Capitolo 77

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C'è luce fuori, quel tipo di luce che predice una giornata luminosa e calda. Preferirei di gran lunga vivere tutta la mia vita nel ricordo di ieri sera. Respirare tra le braccia di Sky e guardarla negli occhi sempre meno preoccupato di celare il vero me.

"È già mattino- sussurra -dovremmo alzarci." la sua voce è assonnata, gli occhi gonfi anche. Preme il viso contro il mio petto, avvinghia le nostre gambe e la sensazione del suo corpo nudo contro di me mi fa sentire una sorda di gioia che non credevo di poter provare.

"Buongiorno piccola." sussurro appoggiando le labbra sulla sua fronte e stringendola di più a me.

Accarezzo la sua schiena, respiro il profumo dei suoi capelli così incasinati e protagonisti della serata che ci lasciamo alle spalle. Non sembra propensa a lasciare questo letto nonostante mi abbia appena ricordato il nostro dovere scolastico. Non mi interessa della scuola: se dovrò stare qui con lei a vita, che così sia, non mi sentivo così appagato da tempo, e non lascerò scivolar via tutta questa felicità.

"Buongiorno." le sue labbra si piegano in un sorriso mentre si appoggiano alla mia spalla. Apre un occhio e mi guarda da sotto le folte ciglia. "Siamo in ritardo." ridacchia mentre continua a bearsi delle mie carezze.

"E quanto ci importa di questo?" le chiedo mentre la stringo a me in un abbraccio caldo e avvolgente.

"Temo non abbastanza da farci lasciare questo posto per i prossimi venti minuti." ridacchia tirando il piumino in modo da coprire i nostri corpi avvinghiati.

Scorrono attimi di silenzio e mi convinco che si sia riaddormentata, ma così non è: balza a sedere, trascina dietro il piumino per potersi coprire; sorrido sotto i baffi mentre si passa la mano nei capelli per cercare di portare un po' di disciplina in essi. Ha un aria selvaggia, semplicemente quell'aria di chi ha avuto una nottata impegnativa ma appagante, gli occhi gonfi di sonno, i capelli pieni di nodi e fuori posto, le labbra rosse quasi come i suoi capelli.

"Oh Diavolo, Harry! Oggi c'è la Judith!" esclama coprendosi la bocca.

"Cosa, in tutto questo, ti turba così tanto da smettere di godere delle mie braccia e dei miei servigi? Dei quali, vorrei ricordare, solo ieri sera sembravi andare matta?" ecco l'effetto finale, una spruzzata di rosso sulle gote e sembra davvero una fiamma.

"Abbiamo raggiunto, entrambi, il limite di sette assenze con lei, all'ottava scatta l'insufficienza!"

"Non preoccuparti così tanto." ridacchio mentre si alza, lasciando dietro di se il piumino, camminando nuda per la stanza.

"Non preoccuparti così tanto? Harry! È la fine del semestre, tu ne hai già abbastanza di brutti voi e io non posso permettermi di presentare una pagella non degna ai miei genitori dopo la fatica che ho fatto per assicurarli che qui la mia istruzione sarebbe stata al pari di quella che avrei ricevuto a Londra." si infila le mutandine.

"Dove diavolo è il mio dannato reggiseno?!" sbuffa fermandosi in mezzo alla stanza.

Tossisco leggermente per attirare la sua attenzione mentre quello che cerca pende dal mio dito indice.

Lo prende e si sbriga ad infilarlo velocemente. "Dobbiamo anche parlare agli altri ragazzi di quello che abbiamo scoperto." parla mentre mi lancia la maglietta bianca.

"Quello che hai scoperto." ridacchio correggendola.

"Come preferisci, l'importante è che riusciamo ad arrivare a scuola in tempo."

Mentre si affretta a cercare altri vestiti le afferro una mano e la fermo, facendo scontrare il suo corpo minuto al mio. "Non ho intenzione di dormire una notte di più senza di te, sei consapevole di questo?" sorrido facendola arrossire di più.

SheolDove le storie prendono vita. Scoprilo ora