Capitolo 12

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A distanza di un mese dall'orrenda esperienza dell'attacco d'ansia a scuola, la mia unica fonte di protezione è stata isolarmi il più possibile dagli altri. Mi sono resa conto di essermi esposta troppo; non avevo capito che qui non sarei durata molto se avessi continuato a comportarmi come la vecchia Sky avrebbe fatto. Ma non è così semplice cambiare, nemmeno se è per migliorare i rapporti sociali, ecco perché ho deciso di tagliare quelli e di restare ciò che sempre sono stata. Il risultato di questo proibizionismo imposto è che l'unico con cui parlo regolarmente è Roger. Millicent mi rivolge a malapena la parola, il che è piuttosto imbarazzante visto che viviamo sotto lo stesso tetto. Sono sempre più convinta di aver intrapreso questo percorso nel modo sbagliato: anche solo aver accettato di trasferirmi da lei è stata una scelta azzardata. Conoscere qualcuno diventa molto impegnativo quando bisogna condividere un bagno, lavare i piatti, e dividere spazi relativamente piccoli. E poi le cose materiali non sono l'unica cosa che Millicent ha dovuto condividere con me: infatti ha condiviso anche le sue amicizie. 
E' chiaro che non sopporta più la mia presenza, e non posso nemmeno biasimarla, anche se questo non la eleva ai miei occhi. D'altro canto è stata lei a propormi questa sistemazione. A tutto questo va sommato il fatto che non le vado tanto a genio anche per altre ragioni, che è stato Roger a rivelarmi. A quanto pare il fatto che la banda di Styles (e con questo non includo lui) abbia iniziato a salutarmi e trattarmi come un essere umano dovrebbe essere trattato, non le va particolarmente a genio. Roger insiste sul fatto che provi dell'invidia, visto che ha sempre desiderato far parte di quella cerchia. Quello che ritengo io è che si sia convinta che io voglia farmi delle nuove amicizie, che possa desiderare la presenza di persone più popolari alla sua. La parte più maliziosa di me suggerisce che la pensi così perché questo è quello che lei farebbe. 

Il fatto è che io non desidero nuove amicizie. Sopratutto se sono quelle di Harry. Quelle persone hanno totalmente cambiato il loro atteggiamento nei miei confronti e ancora non è ben chiaro il perché. Sono convinta che ci sia qualcosa sotto, magari un secondo fine: ecco perché preferisco continuare a nutrirmi della presenza astiosa di Millicent piuttosto che entrare più in confidenza con loro. E se devo riflettere sull'argomento 'Harry', posso confermare con un pizzico di sollievo e rancore che ha davvero imparato ad ignorarmi. Quel litigio deve aver messo un punto ai nostri battibecchi, ed ai suoi tentativi di mettermi continuamente in discussione. E sono stata anche felice che non si sia presentato alla punizione: scontarla con lui avrebbe compreso qualche genere di interazione. Il modo in cui si è posto nei miei confronti mi ha ferita: io per lui sono una sconosciuta, ragion per cui non comprendo questo astio infondato nei miei confronti. 

"Ti aspetto se vuoi." Roger si ferma davanti alla porta del bagno delle femmine.

"Non ti preoccupare, vai pure. Dopo devo correre alla lezione d'inglese." lo saluto "Ci vediamo all'uscita."
Una volta in bagno appoggio lo zaino a terra ed osservo il  mio riflesso allo specchio. Sono in ansia per l'ora che seguirà: è il giorno dell'esposizione del progetto d'inglese. E' da molto che ci lavoro, in completa solitudine, e penso di potermela cavare. Ma quello che davvero mi preoccupa è che Harry non abbia fatto il minimo sforzo per studiare la sua parte e che questo possa, in qualche modo, compromettere il nostro voto finale. 

"Chi è?" chiede una voce subito dopo aver tirato l'acqua di uno dei box in cui pare essere rintanata. Da lì spunta la testa biondo cenere di Ginger e da quello accanto quella di Gwendolyn. "Oh, Skylar!" Ginger mi affianca per potersi lavare le mani.

"Ciao testa di fuoco." si aggrega Gwendolyn. Ha l'aria da dura, ma non nega mai un sorriso quando mi saluta ed odio ammetterlo ma, più insiste con i suoi saluti, e più penso che sia una persona più simpatica e gentile di quanto non voglia dare a vedere. 

"Ciao!" sussurro timidamente.

"Non ti si è visto molto in giro ultimamente." Ginger si appoggia al muro alle sue spalle: resta la più gentile del loro gruppo. Cerca sempre di attaccar bottone ed il fatto che abbia un volto così dolce e delle maniere altrettanto graziose lo rende piacevole. "Ma suppongo sia per il progetto d'inglese della Judith." ridacchia. "Non è così?"

SheolWhere stories live. Discover now