18. 𝑈𝑛 𝑐𝑢𝑜𝑟𝑒 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑙'𝑜𝑐𝑒𝑎𝑛𝑜

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𝐀𝐦𝐢𝐜𝐢 𝐬𝐚𝐩𝐩𝐢𝐚𝐭𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐥𝐨 𝐟𝐚𝐜𝐜𝐢𝐨 𝐚𝐩𝐩𝐨𝐬𝐭𝐚 𝐦𝐚 è 𝐩𝐢ù 𝐟𝐨𝐫𝐭𝐞 𝐝𝐢 𝐦𝐞 𝐟𝐚𝐫𝐯𝐢 𝐬𝐯𝐞𝐧𝐢𝐫𝐞 𝐜𝐨𝐬ì...𝐂𝐇𝐄 𝐂𝐀𝐋𝐃𝐎 𝐎𝐆𝐆𝐈 𝐌𝐈 𝐒𝐄𝐍𝐓𝐎 𝐏𝐑𝐎𝐏𝐑𝐈𝐎 𝐀 𝐑𝐈𝐎 𝐃𝐄 𝐉𝐀𝐍𝐄𝐈𝐑𝐎...𝐁𝐄𝐍𝐄, 𝐏𝐑𝐈𝐌𝐀 𝐂𝐇𝐄 𝐒𝐕𝐄𝐍𝐆𝐎, 𝐁𝐔𝐎𝐍𝐀 𝐋𝐄𝐓𝐓𝐔𝐑𝐀...

Nessuno, Kristen compresa, poté vedere ciò che accadde in seguito, poiché furono condotti lontano, con la forza, e dovettero attraversare il ripido e tortuoso sentiero.

Intanto, sulla Perla Nera, Elizabeth percorreva a grandi passi il ponte in legno della nave, mentre suo marito era seduto su una botte a fissare pensoso l'isola.

"Will, pensi che gli sia successo qualcosa?" - domandò preoccupata Elizabeth. "Non saprei, ma sono pirati, furbi, scaltri, penso se la sappiano cavare".

"Forse dovremmo andare a controllare...a cercarli". "Elizabeth, perché ti interessa tanto?". "Will, sono preoccupata, ne ho il diritto?!". "Va bene, andiamo. Ehi tu! Controlla la nave". L'uomo si alzò, gridando queste ultime parole ad un pirata rimasto a bordo a guardia della Perla Nera. Sua moglie lo seguì. Afferrarono spade e pugnali e si diressero sull'isola. 

Nel contempo, i pirati venivano rinchiusi in una sorta di gabbie circolari ai margini del kenyon. Kristen era di fianco a Gibbs. "Secondo voi ci getterano dal burrone?" - domandò la giovane al pirata di mezza età, molto spaventata. "Non saprei, signorina" - rispose lui, fissando il vuoto poco distante dai loro piedi. "Sono solo Kristen". Lui sorrise appena, con le basette biancastre e spettinate che si sollevarono.

Quando tutti gli uomini furono divisi in due gruppi e fatti entrare nelle gabbie, i cannibali cominciarono a spingerle verso il kenyon. "Oh mio Dio! OH MIO DIO!" - urlò Kristen mentre gli altri pirati si reggevano e gridavano. La ragazza si strinse a Gibbs, che era alla sua destra, e chiuse gli occhi verde smeraldo.

Si rese conto un secondo prima della caduta che le 'celle' erano legate a delle corde. Ma sarebbero state sufficienti a reggere tutto quel peso? Precipitarono nel vuoto, urlando e inspirando l'aria che sbatteva audacemente sui loro volti. Ad un certo punto si fermarono, traballando leggermente e sentendosi sbattere per l'impatto.

Erano sospesi a mezz'aria con decine o forse centinaia di metri di altezza sotto di loro. L'altra gabbia era distante di alcuni metri. "Attenzione, ehm, tu. Non mettere la gamba lì o ti farai male. Cercate di non far penetrare gli arti nelle aperture" - disse Kristen a gran voce e sedendosi più garbatamente. 

"Ehi Kristieee" - cominciò a prenderla in giro un pirata magrolino e biondo - "Se sopravviviamo ti porto con me in sottocoperta...". "Tu provaci e ti taglio le palle" - rispose lei, provocando una risata generale. Un ometto barbuto, disse: "Non ce ne sarà bisogno mia cara, non le ha già. La sua donna deve inventarsi cosa fare...". Un'altra risata in cui anche Kristen si lasciò coinvolgere.

