6. 𝑉𝑖𝑣𝑖 𝑜𝑔𝑛𝑖 𝑠𝑒𝑐𝑜𝑛𝑑𝑜

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Il mattino arrivò in un lampo. La luce solare brillava sul volto di Kristen, attraversando il modesto oblò della stiva.

Il calore estivo era evidente e la giovane ragazza si svegliò, sudando, e si tolse la vestaglia, rimanendo in camicia da notte.

Con un tonfo, un grosso pirata entrò nella stiva, rimuovendo lo sbarramento alla porta.

Kristen si strinse in un angolo, senza parlare o muoversi. L'uomo le posò per terra un vassoio di legno con tre fette di pane e un bicchiere d'acqua.

Fece cenno col capo alla ragazza di mangiare e uscì. Lei non aveva per niente fame, ma d'altronde la sera precedente c'era stato un banchetto con suo padre, i suoi zii e suo cugino.

Era incredibile pensare che diverse ore prima la ragazza era a casa sua in armonia, più o meno, e ora era diventata preda dei pirati.

Kristen ricordò un'altra cosa che le diceva sempre la mamma. 'Le cose possono precipitare in un attimo; è bene quindi vivere ogni secondo senza una certezza per i successivi'.

La mamma era molto saggia e intelligente. Le mancava così tanto. Avrebbe dato di tutto pur di riaverla lì con sé, a farle forza e ad infonderle coraggio.

'Chissà com'è essere madre' - si chiedeva Kristen tra sé e sé. Forse non avrebbe mai avuto dei figli, a meno che un gentiluomo non l'avesse riportata sulla terra ferma. 

E se un lurido pirata avesse abusato di lei e l'avesse messa incinta?

Kristen allontanò questi brutti pensieri, ma l'ansia si impadronì della sua persona.

I giorni passavano, indistinti. Il sole sorgeva e tramontava e non una singola anima viva faceva il suo ingresso nella stiva di Kristen, fatta eccezione per il grande e grosso pirata che le portava il cibo.

La ragazza constatò che non era poi così crudele, ma non poteva fidarsi di un pirata. 

In tutto quel tempo non aveva fatto altro che pensare a suo padre: cosa gli era successo?

Sperava con tutto il cuore che fosse ancora vivo e che stesse bene. Secondariamente, si augurava che fosse sulle sue tracce.

Dopo molti giorni, che a Kristen parvero secoli, la nave approdò.

La giovane poteva udire il fermento di quella marmaglia di pirati. Udiva un idioma a lei sconosciuto e non vedeva l'ora di uscire da quella stiva desolata, dove le facevano compagnia delle fette di pane, dei bicchieri d'acqua, un secchio, dei sacchi di provviste e la polvere.

Improvvisamente la porta si spalancò e un uomo barbuto gridò, lanciandole un vestito verde: "Vestiti, donna". L'abito era succinto e scollato, ma sempre meglio quello che uscire in vestaglia.

Il petto le sgorgava dall'ampia scollatura, mentre i suoi ricci castani ricadevano sulle sue spalle. 

Nel giro di pochi minuti, il pirata barbuto fece ritorno. Aprì la porta sgarbatamente e con un gesto scocciato indicò alla ragazza di uscire.

Erano passati giorni, magari settimane, dall'ultima volta in cui Kristen aveva visto la luce del sole al di fuori della nave e aveva poggiato piede sulla terraferma.

Scendere da quella nave fu come una liberazione, anche se i pirati le avevano legato le mani e la portavano via con la forza.

La brezza leggera di quelle terre ignote accarezzava il volto pallido della giovane. I suoi capelli scintillavano sotto l'opaca luce solare di quel giorno.

Kristen non aveva idea di che giorno o ora fosse, ma a giudicare dall'altezza del sole poteva essere mezzodì. 

Intravide il capitano della nave pirata in lontananza, mentre si addentrava in una fitta foresta, al cui interno vi era una dimora. 

Quella era di certo un'isola, in quanto non sembravano esserci guardie reali o abitanti onesti. Tutti, compresa Kristen e altri prigionieri che notò solo in quel momento, si dirigevano nella selva.

Il percorso fu ripido e tortuoso, ma breve. Ben presto giunsero alla dimora che era precedentemente visibile in lontananza. L'ingresso era costituito da un grande portone ricoperto di incisioni e di Jolly Roger. Due bandiere con il medesimo simbolo sventolavano sulle porte di legno. In generale, quell'edificio non era un castello o una reggia; era di dimensioni medie e ben sistemato, per lo meno all'esterno.

Il portone si spalancò, anche se Kristen non seppe mai chi fu ad aprirlo. Varcarono l'ingresso, ritrovandosi nell'atrio più strano che la ragazza avesse mai visto. Dal tetto, non molto elevato, pendevano portacandele, corde e altri arnesi. Su un tavolo in stile rococò vi erano oggetti quali bussole, cartine, pugnali. 

I pirati si separarono e i prigionieri furono condotti di sotto, attraverso una stretta e traballante scala, che conduceva in un'ampia sala...

𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐬𝐞𝐢!

𝐄' 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐮𝐧 𝐩𝐨' 𝐝𝐢𝐟𝐟𝐢𝐜𝐢𝐥𝐞 𝐬𝐜𝐫𝐢𝐯𝐞𝐫𝐥𝐨, 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐡é è 𝐮𝐧 𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐝𝐢 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨, 𝐢𝐦𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐦𝐚 𝐧𝐨𝐢𝐨𝐬𝐞𝐭𝐭𝐨, 𝐩𝐞𝐫ò 𝐬𝐩𝐞𝐫𝐨 𝐯𝐢 𝐬𝐢𝐚 𝐩𝐢𝐚𝐜𝐢𝐮𝐭𝐨!

𝐍𝐨𝐧 𝐯𝐞𝐝𝐨 𝐥'𝐨𝐫𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐞𝐧𝐭𝐫𝐢 𝐢𝐧 𝐬𝐜𝐞𝐧𝐚 𝐉𝐚𝐜𝐤𝐢𝐞!

𝐖𝐢𝐭𝐡 𝐥𝐨𝐯𝐞 (𝐚𝐧𝐝 𝐫𝐮𝐦),

𝐌𝐫𝐬. 𝐃 ✨

𝑷𝒐𝒊𝒏𝒕𝒊𝒏𝒈 𝑬𝒂𝒔𝒕//𝑱𝒂𝒄𝒌 𝑺𝒑𝒂𝒓𝒓𝒐𝒘Where stories live. Discover now