«L'ingenuità sarà la tua rovina, piccola Genevieve.»
La sua divisa da cheerleader e il portatile sempre a portata di mano: questo è tutto ciò di cui Evie Gillies ha bisogno. Figlia dell'ingegnere informatico più ricco e potente della California, Ev...
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«Non dobbiamo assolutamente farci vedere, capito?» ripetei per l'ennesima volta, puntando gli occhi in quelli di Jess per assicurarmi di essere stata chiara.
«Cosa credi che farebbe se ci scoprisse?» ghignò maliziosa, voltandosi verso di me dopo aver passato per l'ennesima volta sulle labbra il rossetto scarlatto abbinato al suo vestito. «Potrebbe... punirmi?» sollevò le sopracciglia eccitata.
«No, Jess, sono seria. Se ci vede è la fine» asserii, senza accettare nessuna obiezione.
«Okay...» sbuffò pesantemente, alzando gli occhi al cielo teatralmente annoiata. Raccattò tutte le sue cose, attenta a non dimenticare il suo immancabile rossetto color cremisi, prima di sistemarsi il vestito pronta ad andare. Mi diedi un'ultima veloce occhiata allo specchio, osservando il tubino bianco che avvolgeva le mie forme. Avevo assolutamente bisogno di ricominciare a fare jogging, dovevo essere perfetta per le regionali.
«Andiamo» sentenziai, sistemandomi i capelli sulle spalle prima di voltarmi ed uscire dalla mia stanza.
Attraversammo il corridoio di casa mia per raggiungere il salone in cui si trovava la porta che dava sul retro, dove ci stava aspettando Madison.
«Dove andate?»
Sobbalzai al sentire il suono della voce di mio fratello nel silenzio. «Luke!» mormorai voltandomi verso di lui, sorpresa di sapere che non fosse nella sua stanza come aveva fatto negli ultimi giorni. Era seduto sul divano, con la gamba ancora dolorante stesa davanti a sé e l'espressione curiosa rivolta a me e Jessie. «Alla festa da Brian» risposi alla sua domanda.
«Ah» annuì, prima di portare lo sguardo sulla mia amica mora. «State molto bene» sorrise. Gli rivolsi un ghigno malizioso, sollevando più volte le sopracciglia mentre facevo alternare lo sguardo tra lui e Jess. Amavo prenderlo in giro per la sua cotta, nonostante continuasse a negarla come la morte.
«Grazie» mormorò Jess, spostando timidamente una ciocca di capelli dietro al suo orecchio. Mi portai una mano sul viso per mascherare la mia risata di fronte ai loro flirt imbarazzanti.
«Andiamo, prima che Maddie ci insulti» sospirai divertita, tirando la mia amica per un braccio verso la porta.
«Perché uscite da lì?» chiese Luke confuso.
Spalancai gli occhi. Non potevo dirgli che stavo disobbedendo ad Harry, sapevo che in quel caso sarebbe stato dalla sua parte. «Noi... uhm...» biascicai nervosamente.
«Perché da qui la strada fino alla sua auto è più breve» intervenne Jessie al posto mio, «Sai, i tacchi...» finse un tono dolorante mentre si indicava i piedi.
Luke cambiò immediatamente espressione, annuendo in maniera compassionevole verso la mia amica. Sapevo che avrebbe creduto a qualsiasi cosa avrebbe detto solo perché era stata Jess a farlo.
