Capitolo 46

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"Skylar!" alzo la testa dal libro che tengo aperto sulle gambe mentre mangiamo. Mi guardo attorno leggermente spesata, siccome non comprendo chi sia stato a chiamarmi. Da quando ho avuto quel crollo emotivo, perché non so definirlo in altro modo, a causa di Harry mi sono chiusa in me stessa. Tutti si sono accorti che c'è qualcosa che non va, sopratutto se nei paraggi c'è anche lui, ma nessuno ne fa parola per evitare di rendere la situazione più imbarazzante di quanto già non sia. Ecco perché, sebbene io mi trovi in mensa, nell'unica pausa a disposizione, mi estranio da gruppo per dedicarmi alla lettura del libro su Custodi e Protetti. In realtà lo faccio solo quando Harry mangia con noi.

Ho scoperto molte cose interessanti su questo libro: per esempio che il Custode fa un giuramento di sangue, che il patto può essere sciolto solo dalla morte. Non riesco ancora a comprendere bene il legame emotivo e nemmeno quello fisico, visto che, a quanto pare, ce n'è uno. ho chiesto a Sean alcune cose ma sembra sempre in difficoltà e quindi cerco di non disturbarlo troppo.

"Ehi.." non posso non sorridere ad Hunter in piedi dietro Ginger, quindi direttamente davanti a me. Mi schiarisco la gola visto il mio tono di voce insolitamente roco. Il tavolo viene avvolto dal silenzio, alcuni di loro osservano Hunter, altri me, altri Harry. Quest'ultimo tiene gli occhi fissi sul ragazzo appena arrivato come se potesse saltargli addosso da un momento all'altro. Hunter se ne accorge ma questo non lo ferma dal continuare ad essere gentile e sorridente con me. Sento che potrei mettermi a piangere da un momento all'altro: l'ho trattato malissimo. E l'ho trattato malissimo proprio a causa di Harry, sul quale non poteva avere più ragione.

"Ti va di venire con me?" domanda con un tono leggermente teso ed sorriso sbieco. I ragazzi mi guardano tutti quanti, l'unico a continuare a tenere gli occhi su Hunter è Harry.

Annuisco affrettandomi a mettere via il libro che avevo sulle gambe, lancio un'occhiata agli altri mentre stringo le spalle di Sean: "Stavano parlando di una cosa importante.." cerca di fermarmi.
Gli occhi di Harry sono su di me e non potrebbero essere più contrariati di così, cerco di non guardarlo per non permettergli di deludermi ulteriormente.

"Può rispiegarmela dopo." gli sorrido. Non è vero che stavano parlando di cose importanti, discutevano di una festa a cui sono andati solo Jayden e Ginger. E poi la mia presenza non mi è sembrata così indispensabile finora. Li lascio prima che possano sollevare altre obiezioni.

"Sembri triste." osserva Hunter mentre, frettolosamente, ci dirigiamo fuori dalla mensa.

"Ah si?" domando con morbida ironia, dandogli una leggera gomitata. Sposto i capelli dietro le orecchie.

"È per loro?" mi chiede facendo un cenno verso la mensa.

"In parte." ridacchio amareggiata, non voglio dire che è a causa di uno preciso di loro. "Credo tu avessi ragione sai? Sul fatto che non conosco alcuni di loro come dovrei. Eppure nonostante tutto, mi hai vista triste e sei venuto a parlarmi comunque, nonostante io non sia stata molto gentile con te negli ultimi tempi." arrossisco.

"È chiaro che si tratta di alcuni di loro in particolare." e dice alcuni per non dire Harry. Mi zittisco, non ho il coraggio di continuare questa conversazione perché verrebbe fuori tutta la mia stupidità e la mia mancanza di giudizio. I pianti dei giorni scorsi riecheggiano nella mia mente e la delusione è tale da farmi venire di nuovo gli occhi lucidi.

"Non è importante." sussurro "Che mi racconti? È da tanto che non ti chiedo come stai. Parliamo sempre dei miei problemi." sono tesa come una corda di violino quando arriviamo in palestra. È vuota.

"La cosa più entusiasmante che ho da raccontarti è mia zia crede che io sia depresso." lo guardo con occhi assottigliati.

"Non è un gran periodo nemmeno per te?" lo seguo fino al centro della palestra.

SheolWhere stories live. Discover now