"Sono salito nella gerarchia grazie a te." sputa poi, cambiando totalmente argomento.

"Devi star esplodendo dalla gioia." sbuffo schifata. "Vai a dire in giro che siamo amiche per la pelle o cose simili, non è così?" ridacchio tra l'amareggiato e il divertito.

"Questi è, più o meno, quello che cercano di dire tutti quelli ai quali hai rivolto la parola. Quando ancora la rivolgevi a qualcuno." fa spallucce. "Ma che vuoi farci? Almeno io un po' ti conosco davvero."

"Meno di quanto ti piaccia credere." tengo lo sguardo fisso nel suo. Qual è lo scopo di questa conversazione?

"In fin dei conti io ero tra quelli che ti hanno accolta quando i tuoi amici popolari nemmeno ti calcolavano." ridacchia con la chiara intenzione di ferirmi. "Ed ero sempre io quello che ti spalleggiava quando ti trattavano male."

Sorrido, sorprendendolo.
"Non sono un'ingrata, Roger. Ho cercato di mantenere i rapporti con Millicent, ma la cosa non sembrava funzionare senza un tornaconto personale. Ad Hunter, lo so, devo le mie personali scuse perché è quello che ho illuso di più, ma per quanto riguarda te- lo osservo con attenzione- puoi anche fare a meno di comportarti come se fossimo amici da anni, come se avessimo condiviso grosse esperienze di vita, come se io non fossi libera di preferire l'amicizia di qualcun altro alla tua. "

Sorride in modo strafottente: "Quindi hanno condiviso con te il segreto dell'essere stronzi. Assolutamente ammirevole."

"Hai altro da dirmi?" domando impassibile alle sue battutine. "Non ho tempo da perdere."

"Certo, sei troppo impegnata a fare la poco di buono con i tuoi amici. Sai spesso mi chiedo come mai ti tengono così stretta. Poi ho trovato una risposta: loro sono in tre, Gwen e Ginger non potevano bastare."

"Vuoi vedere come basto solo io per appenderti al muro?" gli faccio un sorriso gelido, inquietante come pochi, così terrificante ai suoi occhi che gli abbassa pentendosi immediatamente di quello che ha detto.

"Sai perché tutti ti guardano così terrificati? Sai perché nessuno riesce nemmeno a buttare più l'occhio ne su Styles, né su Sullivan, né su Hernandez?" si acciglia guardandomi.

"Illuminami." ridacchio incrociando le braccia al petto.

"Perché vanno in giro mettendo alla gente la testa nel cesso, a tutti quelli che parlano alle vostre spalle.. e lo fanno per davvero. Ho visto Chris Owen uscire dal bagno con la testa bagnata e un puzzo di piscio incredibile. Questo non è un comportamento maturo." quasi alza la voce.

"Etichettare me, Gwen e Ginger delle sgualdrine senza che nemmeno ci conosciate invece è molto maturo. Guardarmi negli occhi e dirmi, senza battere ciglio, che sono loro amica solo per rendiconti sessuali, annullando me e loro sotto ogni punto di vista morale, invece, è terribilmente maturo." Si zittisce. "È questo il tuo dannato problema Roger. È il problema di tutti voi." sussurro avvicinandomi a lui.
"Se siete voi a dire certe cose va bene, non importa, ma se siamo noi a dire o reagire, siamo dei dannati bulli. Harry, Sean è Jayden hanno avuto un comportamento deplorevole se davvero hanno fatto ciò che hai detto, ma vuoi per caso dirmi anche perché l'hanno fatto?" riduco gli occhi a due fessure, poi sorrido quando arrossisce "Esattamente. Chiamarci troie, puttane, e tanti altri piccoli epiteti deve essere uno spasso per voi."

"Io non ti do della troia alle spalle." si difende indicandosi il petto.

"In faccia fa meno male, si." ridacchio amareggiata. "Sei in questo posto da prima di me. Ognuno detta la propria legge, ognuno si guarda le proprie spalle. Guardati le tue e smettila di sguazzare nella merda di questo istituto. Sei intelligente, non credere a qualsiasi cosa. Se fossi la persona che ritieni non ti avrei nemmeno rivolto la parola. Eppure sono qui, a cercare di capire le tue ragioni. L'unica cosa che mi dispiace è che facciano acqua da tutte le parti!"

SheolWhere stories live. Discover now