Capitolo 69

24.5K 1.4K 811
                                    

Non mi dispiace affatto il silenzio della casa. I miei genitori se ne sono andati in fretta e furia, per nulla contenti di come si stava mettendo la situazione. E' paradossale come siano convinti a volermi di nuovo a casa con loro ma poi non facciano nessun tipo di sforzo per invogliarmi a restare. Non hanno perso occasione di lanciare frecciatine sia a me che ad Harry, ma lui per fortuna ha la pelle più spessa di quanto non si pensi e forte della sicurezza di essere l'unico padrone di se stesso ha risposto alle loro battute con intelligenza sottile e piccata. Nonna Ofelia e nonno Peter non hanno voluto sentire ragioni quando Harry ha proposto di andare a dormire in Hotel: hanno voluto che restasse qui con noi, anche oggi, il giorno di Natale. La cosa non potrebbe rendermi più felice, sono contenta di poter esibire una parte di famiglia che non sia completamente avviluppata nei luoghi comuni e nella maleducazione. 

Maleducazione che, ovviamente, Thomas ed Elizabeth Adkins, ovvero i miei genitori, non hanno mancato di mostrare anche quando hanno messo in dubbio la loro partecipazione al pranzo di Natale qui dai nonni. So che non verranno, ma so anche quanto sarà grande la delusione di Peter ed Ofelia. Sono entrambi ben consapevoli di chi sia mio padre, ma so che tutti e due spereranno fino alla fine che sia lui, che mamma, che Jillian, si uniscano a noi. 

Osservo la pioggia cadere con un ritmo leggero: vorrei che ci fosse il sole. Mi metto seduta sul bancone della cucina mentre attendo che l'acqua bolla per un caldo tè, che possa riscaldare l'animo e distendere i nervi. Cerco di fare mente locale e di ricorda a me stessa che ho molto per cui essere grata, nonostante i miei genitori cerchino di mettermi i bastoni tra le ruote in modo continuativo. Il fatto che Harry sia qui, che abbia colto l'occasione per non farmi sentire abbandonata ed usata per me significa moltissimo. Vederlo poi così a suo agio con i miei nonni potrebbe farmi scoppiare il cuore. Questa mattina più che mai prima riesco a vedere un futuro con lui. 

Dei passi mi distolgono da questi piacevoli pensieri. Volgo lo sguardo alla porta ed è lì che noto Harry. Il mio sorriso non può che aumentare. Il petto nudo, i bermuda corti, i capelli in tutte le direzioni, gli occhi gonfi di sonno. Si passa una mano sul viso mentre si fa sempre più vicino a me.

"Buongiorno!"  scendo dal bancone per poter togliere la teiera dal fuoco e versare l'acqua in una tazza. Due braccia mi circondano la vita, il suo respiro accarezza la mia pelle ed i suoi ricci fanno lo stesso. "Buongiorno piccola." la voce roca, decisamente più profonda del solito. Potrei abituarmi a tutto questo con sorprendente facilità. 

"Vuoi un tè?" domando mentre continua ad accoccolare il viso contro l'incavo del mio collo. Mugola, una risposta senza senso, che sono brava a cogliere come positiva.

Mi volto verso di lui, col chiaro intento di scacciarlo prima che chiunque altro possa entrare in cucina, ed invece appoggia le mani al bancone dietro di me e sorride, gli occhi ancora quasi del tutto dormienti, e le fossette ancora più profonde accanto alla bocca.

"Buon Natale." sussurra.

"Buon Natale Harry." sussurro a mia volta avvolgendo le braccia attorno al suo collo e dandogli un fievole bacio a fior di labbra prima di spingerlo via. Si lamenta prendendo posto a tavola, le braccia davanti a se e la testa fra di esse. Ha affrontato un viaggio non da niente ieri, non mi sorprende che sia così stanco. 

"Avresti dovuto dormire di più." dico accarezzandogli i capelli. "Hai parlato con i ragazzi?" prende la mia mano e mi guida fin quando non gli siedo in grembo. 

"Si, ieri sera. Sean mi ha telefonato poco prima che andassimo a dormire." mi spiega prendendo un sorso di tè dalla sua tazza. 

"Sono tutti insieme nello York? Come sta Arthur? Suppongo che a tutti dispiaccia che tu non sia lì con loro. Questo è il primo Natale che passate separati e non posso fare a meno di pensare che sia tutta colpa mia." sospiro sinceramente dispiaciuta. 

SheolWhere stories live. Discover now