7. 𝐿'𝑢𝑜𝑚𝑜 𝑑𝑎𝑔𝑙𝑖 𝑜𝑐𝑐ℎ𝑖 𝑐𝑜𝑟𝑣𝑖𝑛𝑖

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L'ambiente spazioso era abbastanza freddo. Una sorta di piccola vasca era al centro della sala e lungo le pareti vi erano manette e palle di piombo. 

Vicino ad una parete vi erano delle strane sedute; A Kristen sembrava di stare in una taverna frequentata, appunto, da pirati.

"Legatela" - disse il capitano. Due pirati afferrarono la giovane, che non poté opporre resistenza, e l'ammanettarono alla parete. 

"Vedremo chi vorrà acquistare questo gioiellino da collezione. Tra un'ora fatele fare un bagno e mettere un altro vestito...Abbiamo dei buoni clienti". 

Kristen lo sospettava da tempo, eppure aveva sperato, invano, che qualcuno la salvasse: sarebbe diventata una schiava, al servizio di luridi e arroganti pirati, e lo sarebbe stata per sempre. Quello era il suo destino.

Le ore passarono; si lavò, si vestì, si sistemò per essere comprata, come fosse una bestia da soma. Indossava un abito stretto sui fianchi e vergognoso, con una gonna ampia e una profonda scollatura.

Quella sera tutti, specie il capitano, aspettavano vittoriosi. Ammanettati, vi erano uomini e donne, di ogni età, colore, nazionalità, stipati verso un destino comune.

Successe in un lampo. Invece di entrare accolti da saluti e scalpitii, una miriade di uomini entrò urlando e buttando tutto all'aria. Il capitano asiatico lanciò un grido d'attacco, mentre una guardia informava, in ritardo, dell'arrivo dei nemici.

Colpi d'ascia, di spada e di pistola. Il putiferio era scoppiato. Kristen voleva salvarsi la pelle e fuggire via il più in fretta possibile. Capì però che nessuno l'avrebbe aiutata e che avrebbe dovuto cavarsela da sola, prima di essere uccisa da un pirata qualunque.

Scosse i folti capelli ricci audacemente, provocandosi un capogiro e un senso crescente di nausea. Ma non aveva importanza; ciò che era rilevante è che dei fermagli erano caduti sul pavimento.

Si piegò e ne afferrò uno con i denti. Cominciò a forzare la serratura delle manette con la spilla, aiutandosi faticosamente con mani, bocca e dita.

Dopo pochi minuti, riuscì a liberarsi, e non seppe mai come fece né ebbe il tempo di pensarci su. Si vedeva che la paura, l'ansia e la follia di quel momento l'avevano aiutata. Anche Dio stesso, di certo, non voleva veder soffrire una delle sue figlie e l'aveva assistita.

Kristen corse verso un pirata caduto, ferito mortalmente. Non ebbe pietà e afferrò la sua spada; si voltò e si diresse verso gli altri prigionieri.

Ne liberò alcuni, ma il tempo stringeva. Doveva fuggire di lì. Ma pirati grandi e grossi continuavano a venirle in contro brandendo armi. Fortunatamente, la giovane era abile nella scherma. Sin da bambina, suo padre le impartiva alcune lezioni, anche se non molto spesso. Era divertente e interessante l'arte del combattimento. 'Colpisci, disarma, affonda'. Queste le parole che suo padre le ripeteva sempre durante gli allenamenti.

Colpì, disarmò, affondò la lama nelle carni vive dei pirati, uccidendone alcuni. Il rimorso di aver peccato era evidente in lei, ma in fin dei conti i pirati sono, a detta di tutti, degli eretici e ignobili uomini senza onore e gloria, che uccidono e derubano chi ha dovuto lavorare duramente per raggiungere un alto livello.

