Capitolo 1- III

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Quando Michele entrò in ufficio notai che aveva la fronte sudata, non sembrava stare bene.
"John posso chiederti un favore?"
"Certo, se ti posso aiutare!"
Mi pregò di accompagnarlo, non mi spiegò perché, disse solo che era importante, doveva incontrare sua moglie Chiara ma non si sentiva molto bene per andare solo.
Lo accompagnai fino all'ospedale Caldarelli, durante il tragitto gli chiesi più volte se fosse successo qualcosa ma negò sempre, anche se riuscivo a percepire che mi teneva nascosto qualcosa.
Parcheggiai la macchina e proprio lì ad aspettarci c'era anche mio fratello Raoul.
"Michele ora mi dici che sta succedendo! È successo qualcosa a nostro padre?" Era stato il mio primo pensiero.
"No John. Promettimi di stare calmo e non fare cavolate!"
"Michele mi sto innervosendo tanto, sbrigati a dire quello che devi dire"
"Si tratta di Isi John"
Si dice che in determinati momenti si rischia di andare nel panico e di non riuscire a gestire le situazioni e i sentimenti con lucidità per la troppa paura.
Ma per me la paura sarebbe stato un gioco da ragazzi, in quel momento ero terrorizzato a morte. Mi sentivo morire dentro, anzi ero convinto che la morte avesse fatto meno male.  Mentre correvamo verso l'entrata dell'ospedale, Michele disse che Isi aveva avuto un incidente, non riuscii a pensare più a nulla, non volevo credere che le cose che mi stavano dicendo fossero vere.
Entrai nella sala d'attesa e Sara in lacrime mi venne incontro e io non potei far altro che abbracciarla e chiederle che cosa fosse successo.
Volevo assolutamente parlare con qualcuno, sapere come stava. Pretendevo di ricevere informazioni sullo stato di Isi.
Provarono a calmarmi, gli stessi infermieri minacciarono di cacciarmi se non mi fossi calmato.
Nessuno sapeva dirci niente di preciso e tutta quella precarietà mi agitava sempre di più.
Sara disse che appena la portarono in ospedale aveva sentito parlare i medici tra di loro, discutevano su una possibile commozione celebrare, fratture scomposte e di conseguenza un intervento urgente.
Chiara, la moglie di Michele, che lavorava lì come ginecologa, era arrivata subito ed era andata in avanscoperta a capire la gravità della situazione.
"Sara come è successo?"
"John per favore siediti!"
"Sara ti prego, dimmi come è successo, non ho bisogno di sedermi ma di capire."
Cominciò a raccontare e appena nominò Dario, non riuscii più a seguire il filo del discorso.
Dovevo trovare quel pezzo di merda.
"John ti prego stai calmo, lui non c'entra niente questa volta, neanche si era accorto che noi fossimo lì. Si è reso conto che era Isi solo dopo che la macchina l'ha investita"
"Adesso dove sta?"
"Gennaro lo ha fatto andare via, voleva rimanere ma gli abbiamo detto di andarsene"
"E invece avete sbagliato, doveva rimanere. Lui deve solo pregare che non le succeda nulla di grave perché altrimenti è un uomo morto"
"Ti prego John non dire queste cose, promettimi che non farai nulla di stupido, fallo per Isi!"
Il volto di Sara era molto preoccupato, forse non dovevo caricarla di altre preoccupazioni ma non riuscivo a non pensare a quanto avrei voluto fare del male a quell'uomo, fargliela pagare per tutto.
Lo avevo cercato per giorni, appena saputo da Antonio di tutto quello che aveva combinato con Melania, ma niente, sembrava essere sparito, nessuna traccia, nessun indizio. Pensammo anche di denunciarlo, ma su che base, non avevamo nulla su di lui se non una conversazione informale con Antonio.
E poi denunciarlo avrebbe significato ricoinvolgere Melania e la sua situazione psicologica non era delle migliori, nonostante lei avesse esagerato mi sentivo comunque in colpa nei suoi confronti.
Era inimmaginabile quello che stava succedendo, mi sentivo impotente e inutile, non sapevo come gestire la situazione, una parte di me rifiuta l'idea, continuando a ripetere dentro la mia testa, che da lì a poco i medici sarebbero usciti dicendo che non era successo nulla di grave e che potevo riportare Isabella a casa, ma allo stesso tempo la parte più lucida di me si stava preparando al peggio.

Era di MaggioOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz