"Harry, sto bene." ripeto piantando gli occhi nei suoi. "Puoi tranquillamente tornare dentro e continuare la tua serata. Se stessi per morire e tu fossi l'unico a potermi essere d'aiuto verrei io stessa a disturbarti, non temere." gli concedo un sorriso ironico. Non vorrei sembrare scortese in questo momento, d'altro canto so fin troppo bene che genere di persona può essere e non voglio che questo momento già orribile peggiori a causa sua.

"Okay." fa spallucce girando i tacchi ed entrando di nuovo dentro il pub. Tiro un sospiro sollevato appoggiando la testa contro la parete a cui sono appoggiata. Subito vengo pervasa da un'irrazionale rabbia verso me stessa perché non riesco a nascondere che per un attimo ho sperato che restasse con me. Ma perché proprio lui? mi domando. I miei tre unici amici sono all'interno del pub a fare festa, com'è giusto che sia poi, perché proprio il più ottuso e maleducato degli uomini che abbia mai incontrato in vita mia dovrebbe prendersi il disturbo di stare qui fuori con me? Non sono uno spasso, in generale, ma in questo momento men che mai, e lì dentro è pieno di ragazze che lo divorano con gli occhi e che farebbero di tutto per lui.

Decido di sedermi a terra. Forse potrei chiamare un taxi, ma ho come la sensazione che non ce ne siano di disponibili. Rido di me stessa, perché anche se ce ne fossero io non potrei certo permettermelo. Prendo di nuovo la testa fra le mani cercando di valutare quanto ancora dovrò attendere prima che uno tra Roger, Hunter e Millicent decida di averne abbastanza e di tornare a casa. Potrei rendermi il compito più semplice e tornare lì dentro e provare a divertirmi ma conosco me stessa e conosco il mio stato attuale, so che non riuscirei ad impormi il divertimento. C'è solo un modo per riuscirci ed è bere, bere tanto, cosa che non voglio fare visto che rimedierebbe ai miei malanni soltanto per pochissimo tempo. E' mentre fisso le mie converse bianche che sento la porta aprirsi e la musica diventare un po' più assordante per un attimo. La cosa non mi disturba fino a quando:
"Ecco a te testa di fuoco. Spero tu non decida di svenire qui. Odierei che il fatto venisse ricollegato a me. La mia reputazione, da quando sei arrivata tu, sta peggiorando di giorno in giorno." Harry si siede accanto a me, facendo attenzione a spingermi più in là nonostante vi sia tutto il posto del mondo a disposizione per lui. Ha in una mano un bicchiere di cartone pieno di quello che credo sia caffè e nell'altra un piccolo bicchierino di cristallo pieno di liquido trasparente.

"Cosa stai facendo?" domando più che confusa.

"Ti porto un caffè nella speranza che possa aiutarti a riprendere colorito. Non c'era molto altro che io potessi ordinare." sospira.

"Sei serio?" ridacchio gemendo subito dopo per il mal di testa.

"Sarà meglio per te se la smetti di parlare prima che il mio buon animo si ritenga offeso e voglia tornare di nuovo dentro."

"Non ti ho chiesto io di stare qui." faccio spallucce.

"Ma perché diavolo la fai così difficile!?" alza la voce facendomi spalancare gli occhi.

Li riduco subito dopo: "Scusami se mi risulta parecchio strano che la stessa persona che non ha perso occasione di fare il bullo con me e che ha più volte, apertamente, dichiarato la sua antipatia nei miei confronti, al momento si preoccupa di 'farmi riprendere colorito'."

"Il caffè è tuo." risponde dopo una breve pausa, sembra non aver nemmeno sentito quello che ho detto. Decido di fare resistenza. Incrocio le braccia al petto e guardo lontano da lui; prende il bicchierino con dentro il liquore e lo butta giù con una facilità disarmante. Sollevando la testa indietro mi da una perfetta visuale del suo profilo e quando ri-appoggia il bicchiere a terra si accorge che lo sto guardando:
"Bevilo." suggerisce mettendomi il caffè in mano. "E poi, non per compromettermi ulteriormente dicendo altre cose sconvenienti, ma dove sono i tuoi migliori amici per sempre?" domanda ridacchiando.

SheolWhere stories live. Discover now