"Non è che ci parli molto Roger, si limita a salutarmi qualche volta, e penso, anzi ne sono sicura, lo faccia solo per pena. Lo ha detto anche Milly." faccio spallucce.

"È vero!" afferma lei mentre sputa gran parte del suo hamburger su Roger. Quando decido di verificare se la mia mela sia comunque mangiabile succede qualcosa che mi lascia a dir poco a bocca aperta. Non posso spiegarmi come sia possibile che sia così fredda e perché presenti delle venature di ghiaccio nella parte morsa. I tre al tavolo con me la fissano con lo stesso stupore.

"Ma che diavolo.." Roger la tocca con un dito e poi lo ritrae subito. Millicent ha sgranato gli occhi ed ingoia a fatica, Hunter è palesemente perplesso. Faccio l'unica cosa che possa dare una spiegazione al perché la mia mela sia congelata: cerco Harry con lo sguardo. Lo trovo, seduto al tavolo con i suoi amici. Sta parlando con Ginger prima che i suoi occhi si fermino per un attimo su di me, si accorge della mia espressione e sorride, sorride in modo sghembo e un lato della sua bocca si deforma lasciando intravedere una fossetta. Corrugo la fronte mentre continuo a sostenere il suo sguardo, come per cercare di capire se centra con quello che tanto sta catturando l'attenzione del nostro tavolo. Ma distoglie gli occhi.

"Questa cosa è davvero inquietante. Sapevo il cibo della mensa fosse disgustoso ma questo la dice lunga." e lancia uno sguardo di scherno a Millicent che ha appena finito di divorare il suo hamburger. "E non vorrei certo essere al posto di Styles che l'ha appena morso. Chissà, magari questo è il karma!?" sospira Roger liquidando la cosa per tutti.

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"Ci conviene riprenderci da qualsiasi cosa ci abbia scossi oggi a pranzo." Millicent parla fitto fitto da quasi un'ora ormai. Ha passato tutta l'ora di chimica a lamentarsi con me per il fatto che oggi dovremmo assolvere un compito in classe di inglese, e sbuffa varie volte perché ritiene ingiusto mettere una prova simile all'inizio delle lezioni. 

"Milly, non può essere così catastrofico sarà solo un piccolo test per verificare le nostre capacità di partenza, immagino." la schernisco mentre entriamo in classe. Prendiamo i nostri soliti posti, seconda fila, io nella parte più esterna e lei in quella più vicina alla finestra, evitiamo di tirare fuori i libri sapendo che non ci serviranno a molto.

"Si, lo sarà per le secchione del tuo calibro Adkins, non voglio essere rimandata in inglese." sbuffa appiccicando la sua gomma da masticare sotto al banco in un gesto di aperta ribellione verso l'ingiustizia che ritiene di star per subire.

La classe si riempie di persone intente a dare un'ultima occhiata ai libri prima di affrontare il primo vero test del semestre. Tutti sanno che genere di strega sia la professoressa Judith, anche se nessuno sa per quale genere di ragione odi con così tanta passione i propri studenti. E' risaputo che prima lavorasse in una scuola molto più prestigiosa ma è stata licenziata per fatti che nessuno sa con precisione. Ed ora deve accollarsi noi. E' incredibile ma inizio ad identificarmi davvero come una studentessa di questa scuola, il mio iniziale rigetto si fa da parte un poco alla volta. Mi perdo a pensare al fatto che forse ha maltrattato qualche studente, ragione per cui da questa scuola non verrà certo mai licenziata. Poi immagino cosa accadrebbe se fosse uno studente a maltrattare un professore: non accadrebbe molto nemmeno in quel caso. Qui le cose e le persone si accettano per come sono, con tutta la rabbia, repressa o meno, che decidono di coltivare in se stessi. Il primo possibile candidato maltrattatore di professori che mi viene in mente è guarda caso Harry. Ed eccolo che entra in classe: come se pensarlo lo potesse materializzare vicino a me. Avanza fra i banchi con sicurezza, io lo guardo con attenzione visto che non sono né terrorizzata dalla sua persona né tanto meno sto ripassando, fino a quando non si ferma ai banchi che occupiamo io e Millicent. Appoggia lo zaino sul banco di quest'ultima e la guarda per un tempo interminabile come per farle capire che deve trovarsi un altro posto. Proprio mentre sto per girarmi verso di lei e dirle che non deve muoversi perché lui non è nessuno per decidere per tutti, Millicent si alza raccogliendo le sue cose, e tra uno sbuffo e l'altro mi intima di lasciar stare. 

SheolWhere stories live. Discover now