𝑷𝒐𝒊𝒏𝒕𝒊𝒏𝒈 𝑬𝒂𝒔𝒕//𝑱𝒂𝒄𝒌 𝑺𝒑𝒂𝒓𝒓𝒐𝒘

40. 𝑁𝑒𝑠𝑠𝑢𝑛𝑎 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑜𝑠𝑡𝑎 𝑎𝑖 𝑠𝑒𝑛𝑡𝑖𝑚𝑒𝑛𝑡𝑖

Dei timidi spiragli di luce fioca attraversavano le tende semichiuse, mentre un vento leggero che diventava sempre più forte permetteva alle lenzuola candide di ondeggiare insieme con le tende del letto a baldacchino. 

Kristen fu svegliata da dei leggeri colpi sulla porta. "Chi è?" - mugugnò infastidita. Nessuno deve permettersi di svegliare una donna! "Signorina devo aiutarvi a vestirvi". "Non entrare aspet-". Ma la giovane non fece in tempo a finire la frase che la domestica dai capelli folti e scuri, raccolti in un'acconciatura disordinata per via dei ricci ribelli, fece irruzione nella stanza.

"Maledizione" - si lamentò Kristen, voltandosi per verificare che le grazie di Jack non fossero in bella vista, ma in verità non era visibile nessuna parte del suo corpo, dato che non era più lì. Che avesse sognato tutto e lei non lo avesse mai trovato steso sul suo letto la sera precedente? Però i vestiti sparpagliati e le lenzuola aggrovigliate testimoniavano tutt'altro.

Con rammarico e risentimento, Kristen domandò, piuttosto infastidita: "Nessuno ti ha insegnato a bussare?!". "Perdonatemi ma... Se non fossi entrata io l'avrebbe fatto la Governante ed è... Piuttosto furibonda per il vostro comportamento, se poi vi avesse trovata a letto con un uomo..." - Violet allungò timidamente lo sguardo per verificare che non ci fosse nessuno steso accanto alla sua padrona, poi arrossì per l'imbarazzo e infine scoppiò a ridere. Kristen pensò che avesse bevuto e anche tanto.

"Scusate signorina" - cercò di contenersi la domestica. "Come fate tu e la Governante a sapere che qui c'è stato un uomo?!" - domandò Kristen, ignorando le scuse della giovane. "Chiunque passasse di qui poteva sentirvi, signorina... Siete fortunate che tutte le altre stanze di questo piano non siano occupate..."

"Se tu o le altre domestiche dite qualcosa a qualcuno io giuro che vi-". "Non diremo nulla, signorina. Se vostro padre dovesse venire a sapere che abbiamo messo in giro voci scandalose su di voi ci caccerebbe fuori a calci e farebbe sì che nessun altro nobile a Shasting ci assuma come domestiche. È capitato una volta a mia zia ed è dovuta andare molto ma molto lontano per poi essere assunta in una fattoria e pagata ancora di meno delle donne di strada...".

Kristen non sapeva bene cosa dire, quindi cambiò argomento: "Ma tu non dovresti essere a letto? Ho saputo che ieri hai avuto un mancamento". "A noi domestiche è concesso riposare solo nella tomba, signorina". Detto questo, Violet iniziò a raccogliere i vestiti da terra, immaginando con quanta foga siano stati strappati di dosso alla sua padrona e sentendosi subito in colpa per la sua sfacciataggine che le impediva di contenere le risate.

"So che siete stata voi" - disse ad un tratto, facendosi più seria. Kristen sgranò gli occhi, convinta che nessuno l'avrebbe mai scoperta: "Non è vero! Come osi!". "Invece si, signorina". Che sfacciata!

"Era per una buona causa, tu non mi avresti mai lasciata andare in prigione!". "Signorina, una cosa che voi e vostro padre avete sottovalutato è che tra me e voi la più forte sarete sempre voi, sia perché siete la mia padrona e sia perché... Perché si vede che siete una donna tenace, ma forse non ve ne rendete conto oppure non sapete bene come comportarvi...".

Kristen rimase a bocca aperta: forse quella sciocca ragazzina non era poi così sciocca come sembrava. E inoltre non era da lei trattare in malo modo le domestiche, a patto che queste non la svegliassero alle... Guardò l'orologio a pendolo davanti a se... Alle 10?! Aveva dormito così tanto?!

"La Governante mi ha detto di dirvi che vostro padre le ha comunicato che questo pomeriggio avrete degli impegni in Chiesa, mentre questa sera una cena" - esordì nuovamente Violet. "Va bene ma... Non vorrai farmi indossare un abito nero e un velo da suora già da ora?". "No, per adesso dovete infilarvi la camicia da notte e fingere di aver dormito come un angioletto per allentare un po' i sospetti della Governante, poi io e le altre vi vestiremo".