11. 𝐶𝑜𝑚𝑒 𝑑𝑢𝑒 𝑟𝑎𝑔𝑎𝑧𝑧𝑖𝑛𝑖

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Il vento sferzava i loro volti. Avevano una ventina d'anni di differenza, ma sia Jack che Kristen si sentivano come due adolescenti alla loro prima cotta.

"E io Jack, non sono una stupida ragazzina?". "Forse". "Cosa?!" - Kristen sobbalzò. Jack ridacchiò, spostandole una ciocca di capelli.

"Non sei una stupida ragazzina, ma sei alquanto nervosetta". "Si, Capitano, lo sono, e non potrai fare nulla per cambiarlo".

Bevvero ancora per una mezz'ora. La giovane era ormai quasi ubriaca, mentre Jack era brillo, ma cosciente, per lo meno in parte.

"Jack, dimmi, cos'è il Kraken?". "Un mostro, tesoro. Se non lo fermiamo trascinerà noi tutti e la nave negli abissi e io non posso permetterlo. Comprendi?". Kristen annuì. Jack approfittò della situazione e passò la sua mano coperta di anelli, con le dita tremolanti di proposito, sulla gamba della giovane. 

Lei se ne accorse, ovviamente, ma non disse nulla; anzi, alzò di più la gamba in modo da facilitare Jack. La sua coscienza le diceva di smettere, ma i suoi matti cuore e cervello le suggerivano di non fermarsi.

Da una parte ripensava alla sua educazione, alla sua religione, alla sua verginità e alla sua purezza d'animo. Ma dall'altra, la tentazione era crescente e non poteva negarlo.

In un lampo decise di lasciarsi andare. D'altronde era lontana da casa, da suo padre, dalle pettegole, dalle regole; era adulta e capace di decidere per sé stessa. Si girò e si mise a cavalcioni sul capitano, il quale la guardò stupefatto, abbozzando un sorrisetto che non prometteva nulla di buono.

"Sicura?" - chiese Jack, anche se di certo non lo avrebbe fermato un no. "Si, capitano" - rispose lei, svelando un sorriso perverso che non aveva mai sfoggiato prima.

Raddrizzò la schiena finché il suo petto non fu in corrispondenza del volto dell'uomo. Lei era in vantaggio; si alzò e così fece anche lui. "Ehi voi due!" - Jack si affacciò nella stiva lì vicino, chiamando due membri dell'equipaggio - "Tenete d'occhio la nave invece di dormire". 

Tornò indietro. Afferrò Kristen per mano e insieme scesero la botola di Prora. Si diressero nell'anello abitativo; poco distante dagli alloggi della ciurma, vi erano delle stanze più ordinate, grandi ed elaborate.

Jack aprì la porta di legno scuro di una di queste. Entrarono in una camera abbastanza spaziosa. Le pareti erano anch'esse di legno molto scuro. Il pavimento era ricoperto da una specie di parquet rosso. Di fronte alla porta, al lato opposto della stanza, vi erano due piccoli oblò, che si affacciavano su un mare calmo e oscuro.

Al centro vi era un letto matrimoniale a baldacchino, rosso come il pavimento e diversi barili, botti, spade, funi, bottiglie erano sparsi e appesi qua e là.

Kristen chiuse la porta dietro di sé, girando la chiave all'interno della variegata serratura nera. 

Jack si tolse la giacca marrone e afferrò la giovane per i fianchi. "Non so come cominciare..." - disse lei. "Aspetta, aspetta, giusto! Non te l'ho chiesto prima, tesoro. Mai...Capisco. No, io non farò nulla né con te né con nessun'altra senza esperienza, ti saluto". 

Stava andando via, veloce come un fulmine, quando Kristen lo afferrò per un braccio. "Jack aspetta! Posso farcela!". "No, tesoro, non lo farò". 

"Jack, codardo!" - lo tirò a sé e lo sbatté contro il muro con tutta la sua forza, facendo muovere tutto ciò che era appeso alle pareti nell'arco di diversi metri.

"Ho detto che posso farcela. Non penso ci avresti anche solo provato con me se non ti fossi piaciuta. Quindi sta zitto e spogliami, idiota!" - disse Kristen, con i denti stretti e fissando negli occhi Jack.

Quest'ultimo annuì, incuriosito. "E sia, però non osare lamentarti o dovrò riportarti dagli asiatici a calci!" - rispose il capitano. Rovesciò la situazione: adesso la giovane era schiacciata al muro.

Alzò la gamba sinistra e Jack l'afferrò, accarezzandola e appoggiandola sul suo fianco. Avvicinò il suo volto al collo di Kristen, dopo aver lanciato via il cappello.

Cominciò a baciare il suo décolleté, il suo mento, il suo collo e sbottonò il vestino della giovane donna. Ad un certo punto le loro labbra si unirono, in un bacio molto passionale.

Era il primo bacio per Kristen, la sua prima volta anche. Fino a quella mattina non avrebbe osato toccare un pirata neanche se costretta, ma l'attrazione era troppa adesso e lei si lasciò completamente dominare dal proprio istinto.