Un portone all'angolo fu spalancato e da un angolo solitario entrarono due uomini e una donna. Kristen si fermò a guardarli, riparandosi dai duelli. Un ragazzo, sui venticinque anni, con i capelli lunghi e raccolti in una coda, una barbetta ispida, due occhi azzurri e scintillanti, alto e magro, passava il braccio intorno alle spalle di una giovane donna, poco più che adolescente, forse della stessa età di Kristen. La sua chioma di capelli lisci era sui toni del biondo scuro e i suoi occhi castani trasmettevano sia timore che coraggio.

Ma lo sguardo della giovane ragazza inglese si posò su qualcun altro. Era un uomo sulla quarantina al quanto stravagante quanto affascinante, ma di certo era un pirata. Era alto e la sua figura era sottile. Aveva i capelli rasta e una bandana rossa, con un immancabile cappello.

I suoi occhi di un profondo color nocciola spiccavano da lontano, ed esprimevano follia. Il suo volto era sottile e i suoi zigomi pronunciati. Aveva una carnagione chiara, ma scurita dagli anni in mare, segno evidente del fatto che fosse un marinaio.

Aveva una barba e dei baffi ispidi. La prima era raccolta in due sottili trecce piratesche. Il suo stile era tipico di quello di un pirata: straccione, disordinato ed elaborato.

C'era qualcosa in quell'uomo che attraeva Kristen più di quanto avrebbe dovuto. Non si era mai sentita così. Tuttavia, si risvegliò ben presto dai suoi sogni, considerando che intorno a lei imperversava una battaglia tra pirati.

Si diresse verso l'altro capo della grande sala, dovendo sfidare alcuni uomini. Nel frattempo, i due uomini e la ragazza che Kristen aveva notato prima cercavano qualcosa, ma che cosa...

𝐓𝐫𝐞, 𝐝𝐮𝐞, 𝐮𝐧𝐨, 𝐁𝐎𝐎𝐌!

𝐅𝐢𝐧𝐚𝐥𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐉𝐚𝐜𝐤𝐢𝐞...𝐞𝐡𝐦, 𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐚𝐧 𝐉𝐚𝐜𝐤 𝐒𝐩𝐚𝐫𝐫𝐨𝐰, 𝐬𝐨𝐫𝐫𝐲... 𝐞𝐧𝐭𝐫𝐚 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚!

𝐒𝐩𝐞𝐫𝐨 𝐯𝐢 𝐬𝐢𝐚 𝐩𝐢𝐚𝐜𝐢𝐮𝐭𝐨 𝐢𝐥 𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨!

𝐀 𝐛𝐫𝐞𝐯𝐞 𝐩𝐮𝐛𝐛𝐥𝐢𝐜𝐡𝐞𝐫ò 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐥'𝐨𝐭𝐭𝐚𝐯𝐨!

𝐆𝐫𝐚𝐳𝐢𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐞 𝐜𝐞𝐧𝐭𝐨𝐭𝐫𝐞𝐧𝐭𝐚 𝐥𝐞𝐭𝐭𝐮𝐫𝐞 𝐝𝐨𝐩𝐨 𝐬𝐨𝐥𝐢 𝐧𝐨𝐯𝐞 𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐢! 𝐖𝐎𝐖!

𝐕𝐢 𝐬𝐚𝐥𝐮𝐭𝐨 𝐜𝐨𝐧 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐟𝐨𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐨 𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐚𝐧𝐨...💖

𝐖𝐢𝐭𝐡 𝐥𝐨𝐯𝐞 (𝐚𝐧𝐝 𝐫𝐮𝐦),

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𝐖𝐢𝐭𝐡 𝐥𝐨𝐯𝐞 (𝐚𝐧𝐝 𝐫𝐮𝐦),

𝐌𝐫𝐬. 𝐃 ✨






𝑷𝒐𝒊𝒏𝒕𝒊𝒏𝒈 𝑬𝒂𝒔𝒕//𝑱𝒂𝒄𝒌 𝑺𝒑𝒂𝒓𝒓𝒐𝒘Where stories live. Discover now