51.1 Half a Heart ~ PRIMA PARTE

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Prima parte

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Prima parte

Da: Sconosciuto.
Mossa sbagliata. Ritenta, viperina.

Non era possibile. No. Non poteva essere vero.
Soltanto una persona mi chiamava così. E quella persona era morta, ridotta ad un mucchio di cenere insieme alle macerie di tutta la mia casa.

«Papà..?» il suo nome scivolò tra le mie labbra in un soffio d'illusione. Rimasi immobile di fronte al cellulare come se avessi gli arti paralizzati, rileggendo quel messaggio ancora, ancora e ancora, fin quando non sentii le lacrime iniziare a scalfirmi le sclere. Fu la speranza, a costruire nella mia testa aspettative razionalmente irrealizzabili. Immaginai il suo viso giocoso, le sue braccia accoglienti, un suo abbraccio caldo. Immaginai di rincontrarlo, di scoprire che la sua vita non fosse realmente giunta al termine, di raccontargli come fossero andate le cose senza di lui negli ultimi mesi.

La mia mente si rifiutava di prendere in considerazione altre possibilità: in quel momento, quel messaggio voleva dire soltanto una cosa:
«É vivo» sussurrai con gli occhi spalancati, sollevando lo sguardo dallo schermo per rivolgerlo ad Harry, «Papà é vivo!» nel battere le palpebre una lacrima di gioia mi rigò il viso dolcemente.

«Evie» mi concesse uno sguardo compassionevole, «Io non credo che...» sussurrò quelle parole con l'esitazione di chi non sapeva cosa fosse più giusto dire.

«C'è scritto "viperina", Harry. É per forza stato lui!»
Il mio entusiasmo era senza freni, così smisurato che già immaginavo il momento in cui avrei riabbracciato mio padre e gli avrei ripetuto quanto gli volessi bene.

«Sì, ma... pensaci, solo per un istante» mi posò entrambe le mani sulle spalle e mi guardò dritto negli occhi, «Come potrebbe essere sopravvissuto a quell'incendio?» sussurrò con delicatezza.

«Io...» mi schiarii la gola in difficoltà, provando a trovare una risposta adeguata a quella domanda.
Non mi ero soffermata a pensarci, né sinceramente desideravo farlo: non mi importava come avesse fatto, volevo soltanto sapere dove fosse e raggiungerlo il prima possibile.

«Ascolta, forse dovremmo prendere in considerazione tutte le possibilità» con i pollici disegnò dei cerchi sulle mie spalle per tranquillizzarmi, «Potrebbe essere un messaggio automatico... o peggio, una trappola»

Iniziai a scuotere la testa freneticamente, rifiutandomi di ascoltarlo mentre infrangeva tutte le mie illusioni. «No, Harry. Lui è vivo» esclamai agitata, «Posso risalire alla posizione del messaggio, fammi prendere il telefono» lo afferrai con foga dalla scrivania per collegarlo al mio portatile.

«Questo é esattamente ciò che non dovresti fare!» provò a strapparmi dalle mani il dispositivo, ma io lo spostai rapidamente su un lato per non permettergli di farlo.
«Se andrai nel luogo da cui è stato inviato il messaggio, cadrai perfettamente nella loro trappola!»

«Ma se fosse stato lui perderei l'occasione di rincontrarlo! C'é scritto "viperina"!»
Se le emozioni non avessero preso il sopravvento, probabilmente sarei riuscita a parlare con maggior razionalità. Ma in quel momento non mi importava di nient'altro: volevo soltanto rivedere mio padre.

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