Capitolo 75

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Tutto quello a cui la mia mente pensa è la mappa e l'alfabeto. Niente, assolutamente nulla, eccetto questo, ha occupato la mia mente durate tutta la giornata di oggi.

Non riesco nemmeno a spiegare quanto è stata dura tenere dentro questo 'segreto', questa scoperta. Non ho pensato di rivelarlo ad Harry, e nemmeno agli altri, mentre eravamo a scuola, non vi era difatti tutta la concentrazione che occorre in simili circostanze. Per il resto della giornata mi sono ritrovata da sola nella libreria, e quello che ho continuato a fare è stato continuare a ricontrollare tutte le lettere che sono riuscita a decifrare. Arthur di tanto in tanto mi lanciava qualche occhiata, ma non so mai cosa posso raccontargli o no, Harry gli racconta certe cose e glie ne tiene segrete altre, quindi non ero sicura che potessi dirgli che cosa ero riuscita a scoprire, così ho semplicemente inventato una scusa, cosa in cui sono diventata parecchio brava durante il mio soggiorno qui.

Mi sono scervellata per cercare di scoprire qualcosa di più sull'ideogramma della lettera C. Harry l'ha impressa sul collo, e io voglio sapere il perché, perché dovrebbe avere un segno simile? E se ha una lettere di quell'alfabeto tatuata, se così si può definire, allora com'è che non ha riconosciuto il linguaggio nel quale era scritta la mappa? Tutto questo mi ha perseguitato come il peggiore degli incubi mentre rimanevo in silenzio con la testa china sul libro. Le parole degli altri mi arrivavano distanti, spifferi di vento che non riuscivano nemmeno a toccare la mia figura, protetta da un muro di curiosità.

Nonostante le mie ricerche estenuanti a riguardo non ho scoperto poi molto. Di certo non perché Harry ce l'abbia addosso. Spesso la mia mente mi ha ricordato che può semplicemente darsi che gli sia piaciuta la forma, e, senza veramente tenere conto del suo effettivo significato, abbia deciso di imprimerselo sulla pelle. Non è di certo una teoria che posso dare per stupida, Harry ha un sacco di tatuaggi fatti per il semplice gusto di averli impressi sulla pelle. Senza contare che ha ammesso di aver letto il libro prima che io ne entrassi in possesso, può aver preso spunto da lì. Qualsiasi cosa va bene pur di riuscire a dare una spiegazione logica a questo mondo che non fa altro che complicarsi.

Ma adesso è finito il tempo del contegno, rivedrò Harry nello Sheol è potrò finalmente porgli tutte le domande a riguardo. Quando ho ormai percorso il molo che porta alla baracca mi ritrovo con un sorriso in volto a celare la vera agitazione che porto dentro di me. Busso leggermente, consapevole della presenza di Harry all'interno della baita. Fuori già cala il buio e io mi sento una vagabonda in cerca di ristoro. La porta viene aperta offrendomi il calore di questo posto così umile e così sicuro.

"Eccoti testa di fuoco." sorride avvolgendo dolcemente la mia vita con le braccia affondando il viso nell'incavo del mio collo.

"Sempre un piacere riuscire ad essere professionali, non credi?" gli accarezzo i capelli mentre ridacchia.

Lascio il cappotto sul divano, appoggio poi la borsa su di esso ed estraggo il libro e la mappa. Non ho avuto il coraggio di decifrarla, non da sola per lo meno. Non posso immaginare cosa contenga e, per di più, qualsiasi cosa sia riguarda tutti noi.

"Un secondo.." Harry aggrotta la fronte mentre indica quello che ho in mano. Si guarda attorno con un sorriso: "Questo non è il Club del Libro." mi prende in giro.

"Forse è meglio se ti siedi." quando nota la serietà nella mia voce prende poso. Appoggio sul tavolino la mappa e ed il libro.

"Poco dopo la visita che mi hai fatto oggi mentre ero in mesa- spiego -mi sono messa a leggere il libro." lo indico "Lo hai letto anche tu e non puoi non esserti accorto delle lettere miniate ad inizio di ogni capitolo. Ti sarai certo accorto che ci vuole un po' di fantasia e parecchio contesto per comprendere quale lettera del nostro alfabeto rappresentino."

SheolWhere stories live. Discover now