia stanza.
























— Spazio autrice —
Uhuh, qui le cose si fanno interessanti.
Fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo e della storia, buona giornata!

OMEGLEWhere stories live. Discover now