𝑷𝒐𝒊𝒏𝒕𝒊𝒏𝒈 𝑬𝒂𝒔𝒕//𝑱𝒂𝒄𝒌 𝑺𝒑𝒂𝒓𝒓𝒐𝒘

27. 𝐴 𝑛𝑜𝑖 𝑑𝑜𝑛𝑛𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑒' 𝑐𝑜𝑛𝑐𝑒𝑠𝑠𝑜

Kristen e Christopher entrarono in una camera, la prima che incontrarono. Le pareti e il pavimento erano, ovviamente, di legno. Vi era tre piccoli oblò sulla parete a destra rispetto all'ingresso. Un letto abbastanza spazioso blu era vicino al muro. Vi era un piccolo divano marrone e una sedia con intricate decorazioni.

Il ragazzo la prese per i fianchi, stringendola e baciandola, per poi gettarla sul letto e salirle addosso. Kristen sentiva il suo respiro affannoso sul collo mentre gli scioglieva la camicia blu scuro, sfilandogliela infine. Lui le stava slacciando il vestito

Dopo pochi secondi la porta fu spalancata. I due sobbalzarono: Kristen si richiuse l'abito e Christopher indossò nuovamente la sua casacca. Jack Sparrow si ergeva minaccioso all'ingresso. Non era accompagnato da nessuno, fortunatamente.

"Levale le mani di dosso, ragazzino!" - urlò il capitano, avvicinandosi e tirando Christopher così forte da farlo sbattere contro la parete. Quando si rialzò si mise proprio di fronte a Jack. Era più alto e muscoloso di lui. Quando il capitano lo notò, con il suo solito comportamente da codardo, indietreggiò, mentre il suo avversario preparava un grosso pugno.

Kristen saltò in piedi, mormorando: "No, Chris, non farlo, lascia stare...". Ma era troppo tardi: senza pensarci due volte il biondo mollò un cazzotto al capitano proprio sul naso. Jack appoggiò una mano sul volto, come se si stesse arrendendo, ma mentre quello spaccone si vantava, il capitano gli tirò un calcio ai fondelli e un forte schiaffo sul volto, facendolo piegare.

In pochi secondi si stavano picchiando. Christopher tirava i capelli a Jack, mentre quest'ultimo parava calci e pugni al primo. "Basta, BASTA, SMETTETELA!" - gridò Kristen, tentando di separarli. "Questo citrullo non può permettersi di darmi un pugno in faccia!" - disse Jack. "E questo idiota non può sbattermi contro il muro come fossi una puttanella da tre soldi!" - controbatté Christopher.

"Vattene Chris, per favore, ne riparliamo domani". "Kristen...". "Per favore Chris...". Il ragazzo si voltò, tirando l'ennessima occhiataccia a Jack. Il suo labbro era sanguinante e il suo occhio azzurro era circondato da un livido. Anche il capitano aveva un graffia sulla guancia e una contusione sul collo.

Quando il biondo fu uscito Jack cominciò a dire, urlando: "Come hai potuto, Kristen?! Che cosa ti passa in quella testa?!". "Che cosa passa a me nella testa?! A ME?! CREDI CHE IO SIA DI TUA PROPRIETA'?". "NON PUOI ANDARE A LETTO CON UN ALTRO COME SE NIENTE FOSSE!". "IO NON POSSO FARE CIO' CHE VOGLIO CON DUE UOMINI COMPLESSIVAMENTE MA TU PUOI FARLO CON SEI E SICURAMENTE MOLTO PIU' DONNE?!". "NO, NON PUOI!".

"MA CHI TI CREDI DI ESSERE JACK SPARROW?! TU NON SEI IL MIO PADRONE, NON LO SEI MAI STATO E MAI LO SARAI, COME NESSUN ALTRO?! SEI SOLO UNO SPORCO TRADITORE! ADESSO TORNA DALLE TUE PUTTANE E SPARISCI DALLA MIA VISTA!!!".

"IO POSSO FARE QUELLO CHE VOGLIO, INSULSA RAGAZZINA VIZIATA!". "E PERCHE' IO NON POSSO, EH?". Kristen stava aspettando che lo dicesse, che confermasse ciò di cui lei era già sicura. Jack non rispose, quindi lei proseguì: "Te lo dico io perché, figlio di puttana, perché sono una donna, e alle donne non è consentito ma agli sporchi puttanieri come te sì!". Continuò il suo discorso, essendo riuscita a catturare l'attenzione del capitano, mentre le lacrime cominciavano a rigarle il volto: "Jack io non sono mai stata con nessun uomo; mai. Non ho mai provato niente per nessuno, tranne una stupida cottarella qualche anno fa, ma niente di che. Ma se c'è una cosa che io sento è che quando sono con te sto bene, ma io mi rifiuto di essere trattata così. Ti odio Jack Sparrow! Ecco cosa provo per te: ti odio, ti odio con tutta la mia anima!!!".

Detto questo si voltò e se ne andò, in preda al pianto, lasciando il capitano fermo, immobile, stizzito al centro della stanza. Kristen raggiunse quella che era diventata la sua stanza da quando era salita a bordo della Perla Nera.