32. 𝑆𝑝𝑢𝑡𝑎𝑓𝑢𝑜𝑐𝑜

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Era ormai notte fonda e l'oscurità era calata sul mare. L'ancora era stata levata e ora la Perla Nera ondeggiava lentamente sulle limpide acque del Mar dei Caraibi. Jack aveva in mano una lanterna che non illuminava poi così tanto.

Per questo la visibilità era molto ridotta. Il capitano stava cercando qualche bottiglia di rum, ma allo stesso tempo pensava a Kristen. Cosa diavolo provava per lei? 'I pirati non si innamorano, mai e poi mai, se lo fanno si rimbambiscono e perdono tutto il bottino per amore. Però è così bella, dannazione, non posso fare a meno di lei' - pensava l'uomo tra sé e sé.

Aveva il profumo della sua amante impresso addosso, sulla sua pelle, sui suoi capelli, suoi suoi vestiti, nella sua anima e nel suo cuore. Era come se fosse vicino a lui in quel momento, la sentiva accanto a sé.

Mentre frugava con furore tra le casse e le bottiglie, udì un fruscio sospetto. Era come un respiro affannoso e inquietante. Proveniva dal deposito che era a pochi passi dal punto in cui Jack si trovava. Fissò una mano sul manico di ferro della lanterna e l'altra sulla spada che aveva all'interno del fodero di cuoio fissato alla sua cintura.

Si avvicinò di soppiatto, silenziosamente, come fosse stato un'ombra. La piccola stanza stracolma di botti, casse, barili, bottiglie, corde, paioli, coltelli era ancora più buia. Avvicinandosi ad una parete notò una grossa bottiglia di rum. La prese con la mano destra, su cui portava un solo anello di colore verde, la stappò e prese un sorso.

Ma il rumore aumentava e quindi decise di scoprire di che cosa si trattasse. In fondo allo stretto passaggio una figura alta e massiccia era seduta su uno sgabello. Era di spalle e i suoi capelli lunghi e mossi sembravano delle alghe.

"Sputafuoco...?". "Si, Jack, sono io". Il capitano fece cadere la lampada, che si frantumò in mille pezzi e appoggiò il rum su una botte. "Jack sta arrivando, mi ha mandato qui ad avvertirti".

"Credevo di averti già detto due mesi fa che provvederò a ripagarlo per tempo e...". "No, Jack. Sono passati tredici anni da quando ha estratto la Perla Nera dai fondali marini, nominandoti capitano. Sapevi che prima o poi avresti dovuto ripagarlo; il tempo è arrivato".

"Sputafuoco, riferisci al tuo capitano...". "No, Jack, questa volte le parole non ti salveranno. Lui vuole te nella sua ciurma e se non acconsentirai il Kraken trascinerà te, la Perla Nera e tutto l'equipaggio nelle più oscure profondità. Ho detto tutto. E Will?".

"Will è... a bordo". "Bene, fa' attenzione Jack, hai poco tempo a disposizione. L'Olandese Volante ti chiama". Sputafuoco Bill Turner, padre di Will Turner, digrignò per un attimo i denti, come se stesse soffrendo. Il suo volto coperto di coralli, pietre, stelle marine e altri animali acquatici sembrava stanco e preoccupato. Uscì da un piccolo oblò e scomparì nella notte nera.

Jack afferrò la bottiglia di rum che aveva lasciato su una botte e corse fuori, verso gli alloggi della ciurma. "FORZA, TUTTI IN PIEDI! SVEGLIATEVI BUONI A NULLA! NON C'È TEMPO DA PERDERE! ALZATEVI!". 

Tutti sobbalzarono nell'udire le urla del capitano. Alcuni si destarono con più facilità, mentre altri furono scossi da Jack in persona. Kristen, che stava riposando nella stanza lì vicino, dove il suo amante l'aveva lasciata poco prima, si sollevò nel sentire le grida, si alzò, afferrò una giacca e uscì, dirigendosi verso la fonte del rumore.

Trovò Jack in piedi nel caos generale mentre Gibbs gli si avvicinava a passo svelto. "Jack, cosa pensi di fare?!" - domandò Kristen. "Non ho tempo di spiegartelo ora!". "Capitano, che succede?" - Mastro Gibbs si unì alla conversazione.

"Gibbs!". "Signore!". "Gibbs, risaliamo il fiume!". "Ma, capitano, il fiume è distante da qui...". "Non mi importa, spiegate le vele, domattina risaliremo il fiume! È deciso!".

𝑷𝒐𝒊𝒏𝒕𝒊𝒏𝒈 𝑬𝒂𝒔𝒕//𝑱𝒂𝒄𝒌 𝑺𝒑𝒂𝒓𝒓𝒐𝒘Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora