Capitolo 68

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"Ho bisogno di parlare con te, in privato." Harry continua il suo discorso come se non avesse appena detto qualcosa di estremamente imbarazzante su quello che può essere stata la nostra vita intima davanti a tutta la mia famiglia. Questo non aiuterà di certo a farmi tornare a casa con lui. Mi guarda con intensità mentre dice queste semplici parole, fino a portarmi a credere che siamo ancora in tempo per litigare su tutto, è quello che ci riesce meglio.

"Prima proporrei che lei finisse di parlare con noi." irrompe mio padre, altamente irritato dall'intervento di Harry.

"Io proporrei di pranzare.." sorride mia nonna.

"Quoto, cara." si aggrega suo marito ed insieme si dirigono in cucina.

"Non finisce qui, Skylar, non finisce affatto qui." ringhia mio padre prima di andarsene lasciando me, Harry e mamma da soli.

Sia io che il ragazzo la guardiamo intensamente ma lei non ha intenzione di lasciarci soli. Sa essere testarda e iperprotettiva sopratutto se è a rischio l'unica cosa che lei ritiene abbia valore in me: essere un buon partito. Harry è una grossa minaccia e non può fare a meno di assottigliare gli occhi ed aguzzare la vista. Non mollerà quest'osso.

"Che cos'è questa storia?" chiede, le mani appoggiate ai fianchi mentre ci guarda. "Non mi hai mai parlato di nessun ragazzo." mi guarda con severità.

"Harry lei è mia madre. Mamma lui è Harry, un mio.." lo guardo imbarazzata.

"Diciamo che stiamo lavorando su quella parte." sorride lui, le fossette più affascianti che mai, il sorriso più tranquillo di quanto dovrebbe, e la piena consapevolezza di quello che sta facendo. "Sono qui apposta, ma se la costringerete a restare qui ci sarà poco da fare nel tentativo di conquistarla." ridacchia scuotendo leggermente la testa riccioluta.

Io arrossisco guardando mamma. Certo, se Harry è bravo a fare una cosa, quella è mettere in imbarazzo la gente.

"Mi dispiace deludere le aspettative di tutti e due voi giovanotti, ma io non ho intenzione di lasciare che mia figlia faccia la poco di buono con un ragazzo come.." e all'improvviso il suo sguardo, che prima era affascinato da Harry, si trasforma in uno sguardo tra il disgustato e il cattivo.

"Un ragazzo come?" riduco gli occhi a due fessure mentre la guardo, Harry stringe il mio fianco, come per avvisarmi che non ne vale la pena.

"Uno come lui, Sky. Tu non hai mai voluto una cosa simile."

"E tu che ne sai di quello che voglio io? Che ne sai? Mi hai imballata e spedita via non appena hai visto che potevo infangare il buon nome degli Adkins, come se di me ti importasse davvero qualcosa. Non ho mai avuto nessun'immagine di ragazzo perfetto nella mia testa, sei sempre stata solo tu a riempirla di baggianate." Sbuffo.

I suoi occhi si aprono ancora di più.. guarda Harry con estremo malcontento. "Che cosa ha mai da offrirti?!" sbraita.

"Non è quello che può offrirmi lui. È quello che posso offrire io a me stessa." la correggo senza battere ciglio. So che la ferisce, lei non ha mai avuto il coraggio di abbracciare questo tipo di pensiero. Ecco cosa la rende incatenata a mio padre.

"Io voglio che mia figlia sia felice. Sei troppo piccola ed ingenua per poter capire cosa davvero potrebbe fruttarti in futuro." incrocia le braccia al petto.

"Ma sono abbastanza adulta per essere parcheggiata in un posto del quale non sapete ne nome ne altro." la guardo fisso, facendole intendere che non mollo l'osso, che posso essere più cocciuta di lei.

"Io non ti riconosco più. Tu non sei la mia bambina."

"Quest è la prima cosa sensata che sento da quando avete messo piede qui dentro." concludo, il petto è un'arena per il cuore che batte forte e veloce. Sento di essere padrona di me stessa, per la prima volta.

SheolWhere stories live. Discover now