17. 𝑃𝑟𝑜𝑝𝑟𝑖𝑜 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑏𝑎𝑚𝑏𝑖𝑛𝑖

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La mattina seguente Kristen si svegliò abbastanza tardi, ma a differenza del giorno precedente, Jack era ancora lì accanto a lei, addormentato. Gli accarezzò il naso perfetto con l'indice e il medio della mano destra, poi si accoccolò a lui.

Sentì una fitta al basso addome, ma non vi diede conto e restò a letto ancora per qualche minuto, vicino al suo amante.

Quando il capitano si svegliò, lei fece finta di dormire. Lui le baciò la fronte e si alzò. "Jack" - mormorò Kristen, sorridendo. L'uomo si voltò e si sedette sul letto. "Sei sveglia, pappagallino pervertito". "Si, lo sono, sirenetta sguaiata". "Che cosa...? Non importa". Jack si alzò e si avvicinò ai due piccoli oblò. "Siamo vicini ad un'isola".

"Che isola?" - domandò Kristen, giocherellando con una ciocca di capelli crespa e ribelle. "Non saprei, sembra l'isola dei Pelegostos. Vado a vedere". Si avvicinò alla giovane e le diede un bacio sulle labbra. Aprì la porta, afferrò la giacca e il cappello, si girò e fece l'occhiolino a Kristen, sorridendo follemente e uscendo.

Anche la ragazza si alzò e si vestì. Si recò sul ponte della nave e vide Jack intento a discutere pacificamente con quel tale Gibbs ed Elizabeth a osservare l'isola con un cannocchiale.

Quando attraccarono Jack si girò verso Kristen, alzando gli indici delle mani: "Resta qui". "No, mio caro, io non resto qui" - gli rispose la giovane, afferrando una spada e un pugnale abbandonati per terra e infilandoli nella cintura.

"E invece sì!" - controbatté lui, ondeggiando e sfoggiando il suo solito sguardo pazzo. "Ti ho detto di no, sirenetta, io vengo. Sono capacissima di combattere e uccidere se si rendesse necessario!" - aggiunse Kristen, guardandolo fisso negli occhi nocciola.

"E sia" - si arrese Jack - "Ma non...". "...Lamentarti!" - completò la ragazza - "Non mi sono mai lamentata e mai lo farò, sirenetta sguaiata, e adesso fammi scendere dalla Perla Nera prima che decida di infilzarti con la spada". 

L'uomo si spostò, fecendo passare Kristen. "Jack!" - lo richiamò Elizabeth - "Sicuro che dovremmo rischiare...?". "Se non volete venire sposini, restate qui" - rispose Jack, alzando il sopracciglio destro e guardando in volto Will, che era poco distante da sua moglie.

Si voltò e se ne andò, insieme al resto della ciurma. Scesero a terra, attraversando pochi centimetri d'acqua che raggiungeva le caviglie.

Jack si avvicinò a Kristen, con fare distratto e mormorò: "Perché mi definisci una 'sirenetta sguaiata'?". "Jack! Compari sempre dal nulla". "Si". "Ti chiamo così: uno, perché le sirene con il loro canto ammaliano gli uomini, tendendo loro una trappola mortale, così come tu fai con me, seducendomi e ferendomi; due, perché sei sguaiato, volgare e becero; tre, sirenetta invece di sirena o tritone, per prenderti in giro, principessina!".

Jack allungò il suo braccio fino alla coscia destra della ragazza, solleticandola e scatenandole una risatina che dovette contenere. Aveva scoperto quel suo punto debole la prima notte che avevano dormito insieme. "La mettiamo così eh, vedremo chi è la sirenetta!" - disse il capitano, sorridendo follemente come suo solito. "Jack, smettila! Dai" - rispose Kristen, in preda alle risate, abbastanza contenute. "Chi è una sirenetta sguaiata?". "Tu, principessa Jacqueline!". "Che cosa? Se ti prendo...".

Kristen corse via ridacchiando e Jack la inseguì. "E' inutile vecchia principessa, non mi prendi!" - urlò la giovane, sorridendo. "Tu credi, pappagallino!" - rispose l'uomo, facendole l'occhiolino. 

Erano sulla spiaggia, e girandosi Kristen non notò un sasso, inciampando. Anche Jack si gettò sulla sabbia rovente, bagnato e matto, quest'ultimo tratto non diverso dal solito. 