Jack chiese l'accesso alla sua bocca e lei glielo consentì. Era una bellissima sensazione. Si staccarono solo quando mancò loro il fiato, ma subito ripresero. 

L'uomo staccò Kristen dalla parete, si girarono e lei si gettò sul letto, a braccia spalancate e prendendo fiato. Jack sorrideva e anche la giovane, solo che lei era più preoccupata e ansiosa. 

Lui si staccò la cintura e si stese pian piano su di lei, facendo combaciare nuovamente le loro labbra. Le strappò il vestito di dosso, come una furia. La stessa Kristen gli tolse la camicia, scoprendo diversi e piccoli tatuaggi sulle braccia, sulle mani e uno sul petto.

Ben presto le cose presero la piega da loro aspettata. Jack la faceva sentire a suo agio, nonostante fosse la sua prima volta. Continuava a spingere e Kristen si sentì mozzare il fiato e gemere. 

Le sue mani erano dovunque, il suo tocco la faceva sognare. Non voleva staccarsi da lui, voleva continuare ad abbracciarlo, a stringerlo, a fare ciò che era già in corso da tempo. 

Jack si alzò, mentre Kristen spalancò le braccia. Il capitano continuava a spingere, con quel suo sorrisetto folle e seducente. Si chinò e le baciò il collo, mentre lei, priva di fiato, cercò di ribaltare la situazione.

Si girarono e lei passò sopra di lui. Gli massaggiò il petto nudo e lo baciò audacemente. Aveva ottenuto la sua tanta agognata libertà, considerando che non avrebbe mai e poi mai potuto compiere un atto del genere se fosse rimasta a casa sua.

Ma mentre Jack continuava la sua opera, lei ripensava agli insegnamenti di sua madre. Non voleva per lei un principe, ma un uomo che amasse lei come lei amava lui. Poi ripensò alle parole della sua tata, che dovette spiegarle il modo in cui vengono concepiti i bambini. "Solo e soltanto dopo il matrimonio si può giacere, mia cara, poiché è peccato, la Chiesa non lo approva".

Era una ragazza religiosa, per lo meno lei si considerava tale. Eppure adesso stava facendo l'amore con un uomo con cui non era sposata. 

Mise da parte la sua timidezza e le sue preoccupazioni e proseguì, mentre Jack le sussurrava cose un po' perverse all'orecchio e continuava.

Il tutto durò per molto tempo, più di quanto si fosse aspettata all'inizio. Entro le due o tre del mattino avevano smesso, ed erano stesi vicini, abbracciati, a fissarsi. 

𝐎𝐤 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐬𝐢 𝐩𝐮ò 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐭𝐚𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐞 𝐬𝐜𝐞𝐧𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐢𝐥 𝐦𝐢𝐨 𝐟𝐨𝐫𝐭𝐞 𝐦𝐚...

𝐈𝐧𝐬𝐨𝐦𝐦𝐚, 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐦𝐨𝐥𝐭𝐨 𝐟𝐫𝐞𝐪𝐮𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐦𝐢𝐞 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐞 (𝐟𝐨𝐫𝐬𝐞) 𝐡𝐚𝐡𝐚𝐡𝐚𝐡𝐚!

𝐕𝐢 è 𝐩𝐢𝐚𝐜𝐢𝐮𝐭𝐨 𝐢𝐥 𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨? 𝐂𝐨𝐦𝐞 𝐩𝐞𝐧𝐬𝐚𝐭𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐩𝐫𝐨𝐬𝐞𝐠𝐮𝐢𝐫à 𝐥𝐚 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚?

𝐑𝐢𝐜𝐨𝐫𝐝𝐚𝐭𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐉𝐚𝐜𝐤 è 𝐮𝐧𝐢𝐜𝐨 (𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞 𝐦𝐢𝐨𝐨𝐨) 𝐦𝐚 𝐟𝐨𝐥𝐥𝐞 𝐞 𝐊𝐫𝐢𝐬𝐭𝐞𝐧 è 𝐮𝐧𝐨 𝐬𝐩𝐢𝐫𝐢𝐭𝐨 𝐥𝐢𝐛𝐞𝐫𝐨 𝐞 𝐫𝐢𝐛𝐞𝐥𝐥𝐞...𝐂𝐡𝐢𝐬𝐬à!

𝐒𝐢 𝐚𝐜𝐜𝐞𝐭𝐭𝐚𝐧𝐨, 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐫𝐞, 𝐜𝐫𝐢𝐭𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐂𝐎𝐒𝐓𝐑𝐔𝐓𝐓𝐈𝐕𝐄!

𝐖𝐢𝐭𝐡 𝐥𝐨𝐯𝐞 (𝐚𝐧𝐝 𝐫𝐮𝐦),

𝐌𝐫𝐬. 𝐃 ✨



𝑷𝒐𝒊𝒏𝒕𝒊𝒏𝒈 𝑬𝒂𝒔𝒕//𝑱𝒂𝒄𝒌 𝑺𝒑𝒂𝒓𝒓𝒐𝒘Where stories live. Discover now