Non voglio che questa sventura fermi la mia voglia di fare stesa coi miei amici. Passare le serate con Jayden, Ginger, Gwen e Sean è bellissimo. Il fatto è uno solo: questa serata in particolare è da prendere come lezione e quelle che verrano saranno migliori.

Quando arriviamo davanti al nostro palazzo mi sento sollevata e spenta allo stesso tempo. Non voglio lasciarlo, non adesso che mi sembra di averlo trovato per davvero.

"Freddo?" domanda con un sorriso dolce, le fossette ai lati della bocca.

Scuoto la testa. È difficile cercare di atteggiarsi normalmente quando dentro si fronteggiando un turbine di emozioni, sospetti, delusioni e rammarichi. Mi osserva attentamente mentre sta mettendo via i caschi. "Lo sai che non riuscirai mai a mentirmi?!" il tono serio, appena appena un'increspatura delle labbra.

"No, davvero, è tutto a posto." gli volto le spalle e comincio a salire le scale.

POV di Harry.
Mi volta le spalle, senza un parola di più. Si sta sforzando di mantenere una voce sicura ed intoccabile, per dimostrare che sta bene e che non ha bisogno ci particolari cure. È chiaro che non è così. Chiunque al suo posto starebbe anche peggio di quanto sta lei.

La verità: che vorrei non lasciarla adesso che sembra io l'abbia appena scovata nella penombra, adesso che tutto sembra sulla strada per essere più semplice, adesso che so di poterla baciare ogni volta che ne ho voglia. Voglio tenerla vicina, anche quando vuole soltanto qualcuno con cui piangere.

Mi affretto a seguirla non appena ho messo a posto la moto. Faccio le scale a due a due, e presto le sono dietro, lei che ondeggia la sua gonna nera camminandomi davanti, la mia giacca che quasi la copre del tutto, quei tacchi impossibili.

"Grazie per tutto. Per tutto quello che hai fatto stasera." quasi balbetta, gli occhi bassi, il volto arrossato, non so se per l'imbarazzo verso di me o verso se stessa. Solo una cosa è certa: vorrei non vederla in questo stato. Darei qualsiasi cosa purché mi urli contro, per farla sfogare, per non lasciarla ai pensieri di questo terribile momento. Se si incolpa sbaglia, perché non ha colpa. E se cova dentro di sé della rabbia deve lasciarla andare. Niente rimorsi. Solo un malato metterebbe le mani addosso a una donna. Il difficile per lei sarà capirlo e smettere di sentirselo addosso.

Il solo pensiero mi fa ribollire il sangue:
"Figurati. Vuoi stare qui sul pianerottolo?" la faccio ridacchiare. Sorrido.

"Dovrei andare dentro. Ci vediamo domani?" fa un breve cenno con la mano.
Annuisco guardandola mentre tira fuori le chiavi per poter raggiungere il proprio appartamento.

"Sky- la richiamo con tono pacato -credo proprio che tu debba stare da me stasera."
quando si volta è rossa in viso, scuote piano la testa.

"Devo farmi una doccia per togliermi quella.."

"Sensazione." completo per lei vedendola in difficoltà. "Sai che ho una doccia anche io?" e ridacchia di nuovo.

"E Sean e Jayden? Mi sento una tale idiota dopo tutto quello che è successo stasera." abbassa gli occhi.

"Possono dormire nel vostro appartamento, non avranno modo di entrare se lascio le chiavi nella toppa." faccio spallucce alla sua espressione accigliata. "Non è la prima volta che li lascio fuori, non guardarmi come se fossi un mostro." sorride debolmente.

"Va bene." annuisce staccandosi dalla porta del suo appartamento per avvicinarsi a me. Le do le spalle, mentre apro la porta, per non farle vedere il sorriso sulla mia stupida faccia da ebete.
Forse non tutto è perduto, c'è speranza di recuperare questa disastrosa serata.
Apro la porta e la faccio passare per poi chiudere alle mie spalle assicurandomi di lasciare le chiavi nella toppa, anche se dubito fortemente che uno di loro due torni a casa stasera.

SheolWhere stories live. Discover now