Capitolo 30 - III

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La sera organizzammo una cena tutti insieme, andammo a mangiare in una bistecchiera molto conosciuta in zona.

“Allora ragazzi quanto vi fermate?” Chiese Alice.

“In realtà non ne ho idea. Quanto ci fermiamo John?” Chiesi direttamente a lui, non avevo pianificato nulla del mio matrimonio e neanche la nostra luna di miele.
Aveva deciso tutto John.

“Quanto vorrai, non abbiamo urgenza di tornate.”

“E con il lavoro?”

“È tutto ok, ho sistemato tutto con Raoul, ci penserà lui per il momento”

Non me l’aspettavo era convinta che fosse una vacanza di massimo una settimana o poco più.

“Bene e allora cosa farete? Avete dei programmi?” Domandò mia sorella.

“Veramente a me piacerebbe andare a vedere la Cappadocia.”

“Tutto quello che vorrai. Stavo pensando anche di andare qualche giorno a Bodrum, sempre se ti va?” Propose John.

“Eccome se mi va!”

Non mi dispiaceva affatto trascorrere qualche giorno di relax in una località di mare.
Il giorno dopo mi alzai prima di John, decisi di far portare la colazione in camera, volevo approfittare di quel bellissimo terrazzino che affacciava sul mare.

“Allora che si fa oggi?” Chiesi mentre mi riempivo il piatto di baklava e fichi secchi. Avevo anche ordinato un the al bergamotto, ormai potevo berlo senza patire, non aveva più quell’effetto nostalgico di un tempo.

“Andiamo in un posto?”

“Che posto?”

“Sorpresa!”

“Dai lo sai che non resisto, le sorprese non fanno per me, ti prego dimmelo!”
Cominciai a fare un po' la ruffiana accarenzogli il viso è baciandolo sul collo.
“No. Non insistere che tanto non cederò. Finito di fare colazione andiamo”

“Uffa”

“Come ti senti?”

“Te lo dico solo se mi dici dove andiamo!”

“Allora vorrà dire che non andremo da nessuna parte. Pensi di sapere giocare solo tu a questo gioco? ” Testardo, peggio di me.

“Sto bene.”

“Giura!”

“Giuro. Sto bene, anzi benissimo!”

Mi sorrise sollevato, mi fece alzare e mi obbligò a sedere sopra di lui.
Mi dedico più di dieci minuti di baci, mi sarebbe bastato anche trascorrere l’intera giornata cosi, non potevo chiedere di meglio.

Era di MaggioWhere stories live. Discover now