Capitolo 11

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Mi dirigo a passo lento verso l'uomo che ci aspetta alla fine del corridoio. E mentre cammino penso a varie cose, la prima delle quali a se Harry mi stia seguendo o meno. Sarebbe capace di andarsene e lasciarmi da sola a sorbirmi le colpe da sola, e forse è proprio quello che desidererei da parte sua: non lo voglio vedere e con lui non voglio condividere più nulla. Com'è che anelo così tanto attorno alla sua persona? E' da quando sono arrivata in questa scuola che le cose che accadono coinvolgono, per la maggior parte anche lui. Dove sono i miei buoni propositi di finire quest'anno in silenzio e in modo passivo senza dare nell'occhio, in modo da diplomarmi e poter iniziare a costruire la mia vita? Perché, perché mai mi ritrovo così invischiata con qualcuno che con me non si è mai comportato in modo gentile, che non ha mai fatto mistero della sua antipatia? Perché piango? Forse perché alla mente mi balena l'altro modo in cui può essere Harry, quello che mi raggiunge in libreria da Arthur colmo di emozioni e passioni perché ha nuove informazioni per la nostra ricerca su Thomas Dekker, perché lì è così coinvolto dalla cosa che si dimentica di odiarmi. Ecco la mia colpa più grande: essermi aggrappata all'eccezione invece di accettare la regola. 

"Signor Styles, Signorina Adkins, siete pregati di seguirmi, immediatamente, nel mio ufficio." sibila l'uomo. Ha addosso dei jeans abbastanza consumati e una giacca sgualcita. Se solo non fossi così terribilmente demoralizzata potrei provare paura per dove mi sto cacciando con questo comportamento. Devo assolutamente evitare Harry d'ora in poi. Non posso permettergli di distruggere la mia carriera scolastica solo perché a lui non importa abbastanza della sua. Lui mi sorpassa ed entra nello studio del direttore prima di me. Lo sguardo dell'uomo su di noi è terrificante: sembra volerci uccidere all'istante. Infondo ha tutte le ragioni del mondo: i toni erano alti e questa è pur sempre una scuola. 

"Prego- dice con voce rabbiosa- sedetevi." non ho il coraggio di guardarlo in faccia, e per questo decido che il mio sguardo sta bene sulle piastrelle del pavimento per ora. 

"Posso sapere che cosa diavolo stava succedendo in corridoio, poco prima?" alzo appena gli occhi, quanto basta per inquadrare le sue mani vecchie e rugose, piene di vene blu evidenti. Né io né Harry proferiamo parola, ma posso sentire l'agitazione rabbiosa che prova il ragazzo seduto accanto a me. 

"Nessuno ha più magicamente voglia di urlarsi contro?" chiede il dirigente. "Signor Styles, vuol fare gli onori di casa visto che Adkins è nuova?" alzo di un altro po' lo sguardo, quanto serve per vedere il suo mento rugoso coperto da una barba incolta e ispida.

"Non ho nulla da dirle." il tono di Harry è rilassato, e mi chiedo come riesca a manipolare così bene se stesso e gli altri.

"Vorrei poterla salvare, almeno per questa volta." continua poi il professore. "D'altro conto ci sarà una ragione se Adkins si trova in questa scuola, nonostante la sua precedente carriera scolastica sia impeccabile. Ma tanti anni di insegnamento e dirigenza in questa scuola mia hanno insegnato a fidarmi poco di quelli come Styles e ancor meno di quelli come Adkins." 

"Chiedo scusa." sussurro alzando quasi del tutto il viso, ora vedo anche i suoi occhi grigi e spenti. Un cartellino sulla sua scrivania recita: Dott. Delabour. "Ho cominciato io." ammetto. Se non voglio avere a che fare più nulla con Harry, meglio non avere debiti.

"Questa è la prima volta che sento queste parole, le mie orecchie stanno per danzare di gioia." incrocia le dita ed appoggia i gomiti sul bancone. Con la coda dell'occhio scorgo Harry che mi scruta con un cipiglio in viso, ancora arrabbiato. Sento lo stomaco attorcigliarmisi, come se fosse attanagliato da una morsa che non si allenta. "Io, nel consiglio che si è tenuto per decidere se ammetterla alla Douglas Hight School, ero per la minoranza che voleva tenerla alla larga. Devo confessarle anche che in realtà vorrei poter chiudere questa scuola e basta." sono sicura che se potesse sputerebbe ai miei piedi lo farebbe. Non posso evitare un sorriso amaro, scuoto leggermente la testa mentre gli occhi iniziano a bruciarmi.

SheolWhere stories live. Discover now