"Adesso vediamo chi ride!" - sussurrò il capitano nell'orecchio destro della sua amante. L'afferrò, tenendola stretta a sé. "Oh, lasciami!" - disse la giovane ridendo ancora e dimenandosi con delicatezza. Smise quasi subito, appoggiando la testa sul petto di Jack. Quest'ultimo cominciò ad acarezzarle la folta chioma castana di capelli ricci con la sua mano tatuata e ricoperta da anelli.

"Che stiamo facendo esattamente, tesoro?" - domandò Kristen, alzando il suo sguardo verde smeraldo per scrutare il volto abbronzato del suo amante. "Non saprei" - rispose lui, abbassando il volto e facendo combaciare le loro labbra rosee.

"Forse dovremmo andare" - mormorò Jack, poggiando il suo naso perfetto sulla testa della ragazza. "Si...". 

Si alzarono e si diressero all'interno dell'isola, insieme al resto della ciurma. Jack, a differenza del giorno prima, restava incollato a Kristen. Quest'ultima, non poteva fare a meno che sorridere scioccamente ogni volta che lui faceva lo stesso. 

Arrivati ad un certo punto, si fermarono. Il capitano e Gibbs si allontanarono di alcuni metri, sussurrandosi qualcosa e fissando la foresta pluviale di fronte a loro.

Nonostante la preoccupazione, Kristen continuava a sorridere. Jack si ergeva di fronte a lei, spavaldo, gagliardo, bellissimo, seducente...

Intorno a loro, piante di ogni genere lasciavano a malapena trasparire la luce solare. Il mare, tuttavia, era ancora visibile in lontananza e si poteva udire il leggero infrangersi delle onde sul bagnasciuga.

In un lampo, si udirono dei rumori sospetti. Tutti, Kristen compresa, levarono le armi. Spade, pistole e pugnali erano innalzati contro un nemico apparentemente invisibile. Jack e Gibbs brandevano le loro spade e si riavvicinarono al resto della ciurma.

Il capitano e la sua amante erano schiena contro schiena. All'improvviso, decine e decine di pellerossa saltarono fuori dalla fitta e lussureggiante vegetazione, con in mano lance e archi con frecce. 

I pirati erano in minoranza e chi provò a sparare o ad attaccare fu ucciso dagli indigeni. "Dannazione" - mormorò Jack.

Provarono a battersi, ma molto presto le loro poche armi furono distrutte o prese dagli avversari, che li legarono. Non c'era più nulla che potessero fare.

Furono portati al centro dell'isola, vicino ad un gran kenyon. Un uomo grassottello, bassino e di colore, con piume e penne di ogni colore in testa e con strisce rosse, bianche e nere pitturate sotto i piccoli occhi castani, che doveva essere, evidentemente, il capo della tribù, era seduto su una specie di trono in legno, coronato da frutti, ossa, ramoscelli, foglie, piume, penne, animali impagliati e piccole statuette.

I pelegostos si prostrarono ai piedi del sovrano e poi gli indicarono i prigionieri, in un idioma sconosciuto a Kristen e certamente a tutti gli altri pirati. Poi un uomo alto e vestito di liane e foglie si avvicinò a loro, indicando loro un ripido sentiero, che evidentemente dovevano percorrere.

Subito il capo della tribù diede un urlo. I pirati furono fatti voltare e Kristen si ritrovò dinanzi a Jack. Poteva sentire il suo profumo, misto tra brezza marina, gigli e alcool. Strinse gli occhi, sperando che il sovrano o quello che era non avesse deciso di ucciderli tutti.

Gridò qualcosa in quella strana lingua e il servo alto e vestito di foglie slegò Jack, il quale avvicinò le mani al petto, facendo tremolare le sue lunghe dita coperte da anelli.

"Jack, Jack, sta attento!" - mormorò Kristen, ma si vide una lancia puntata al cuore e decise di restare immobile mentre una lacrima solitaria rigava il suo volto.

Cosa volevano fargli? Lo avrebbero ucciso o sarebbero stati clementi con lui? L'uomo fece camminare il capitano fino al centro di quella piccola area, proprio di fronte al capo della tribù...

𝐆𝐫𝐚𝐳𝐢𝐞 𝐝𝐢 𝐚𝐯𝐞𝐫 𝐥𝐞𝐭𝐭𝐨!

𝐖𝐢𝐭𝐡 𝐥𝐨𝐯𝐞 (𝐚𝐧𝐝 𝐫𝐮𝐦),

𝐌𝐫𝐬. 𝐃 ✨

𝑷𝒐𝒊𝒏𝒕𝒊𝒏𝒈 𝑬𝒂𝒔𝒕//𝑱𝒂𝒄𝒌 𝑺𝒑𝒂𝒓𝒓𝒐𝒘Where stories live. Discover now