𝑷𝒐𝒊𝒏𝒕𝒊𝒏𝒈 𝑬𝒂𝒔𝒕//𝑱𝒂𝒄𝒌 𝑺𝒑𝒂𝒓𝒓𝒐𝒘

39. 𝐿𝑒 𝑟𝑒𝑔𝑜𝑙𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑠𝑒𝑔𝑢𝑖𝑟𝑜'

Kristen sedeva in una carrozza rossa e blu adornata con delle rifiniture dorate. Teneva le gambe accavallate, le mani appoggiate sul ventre e muovevala caviglia, visto che aveva un leggero pizzicore,,  mentre sul suo volto si era aperta un'espressione fredda e infastidita, che divenne presto sconcertata e furibonda quando il suo compagno di viaggio passò il segno.

"Mia cara, vostro padre mi ha detto che siete stata rapita" - disse ad un certo punto il cinquantenne seduto di fronte a lei. Lord Andersen aveva una barbetta scura rasata dei peli bianchi che spuntavano di qua e di là, mentre i suoi capelli, un po' neri un po' bianchi, erano coperti da una parrucca bianca.

"Mio padre ha ragione, ma solo in parte. Dopo essere stata rapita sono fuggita". "Molto tenace vedo". Kristen non rispose, ma si limitò a guardare fuori dal finestrino i campi di fiori che la separavano dalla dimora del Governatore.

"Le mie intenzioni di prendervi in moglie sono sempre le stesse, Miss Leefmoore". "Le mie non sono mai state così esigue, invece" - controbatté lei, senza mai guardarlo. "Siete un osso duro, ma io riuscirò a piegarvi una volta sposati, in tutti i sensi" - detto questo, avvicinò il suo corpo sottile ma imponente verso la giovane donna.

"Allontanatevi, ho bisogno di aria" - disse lei, ma Shawn si fiondò su di lei con lo stesso impeto della volta precedente. "TOGLIETEVI". "Abbiamo ancora dieci minuti prima di arrivare da vostro padre, direi che sarà sufficiente". E prese ad aprirsi i pantaloni.

Ma Kristen gli tirò uno schiaffo di quelli che solo lei sapeva tirare. Forse non fu una buona idea, poiché l'uomo, col labbro sanguinante, parve furibondo.

Afferrò il collo di Kristen, quasi a volerla strozzare, e disse: "Ascoltatemi bene, piccola mocciosa insolente, quando sarete mia moglie farò di voi ciò che vorrò. Non pensate che io non sappia cosa ci facevate in quella prigione con quel pirata. Non mi importa se avete già alzato le sottane per qualcun altro visto che vi sposo solo per avere una discendenza, ma non tollero che osiate mancarmi di rispetto. L'uomo di casa sarò io e voi rispetterete le mie regole, altrimenti pagherete delle amare conseguenze ben peggiori della morte stessa". Detto questo, tolse la mano dal collo della ragazza e aggiunse: "E non c'è via di scampo, ho già firmato il contratto con vostro padre, tra un mese sarete mia moglie".

Kristen non riusciva a parlare, ma tossiva per l'eccessiva pressione esercitata sulla sua gola. Doveva trovare il modo di fuggire e doveva farlo velocemente, visto che da un mese a quella parte sarebbe diventata Lady Andersen, e questo proprio non poteva permetterlo.

Forse una strategia per non insospettire nessuno, o per lo meno per non insospettirli più di quanto non lo fossero già, era proprio fingersi obbediente e decisa a seguire la via tracciata per lei. E poi, inaspettatamente o quasi, sarebbe fuggita con stile.

Kristen non sapeva se avrebbe funzionato, ma tanto valeva tentare: d'altronde, cos'altro aveva da perdere?

"Perdonatemi Lord Andersen" - si forzò a dire - "Sono state delle settimane molto dure per me... In mare, poi imprigionata da dei pirati, tutto questo mi ha dato alla testa. Sarò felice di diventare vostra moglie e non ci sarà bisogno che alziate le mani su di me, ve lo assicuro". Con grande disgusto, si avvicinò a lui e gli diede un leggero bacio sul lato delle labbra, come in segno di promessa.

Stupido com'era, sembrò bersela, e fece un astuto sorriso. "Però" - riprese Kristen - "Preferirei aspettare la prima notte di nozze per consumare". Lui annuì, non molto felice della situazione. "Devo obiettare Miss Leefmoore, devo testarvi" - rispose Lord Andersen. "Ma è da sempre buon uso che una signorina resti vergine fino al matrimonio". "Volete farmi credere che non siate stata con quale pirata dai capelli lunghi e la pelle scura?". "No, affatto. Mi conservo per il matrimonio". "Questa usanza non mi piace, devo sapere se mia moglie è affabile o no prima di portarla all'altare". "Potrete fare un'eccezione per me, non è vero Lord Andersen? Poi vi prometto che una volta sposati passeremo giorni interi a letto, se vorrete".