Poi mormorò: "Mastro Gibbs, secondo voi cos'hanno fatto al capitano?". "Non so, mia cara, Jack ha uno strano potere. Capitano sempre, e dico sempre, tutte a lui ed è sempre l'unico che prende una strada diversa da quelle degli altri".

"Ho paura" - disse lei, fissandolo. "Anch'io" - rispose lui con fare paterno. "Per lui, non per me, Signor Gibbs". L'uomo sorrise e aggiunse: "Jack sarà anche uno squilibrato e uno sciocco idiota talvolta, ma tre cose sono vere su di lui; le prime due sono tratti che ha da sempre, l'ultima mi stupisce, è una cosa recente. Uno, ha un cuore grande come l'oceano, mia cara. Sembra un uomo cattivo a volte, ma non lo è, anzi. Due, è ingegnoso e riesce sempre a cavarsela, anche quando le cose vanno di male in peggio. Tre, nonostante tutte le sciocche donnicciole con cui è andato, finalmente ha trovato qualcuno che davvero ci tiene a lui, o meglio qualcuna. Qualcuna di intelligente, perspicace, furba, buona, aggressiva e bella, sia dentro che fuori. Tu, mia cara Kristen".

A sentire quelle parole la giovane stranamente credette di star arrossendo. Nessuno, tranne sua madre molti anni prima, l'aveva definita "intelligente, bella, buona". Sentì che le lacrime le rigavano il volto.

"Perché piangi?". "Niente, mi ricordate tanto mia madre". "Vi manca? Vorreste tornare a casa, vero?". "Anche se tornassi non la troverei. E' morta. Dieci anni fa. Vi assicuro che era la donna migliore che io abbia mai conosciuto in tutta la mia vita". "Mi dispiace".

Kristen si asciugò le lacrime con il dorso della mano e si ricompose. "Comunque, io e Jack non stiamo insieme e non saremo mai una coppia, ci conosciamo da un paio di giorni...". "Non troppi per fargli quell'effetto". "Che effetto?" - la ragazza arrossì nuovamente.

"Guarda solo te, si preoccupa solo di te, sono certo anche che pensi solo a te". "Non penso sia così, Mastro Gibbs". "E invece no, mia cara, lo hai sedotto a dovere". Kristen girò la testa e chiuse gli occhi, facendo uno strano sorrisetto. "Le cose da dire prima di morire" - disse. "Penso che ce la caveremo alla fin fine" - concluse l'uomo, sorridendo a sua volta.

Ma il panico vero e proprio sopraggiunse quando la gabbia si mosse pericolosamente. Tutti i pirati alzarono lo sguardo e non poterono fare a meno di notare che la corda stava cedendo sotto il loro peso.

"Oh mio Dio, oh Santo Cielo" - mormorò Kristen. Strinse la mano al petto e non sentendo la collana di sua madre ebbe un tonfo al cuore. "E' stato un piacere conoscervi amici" - aggiunse ad alta voce e con un tono terrorizzato il pirata magrolino e biondo che prima ci aveva provato con la giovane. Intanto, la corda continuava a strapparsi, lentamente ma allo stesso tempo, troppo velocemente.

𝐄𝐜𝐜𝐨 𝐚𝐫𝐫𝐢𝐯𝐚𝐭𝐢 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐟𝐢𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐮𝐧 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐨 𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨!!!

𝐕𝐢 è 𝐩𝐢𝐚𝐜𝐢𝐮𝐭𝐨?

𝐆𝐫𝐚𝐳𝐢𝐞 𝐝𝐢 𝐚𝐯𝐞𝐫 𝐥𝐞𝐭𝐭𝐨!

𝐖𝐢𝐭𝐡 𝐥𝐨𝐯𝐞 (𝐚𝐧𝐝 𝐫𝐮𝐦),

𝐌𝐫𝐬. 𝐃 ✨

𝑷𝒐𝒊𝒏𝒕𝒊𝒏𝒈 𝑬𝒂𝒔𝒕//𝑱𝒂𝒄𝒌 𝑺𝒑𝒂𝒓𝒓𝒐𝒘Kde žijí příběhy. Začni objevovat