«L'ingenuità sarà la tua rovina, piccola Genevieve.»
La sua divisa da cheerleader e il portatile sempre a portata di mano: questo è tutto ciò di cui Evie Gillies ha bisogno. Figlia dell'ingegnere informatico più ricco e potente della California, Ev...
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Your love pours down on me Surround me like a waterfall And there's no stopping us right now I feel so close to you right now
Feel so close - Calvin Harris
ᴇᴠɪᴇ'ꜱᴘᴏᴠ
Quando da bambina mi chiedevano quale potere magico mi sarebbe piaciuto avere, la mia risposta era sempre una sola: volare. L'unica cosa che desideravo era sentire il vento scompigliarmi i capelli, l'aria infrangersi contro il mio viso, la forza di gravità annullarsi attorno a me. Mi piaceva immaginare di essere leggera, avere la capacità di fluttuare nel vuoto come soltanto in un sogno sarebbe potuto accadere. Il cheerleading, a volte, era capace di farmi credere che in qualche modo fosse possibile realizzare quel desiderio. Tutte le volte che volteggiavo nell'aria in una delle mie acrobazie, sentivo di avvicinarmi un po' di più al cielo, di allontanarmi un po' di più dalla Terra per rifugiarmi in un'altra realtà.
Come sempre, anche quel giorno accadde: i suoni attorno a me si fecero ovattati, le mie palpebre si serrarono, il tempo sembrò scorrere al rallentatore. Tutto parve scomparire: c'ero solo io, la coreografia e la magnifica atmosfera che mi circondava.
Ma dopo poco, la nostra esibizione si concluse, e tutta la magia che sembrava aver impregnato quel momento si dissolse nell'aria come un'insulsa nuvoletta di vapore.
Il pubblico ci acclamò, mentre i giudici della gara posizionavano sul tavolo i fogli che mostravano i loro voti. «Due nove, un dieci e due otto, per un totale di... quarantaquattro!» esultò la voce del presentatore al microfono. Io e le mie compagne ci guardammo felici mentre raggiungevamo l'uscita del palco, con il respiro ancora accelerato in seguito allo sforzo fisico appena fatto.
«È il punteggio più alto che hanno assegnato!» urlò Jess correndo ad abbracciare me e Madison.
Mi lasciai totalmente trasportare dalla gioia del momento, esultando con le mie compagne di squadra e ridendo allegramente.
Istintivamente, sollevai lo sguardo verso gli spalti in cerca di un paio di occhi ben preciso. Impiegai diversi secondi a trovarli, ma quando accadde, sentii il cuore fare una capriola nel mio petto per l'emozione. Harry era lontano, seduto accanto a Liam nella fila più esterna delle gradinate, con una delle sue solite espressioni impassibili sul viso. Nonostante la distanza, riuscii a percepire ugualmente il suo sguardo su di me e, quando un sorriso di gioia comparve spontaneamente sulle mie labbra, quasi mi parve di vederne uno farsi spazio anche sulle sue.
«Andremo in finale, riesci a crederci?!» urlò Serena travolgendomi in un abbraccio che mi costrinse a distogliere lo sguardo da Harry.
Ero davvero felice. Avevo realizzato uno dei miei più grandi sogni e, per la prima volta dopo mesi, riuscii a vedere di nuovo la mia vita come quella di un tempo, senza i problemi di mio padre, il suo lavoro e tutto il caos che portava con sé. Mi era mancata quella spensieratezza, eppure, sentivo che qualcosa stesse cambiando; che forse, scoprire tutta la verità avesse portato nella mia vita qualcosa di più, qualcosa di cui fino a quel momento non sapevo neanche di aver bisogno.
