42. Falling

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I would never fall in love again until I found herI said, "I would never fall unless it's you I fall into"I was lost within the darkness, but then I found herI found you

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I would never fall in love again until I found her
I said, "I would never fall unless it's you I fall into"
I was lost within the darkness, but then I found her
I found you

Until I found you - Stephen Sanchez

«Sei pronta?»

Osservai le porte chiuse della palestra di fronte a me, al di là delle quali la musica risuonava forte e martellante mescolandosi con il vociare delle persone. Le luci al neon colorate, i festoni a tema natalizio nei corridoi, la folla di studenti ripuliti e infiocchettati per l'occasione che si apprestavano ad entrare... Tutto era esattamente come lo immaginavo, eppure l'angoscia che in quel momento mi stava aggrovigliando lo stomaco andava oltre i limiti della sopportazione.

Mi sistemai il vestito bianco, eliminando le pieghe che si erano formate sulla lunga gonna di seta, e mi voltai a guardarlo: Harry quella sera era più bello che mai. La camicia color panna gli fasciava perfettamente le braccia muscolose, evidenziando il suo torso magro e lasciando scoperta buona parte del petto tatuato. Aveva i capelli spettinati come al solito, con quelle increspature e quei boccoli che riuscivano a conferirgli un aspetto quasi selvatico. Mi guardava con premura in attesa di una mia risposta, ed io fui costretta ad inspirare ed espirare profondamente prima di mormorare un «Sì» poco convinto e permettergli di aprire la porta della palestra per entrare.

Quando a quindici anni immaginavo di partecipare al ballo scolastico di Natale come studentessa dell'ultimo anno, non credevo di certo che mi sarei ritrovata a varcare la soglia della palestra insieme a qualcuno che non fosse Thomas e con una pistola infilata nell'elastico delle giarrettiere sotto la gonna. La mia vita sembrava essere diventata quella di qualcun altro, ed era incredibile pensare che fosse accaduto tutto in soli tre mesi.

La palestra della scuola era illuminata ad intermittenza dagli effetti stroboscopici delle luci colorate che si alternavano a ritmo di musica. Feci scorrere lo sguardo tra la miriade di volti conosciuti in cerca di quelli delle mie amiche, mentre Harry mi avvolgeva la vita con una mano per tenermi maggiormente stretta a sé.

Era difficile dire chi dei due fosse più teso quella sera: concederci degli attimi di spensieratezza e di normalità come quello sembrava quasi un errore, un peccato che non potevamo permetterci di compiere.
Sentivo il cuore in gola e le orecchie fischiare mentre osservavo ogni singola persona con circospezione, aspettandomi di trovarmi improvvisamente di fronte agli occhi Thomas o uno dei suoi alleati.

Percepii il volto di Harry avvicinarsi al mio e le sue labbra sfiorarmi l'orecchio. «Sta' tranquilla, ci sono io» mi sussurrò, e quasi mi sembrò di riuscire a sentire i miei nervi rilassarsi tutti insieme in seguito alle sue parole.

«O mio Dio, ma siete bellissimi!»
La voce acuta di Jessie mi stordì completamente quando mi travolse in un improvviso abbraccio.

Sussultai per la sorpresa, ricambiando il suo caotico saluto mentre ridacchiavo divertita.
«Jess, sei già ubriaca?» risi mentre mi rimettevo a posto i boccoli che si erano scompigliati sulle spalle a causa del suo abbraccio.

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