Capitolo 15 - III

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La mattina quando fui costretto a separarmi da lei, per andare in albergo a preparami, avrei voluto portala via con me, l’idea di dover stare lontano da Isi mi faceva sentire perso, inoltre avevamo deciso, anzi aveva deciso che avremmo tenuto per noi la nostra relazione per altre ventiquattrore, avremmo dato la notizia solo dopo il matrimonio per non spostare l’attenzione su di noi, quindi non avrei avuto molta possibilità di stare accanto a lei come avrei voluto.
A me non interessavano quelle cose, non mi importava nulla di quello che poteva pensare la gente, forse perché ero abituato a stare al centro dell’attenzione nel bene e nel male, ma lei no e rispettai la sua decisione, anche se avrei fatto un grande sforzo a far finta che tra di noi ci fosse solo un’amicizia, avrei faticato a non poterla baciare a non poterle stringere la mano.
Avevo fatto una promessa ma non riuscii a mantenerla a lungo, Michele mi prese in disparte e mi disse che ero un folle a non godermi quella bella giornata di festa con la persona che mi amava e che amavo. Sapeva benissimo che non avrei resistito se avesse fatto suonare Amore senza fine di Pino Daniele, così mi pose davanti al fatto compiuto.
Oltre ad essere il mio cantante preferito, una volta gli dissi che quella canzone mi faceva pensare a Isi, così mi alzai dal mio tavolo e davanti a tutti le presi la mano e la chiamai – la mia ragazza – perché era quello che era, e io non vedevo l’ora di farlo sapere al mondo.
Sicuramente stavo accelerando le cose ma non riuscivo a capire perché aspettare oltre, non ce n'era motivo, volevo che diventasse mia moglie, volevo poter costruire una vita con lei, in più Melania dopo tante trattive sembrava aver accettato l'idea del divorzio e avevamo avviato le pratiche.
Pensai tutto il giorno a come chiederglielo, avevo mille idee ma nessuna si addiceva a noi ma soprattutto alla sua personalità.
Decisi di chiederglielo sul lungomare di Napoli, vicino alla panchina, dove la sera che le proposi di mangiare una pizza, mentre mangiava un babà sporcandosi come una bambina, mi resi conto di amarla.
La mattina seguente alla mia proposta di matrimonio mi misi seduto sul letto a guardarla dormire con al dito l'anello di fidanzamento e al collo la collana che le avevo regalato.
Era un sogno, il mio sogno che si stava realizzando ed era accanto a me nel mio letto.

Era di MaggioTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon