Sollevo il suo viso verso il mio, come se questo fosse il mattino più bello del mondo. Appoggio le labbra sulle sue e, mentre la bacio con l'ardore di sempre, la mia mano si appoggia alla sua nuca e la tiene vicina, così vicina che, sono sicuro, mai potrà più andarsene.

Skylar's POV
"Datti una mossa!" incalzo mentre attraverso il corridoio in fretta e furia. Non c'è anima viva, il che lascia intuire che le lezioni siano iniziate da un bel po. Non dovrebbe importarmi del giudizio della Judith eppure così è. Vivrà il mio ritorno qui come una delusione e per qualche ragione mi importa abbastanza a non volerle dare altre ragioni per ritenermi un'imbecille. Non credo di esserlo, perché so quali sono le ragioni per cui sono tornata, ma so anche cosa potrebbe apparire da fuori.

"Calmati rossa." ridacchia Harry, a pochi passi da me, rilassato come poche volte ho avuto il piacere di vederlo.

Dopo un velocissimo salto a casa per cambiarci siamo corsi a scuola. Lui non perde occasione per imbarazzarmi; cosa che trovo dolce e lusinghiera quasi quanto il fatto se lo trovo spesso a guardarmi.

Busso leggermente quando siamo davanti alla classe. Prendo un grande respiro.

"Avanti." parla la voce della donna che sta dando la lezione alla quale noi dovremmo partecipare. Apro la porta con una risatina da parte di Harry, rivelando le nostre figure scompigliate e del tutto fuori regola sulla soglia.

"Buongiorno, scusi il ritardo professoressa.. c'è stato un immenso imprevisto." butto subito lì, vergognandomi della menzogna che le ho appena rifilato. Harry non trattiene un sorrisetto sghembo, gli altri compagni ci osservano con interesse.

"Buongiorno a voi." sussurra lei incrociando le mani tra loro e dedicandoci tutta la sua attenzione. Sa essere la persona più buona ed apprensiva del mondo ma so che può essere anche una canaglia: spero che il suo animo gentile ci risparmi. "Stavo giusto decidendo chi interrogare. Cari, voi capitate proprio a fagiolo." e fa scrocchiare la lingua contro il palato.

Io abbasso la testa verso il basso, imbarazzata. Con tutti gli eventi di ieri non ho di certo pensato che oggi potessi essere interrogata in Inglese, anche perché mai avrei immaginato che Harry mi avrebbe fatto arriavare in ritardo. Ma per qualche strana ragione lui non sembra per nulla turbato da quello che la prof sta dicendo.

"Preferirei non essere interrogato, ma il giudice supremo è lei professoressa." Harry le fa un cenno col capo prima di far ridere tutta la classe.

"Allora temo che dovrà lasciare la classe e in quel caso l'insufficienza sarebbe sicura." sorride lei, noi ancora alla porta.

"Le assicuro professoressa che la mia sarebbe un'insufficienza a prescindere. Testa di fuoco potrebbe sorprenderla invece.." e lo guardo trucidandolo.

"Andatevi a sedere prima che decida di interrogare qualcuno per davvero." sbuffa la Judith divertita quanto noi, se non di più.

Io tiro un sospiro di sollievo e mi metto a camminare prima di Harry verso i banchi liberi. Appoggio la borsa sul banco della terza fila e lui prende posto accanto a me. Tiro fuori tutto quello che potrà servirci per questa lezione.

"Bene ragazzi, pagina quattrocento, per piacere." sospira la Judith una volta ritornata seria.

"Faresti meglio a tirare fuori i libri." sussurro verso Harry, appoggiato con la schiena al muro dietro di lui, i piedi appoggiati sulla mia sedia e il cappuccio della felpa sulla testa: mi guarda con un sorriso sornione. "E smettila di guardarmi così." sposto una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

"Voglio decifrarla io la mappa, ti dispiace?" mi chiede poi, il tono serio. Mi volto per guardarlo. Sbadiglia in modo così tenero da apparire ai miei occhi ancor più bello di quello che di solito è.

SheolWhere stories live. Discover now