45. Body Shot

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ʜᴀʀʀʏ'ꜱ ᴘᴏᴠ

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ʜᴀʀʀʏ' ᴘᴏᴠ

Un mese prima

«Le sue condizioni sono stabili, la dimetteranno presto»

Il mio capo, Dan McLean, osservò me e i miei colleghi dalla sua scrivania con espressione impassibile, teso e nervoso come non lo avevo mai visto. Era sempre stato un uomo calmo, così amichevole e affabile che faticavo a credere fosse uno dei capisaldi della CIA, eppure da quando i nostri piani erano stati stravolti dall'inaspettato incendio che aveva colpito casa Gillies sembrava agitato e irritabile come non mai.

«Molto bene» proferì con espressione dura, «Luke, dalla prossima settimana andrete a stare dai Tomlinson»

Il biondo si accigliò in seguito alla sua affermazione, «Perché proprio i Tomlinson?» domandò confuso.

Io e gli altri miei colleghi in servizio sul caso ci eravamo riuniti presso l'ufficio del capo nella periferia di Los Angeles per discutere le nuove direttive della CIA dopo gli ultimi avvenimenti. La vista dall'ultimo piano di quell'immenso grattacielo si apriva di fronte a noi grazie alla grande finestra open space alle spalle della scrivania, lasciando che il mio sguardo si perdesse su quel vasto paesaggio mentre ascoltavo la conversazione di Dan e Luke.

«Volere di tuo padre. David è il tutore legale a cui siete stati affidati in caso di morte prematura»

«Non ne avevo idea...» mormorò stupito.

«In questo momento pretendo la massima attenzione da parte tua, Luke. David è attualmente il principale sospettato come possidente della password, non possiamo permettere che la piattaforma venga riaperta»

«Sarà fatto, capo»

Dan ruotò la sua sedia girevole verso di me con sguardo compiaciuto, «Agente Styles, hai svolto un ottimo lavoro» si complimentò con un lieve sorriso in volto, «Sei ufficialmente sollevato dall'incarico»

Sbiancai nell'esatto istante in cui le sue labbra produssero quelle parole. «C-cosa?»

Non poteva star dicendo sul serio.

Essere sollevato dall'incarico significava... significava troppo: lasciare Los Angeles, iniziare ad occuparmi di un nuovo caso, gettarmi alle spalle mesi di duro lavoro, ma soprattutto... significava abbandonare Evie. Come potevo farlo? Come potevo lasciarla sola proprio adesso che aveva perso suo padre, la sua casa, la fiducia che riponeva nelle persone più importanti della sua vita? Non potevo neanche immaginare il dolore che aveva provato quando aveva scoperto che suo padre fosse stato la causa della morte di Jane, né quando aveva visto il salone di casa sua andare in fiamme per mano di quello che un tempo era il suo ragazzo.

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