Capitolo 19 - II

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Prima di iniziare a pranzare feci una videochiamata alla mia famiglia e invitai John a partecipare.
Rimasero tutti piacevolmente sorpresi e contenti nello scoprire che le cose si erano sistemate, sapevano che grazie a lui avrebbero potuto riabbracciarmi al più presto. John si scusò con i miei genitori di non aver mai avuto l'opportunità di conoscerli di persona e che avrebbe voluto avere un incontro con loro il prima possibile.
Le mie sorelle lo salutarono entusiaste come se lo conoscessero da una vita e anche lui sembrò ricambiarle con la stessa confidenza. Nonostante le mie sorelle avessero spiegato ai miei genitori che avevamo sbagliato entrambi e che John non era poi il mosro che tutti pensavano, mio padre all'inizio rimase un po' sulle sue ma alla fine si lasciò andare. Mia madre invece non esitò a dimostrare la sua felicità nel vedervi di nuovo sorridere "Sai John mi avevano detto che eri un bel ragazzo ma dal vivo sei ancora meglio" Sarei voluta scomparire e nascondermi per la sfacciataggine di mia madre ma d'altra parte aveva fatto solo un complimento, potevo anche sorvolare su tanta spontaneità.
Passammo una giornata bellissima, mangiando molto, forse avevo esagerato, ma fui felice di notare che tutti apprezzarono la mia cucina. Mete fece una marea di complimenti alla mia lasagna e John gli consigliò che se un giorno avessi voluto prepararla, di assaggiare anche la pizza di pasta. Lui ne andava matto, quando eravamo a casa mi chiedeva spesso di preparala ma io non sempre l'accontentavo perché la reputavo un bomba ad orologeria per le arterie e le coronarie. Tra le righe mi stava chiedendo di prepararla di nuovo. L'avrei fatto volentieri, gli avrei cucinato di tutto pur di renderlo felice e recuperare tutte le cene e pranzi che ci eravamo persi.
I giorni dopo Natale Alice decise di darmi un po' di ferie, era più giusto secondo lei che trascorressi del tempo con John.
Rimanemmo chiusi in camera per un'intera giornata, provammo a recuperare tutto il tempo in cui eravamo stati distanti.
Ci alzavamo dal letto solo per estrema necessità, non riuscivamo a stare lontani l'uno dall'altra, i nostri corpi lo richiedevano con una passione e una voglia incontenibile.
I giorni seguenti non cambiò molto la situazione ma almeno riuscimmo ad uscire dalla camera e da casa. Non avevo mai desiderato un uomo, quanto desiderassi lui.
A prescindere dal fatto che lo amassi, il suo fascino e la sua mascolinità mi attiravano a lui con un estrema passione. Il modo in cui mi desiderava, come mi baciava, mi spogliava, mi toccava mi mandava letteralmente ai pazzi, mi faceva venire voglia di averlo all'infinito.

Era di MaggioDonde viven las historias. Descúbrelo ahora