Capitolo 24

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Avevo impostato la sveglia per le 9.30 ma alle 9.00 squillò il telefono.
"Isi è il tuo telefono rispondi" Mi svegliò Leila.
Ancora insonnolita andai in bagno per non disturbarla.
"Pronto?"
"Buongiorno, ti ho svegliata, perdonami!"
"John...?"
"Si sono io, ti sto chiamando dal telefono della stanza, il mio cellulare è morto ho dimenticato il caricabatteria in macchina. Ascolta io devo andare con Antonio a Napoli devo sistemare le ultime cose"
"Vengo con te?"
"Non ti preoccupare, goditi la giornata, ci vediamo direttamente alla festa. Antonio mi ha confermato che verrà un autista a prenderti. Sarei venuto io ma dovrei farti preparare troppo presto."
"Ok, allora ci vediamo questa sera!"
"Posso venire un secondo? Usciresti un attimo dalla stanza?"
"Si... ora?"
"Si sto arrivando, sono già lì!"
Panico, ero un disastro. Lavai i denti, poi collutorio e di nuovo collutorio, pettinai i capelli ma non riuscì a fare altro, neanche a cambiarmi quella ridicola T-shirt extralarge di Batman, che avevo rubato a Gennaro qualche mese prima. Sentii un colpetto alla porta e mi sbrigai ad andare ad aprire prima che Leila se ne accorgesse e si svegliasse. Presi al volo la chiave e chiusi la porta dietro di me.
"Wow..."
"Wow cosa?" Chiesi imbarazzata poggiandomi alla porta.
"Come fai ad essere così...?"
"Così come?"
"Sei così eccitante..."
"Ma dai, con questa T-shirt?"
"Si soprattutto con questa T-shirt! Io adoro Batman..." si avvicinò costringendomi a rimanere spalle alla porta.
"Come mai è qui sig. Masi? Cosa vuole da me?" Allungai la mano per toccargli lo ciocca di capelli che usciva ribelle dalla sua coda improvvisata.
Le sue labbra mi distraevano, le bagnava con la punta della lingua.
"Volevo vederti ma non credo mi basti più solo questo!"
Mi baciò ma con molta cautale, la passione che ci avvicinava era tanta, troppa da non poter rischiare di farla esplodere nel corridoio di un albergo.
"Hai parlato con Leila?"
"No, ancora no...!" Feci una smorfia.
"Va bene c'è tempo! Anche io dovrei parlarti di una cosa!"
"Dimmi!"
La porta dietro di me si aprì e per poco non caddi indietro.
"Oh scusate!" Leila aveva gli occhi sgranati dallo stupore.
"Buongiorno Leila!"
"Perdonatemi, ho sentito la voce di Isi pensavo fosse successo qualcosa!"
"Niente di grave, la stavo aggiornando sulla festa di questa sera perché sto andando via!" Fortunatamente John riuscì ad essere professionale e a non far trapelare nulla.
Leila si scusò di nuovo e rientrò in camera.
Quella vita piena di segreti mi stava mettendo a dura prova.
"Cosa volevi dirmi?"
"Mi è passato di mente, si vede non era importante!" Non so perché ma quella sua risposta non mi convinse.
"Ora vado mi stanno aspettando, non vedo l'ora di rivederti questa sera!"
Mi accarezzò il viso e mi baciò di nuovo veloce come se fosse una cosa che faceva abitualmente.
Gli sorrisi e continuai a guardalo andare via. Era la cosa più bella che io avessi mai visto in trent'anni.

Era di MaggioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora