Capitolo 84

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Queste sono le poche essenziali parole che la giornalista ha il dovere di esprimere a noi e ai vicini, poiché la voce della televisione che comunica tale fatto, è un eco. Ogni singolo programma è stato interrotto per dare questa notizia, il che lascia comprendere quanto grave sia la situazione. Passo le dita sulla fronte, la musica ricomincia, ma non è più la stessa melodia, non saprei dire se è cambiata quella o noi.

"Cosa diavolo significa che il paese e la borsa sono caduti?" Chiede Jayden posizionandosi davanti alla televisione impedendo quindi a tutti noi di guardare oltre, non che prima stessimo prestando grande attenzione.

"Cristo Dio.." Sento Ginger sussurrare prima che si lasci cadere sul divano dietro di lei, le mani a coprirle la bocca e il naso, lo sguardo fisso per terra.

Gwen, Sean e io guardiamo istintivamente Harry, il quale, a sua volta, fissa Jayden e la domanda che gli ha posto. Nessuno fiata, nessuno dice nulla oltre a Jay.. Lui stesso si pente di aver posto una domanda così priva di significato. È palese ciò che è successo.

"Non può essere accaduto davvero.." Ginger è quasi in lacrime. Mi sento quindi in dovere di sedermi accanto a lei. Avvolgerle le spalle con un braccio e fare del mio meglio per mostrarmi leggermente più forte.

"Oh sì, invece, temo proprio di sì." Il tono di Gwen è a dir poco terrorizzato, nonostante ciò, è molto più controllato di quello di Ginger e Jayden. Per quanto riguarda me e Sean stiamo facendo la stessa cosa: osserviamo Harry.

Non mi sento pronta a dimostrarmi terrorizzata senza prima avere la certezza da Harry che c'è davvero da preoccuparsi.
Ma più lo guardo e più capisco che sta per confermare il panico: se ne sta zitto, i suoi occhi viaggiano sui nostri volti si soffermano un po' di più su Sean e poi su di me, restano fissi e mi danno la sensazione che sia il colore dei miei capelli ad attrarlo tanto..

"Dannazione Harry! Di qualcosa!" Jayden lo spinge indietro..

Harry lo guarda, se solo potesse uscire fumo dalle sue narici, accadrebbe.
Capisce il panico in cui è l'amico,  e non fa altro se non guardarlo un po' male.

"Datevi una regolata. Tutti quanti, Dio santissimo, mi sembrate dei poppanti." E il suo tono non è affatto spaventato, ma rigido, a tal punto da farmi provare letteralmente freddo. Si allontana da noi, cammina un po' avanti ed indietro dandoci le spalle, sembra riflettere, in modo freddo, come se già avesse preparato se stesso per una cosa simile; e non posso escluderlo conoscendolo. "Sapevamo tutti che sarebbe successo prima o poi."

"Harry!" grida Ginger, adirata per la sua placidità. "è crollato il fottuto paese, sai cosa significa questo, Dio Cristo?"

"Si!" urla lui a sua volta. "E lo spigherò a te, e a tutti voi, adesso, visto che secondo me capite solo quello che vi fa comodo." riprende con tono di nuovo moderato e pacato. "Snyder si è impradronito della finanza, sono convinto che Tomlinson sia riuscito a fare il suo lavoro abbastanza bene da riuscire a far si che tutti i più grandi azionisti inglesi vendessero le loro quote. Suppongo Amedeus le abbia comprate, e adesso ha fatto crollare la borsa." sussurra guardando il buio fuori dalla finestra.

"Come?" chiede perplesso Sean, ma molto più calmo del suo amico.

"Beh, credo che abbia ritirato il suo consistente patrimonio dalle banche dello stato, ne ha una tutta sua, ne sono sicuro, una roccaforte." continua.

"Ha derubato u-uno stato?" chiedo esitante mentre guardo tutti con un pizzico di paura. Mi sto ripromettendo che, se Harry è così calmo, allora io non ho ragione di agitarmi e farmi inutili paranoie, ma non mi risulta proprio facile.

Tutti noi siamo a bocca aperta. "Non può averlo fatto. Insomma, gli altri paesi faranno qualcosa." cerca di sdrammatizzare Gwen mentre mi guarda in cerca di sostegno.

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